Prefazione all’edizione cinese

In by Simone

Questo testo è stato scritto da Du Daozheng come prefazione della versione cinese di «Il processo di riforma» le memorie registrate di Zhao Ziyang.

Gli incidenti del 4 giugno 1989, definiti come “rivolte contro rivoluzionarie” hanno sconvolto la Cina e la comunità internazionale. Zhao Ziyang venne subito estromesso da tutte le cariche nel partito e nel governo con l’accusa di aver fornito “sostegno alle attività separatiste del partito”. Nel corso di una riunione famigliare, convocata d’urgenza, Zhao Ziyang si rivolse così ai suoi famigliari: “il mio programma di concertazione non è stato accettato, e la situazione potrebbe essere molto delicata. se si dovesse aggravare tutto ciò avverrebbe senza alcuna giustificazione storica. Da quando ricopro questo incarico non ho mai approvato questo metodo. Tuttavia c’è la possibilità che io venga arrestato, e potreste essere coinvolti anche voi. Dovete prepararvi psicologicamente a questa evenienza”. La moglie Liang Boqi ed i figli non ebbero alcuna esitazione, e continuarono a sostenere Zhao Ziyang nell’attesa che la storia esprima il suo giudizio definitivo.

Dopo il 4 giugno il Comitato Centrale del Partito Comunista convocò più volte Zhao Ziyang. Durante il primo di questi incontri, al quale parteciparono personaggi illustri del partito, il suo compagno Wang Renzhong gli disse che se avesse fatto personalmente un’analisi approfondita dei fatti, avrebbe potuto continuare a mantenere la sua carica all’interno dell’ufficio politico. Zhao Ziyang rifiutò e fece lo stesso quando la richiesta gli fu rivolta durante il secondo incontro da parte di membri del Comitato Centrale. La proposta era chiara: in cambio c’era la possibilità di restare membro dello stesso Comitato Centrale.
In quel periodo l’atmosfera politica a Pechino era estremamente agitata, e i contatti tra me e Zhao Ziyang si sono interrotti per due anni. Solo nel 1992 ripresero ed io gli proposi di scrivere un saggio sul 4 giugno nel quale descrivesse tutti gli avvenimenti al fine di riassumere l’esperienza e la lezione. Lui  mi espresse i suoi dubbi. Comprendendo il suo ragionamento gli dissi “Compagno Ziyang, questo non è un tuo problema personale, tu hai il dovere di scrivere. Tu ricopri questo ruolo, e rispetto al 4 giugno e le sue conseguenze, il governo, il partito, tutti hanno ricevuto un proprio insegnamento, tutti hanno una propria idea. Scrivere, lasciare ai posteri, è una tua responsabilità storica.”

In quel momento anche Xiao Hongda era presente, ed entrambi lo invitammo  a scrivere. Fu d’accordo e lasciò che fossimo noi a tracciare lo schema: noi domandavamo, lui rispondeva. Zhao Ziyang aveva una memoria straordinaria, ma comunque temeva che non fosse sufficientemente accurata. […] Oltre a Zhao Ziyang presero parte a questo lavoro altre 4 persone: il vice segretario della commissione disciplinare del Comitato Centrale Xiao Hongda, l’editore capo del Quotidiano Guangming Yao Xihua, il segretario generale del Consiglio di Stato Du Xingyuan, e il sottoscritto Du Daozheng, tutti subordinati a Zhao Ziyang.  Io ero piuttosto giovane e in buona salute, ed inoltre ero un giornalista, con l’abitudine di scrivere, quindi ero pronto ad essere responsabile della trascrizione. Ma poi andai a Canton e parlai di questo lavoro con il segretario provinciale del partito Lin Ruo. Lui fu favorevole alla cosa, e disse di possedere un buon registratore che mi diede insieme a dei nastri magnetici. Così decidemmo di utilizzare le registrazioni vocali. Una volta terminate le registrazioni io e Xiao Hongda nascosti in una stanza abbiamo ascoltato nastro dopo nastro. La sensazione comune fu che le registrazioni avevano un proprio ordine, una logica solida, un linguaggio accurato, e che sarebbe basto un semplice lavoro di trascrizione per poter essere pubblicato direttamente.

Dopo 20 anni  le registrazione delle interviste a Zhao Ziyang riguardo il  4 giugno, la politica di “riforma e apertura”, i successi e i fallimenti del Partito, nonché i possibili scenari futuri, sono state pubblicate fuori dal paese. In accordo con quanto registrato dallo stesso Zhao Ziyang questo libro prende forma, e non importa quanto sia completo e approfondito, ciò che io apprezzo maggiormente e l’accuratezza e l’autorevolezza che senza dubbio non può essere paragonata a nessun altro libro.

In questo libro Zhao Ziyang parla con dovizia di particolari degli avvenimenti che hanno portato al 4 giugno. A quel tempo segretario generale del Comitato Centrale, è uno dei più importanti personaggi coinvolti, nonché imputato e condannato. La sua narrazione, che ha una grande importanza, afferra con piena obiettività la realtà degli avvenimenti, corregge tutte le travisazioni , le parzialità e le distorsioni. Zhao Ziyang parla del suo punto di vista sul 4 giugno e le sue conseguenze. E ad un livello più profondo egli esamina l’esperienza del partito comunista cinese, i successi e gli errori di Mao Zedong e di Deng Xiaoping.

Infine, partendo dal punto di vista della storia mondiale analizza l’ascesa e il declino del movimento comunista internazionale. Zhao Ziyang è una persona audace e competente. Prima segretario locale, poi provinciale,  ricopre la carica di vice primo ministro fino alla nomina a premier e segretario generale, percorrendo una strada in continua ascesa. Dopo il 4 giungo cominciò ad unire la sua esperienza personale e quella del partito riflettendo continuamente su tutte le grandi questioni e mostrando una grande libertà di pensiero. Anch’io ho avuto modo di parlargli durante i suoi arresti domiciliari, e riflettendo sulle sue parole, sono arrivato gradualmente a considerare che dalle idee di un vecchio uomo molti possono attingere idee illuminanti come fuochi d’artificio.

Penso addirittura che il suo pensiero politico sviluppato in vecchiaia rappresenti un salto qualitativo! Per questo la mia impressione è che lui non solo sia stato un grande uomo con delle responsabilità in una fase di estrema importanza, ma che la sua visione, il suo pensiero politico, possiedano il livello e la profondità di un grande pensatore. Tutto il discorso di Zhao Ziyang, rivela numerosi e significativi cambiamenti che sono stati alla base delle posizioni vigenti all’epoca. In passato, in maniera molto franca, mi disse più volte “Du, lo sai anche io sono stato di sinistra, ora in base alle dolorose esperienze del passato, bisogna ricominciare da un nuovo punto di partenza”
Ora ho aperto questo libro, l’ho letto dall’inizio alla fine e incessantemente mi risuonano queste parole: in base alle dolorose esperienze del passato, bisogna ricominciare da un nuovo punto di partenza.

Al mondo, in qualsiasi epoca non è mai esistito nessuno senza difetti. Zhao Ziyang non fa eccezione. Le opinioni all’interno di questo libro, non è detto siano tutte corrette, ci possono essere perfino degli errori, non è che sia d’accordo con ogni sua idea. Ma ciò che sta dietro le sue opinioni è sostenuto dall’esperienza delle lacrime e del sangue, è tutto il risultato di una riflessione estremamente accurata. Questo libro vuole raccontare tutto in maniera autentica, come sarà giudicato è onere dei lettori e della storia.

Dall’inizio degli anni cinquanta del secolo scorso ho cominciato a lavorare sotto la direzione di Zhao Ziyang. All’epoca Zhao Ziyang era il secondo segretario del partito comunista della provincia del Guangdong, Tao Zhu era il primo segretario. Io ero il direttore dell’agenzia di stampa Nuova Cina nella sede del Guangdong. Zhao Ziyang affermò di essere di sinistra, assolutamente vero.
Non è mai stato restio a partecipare ai movimenti anti-destristi, alla fondazione delle comuni, al grande balzo in avanti, nei movimenti che si opponevano ai deviazionisti di destra anche nel movimento di educazione socialista di villaggio e nei movimenti di estrema sinistra.  Quando nel 1959, il movimento contro i deviazionisti di destra mi ha erroneamente accusato di essere un destrista, non si è alzato per pronunciare in maniera imparziale una parola a mia difesa.

Ma se vogliamo fare un paragone, a quell’epoca Zhao Ziyang pensava in modo molto più libero di Tao Zhu, per risolvere il problema delle «fughe verso Hong Kong», Tao Zhu era per la repressione, Zhao Ziyang per la persuasione. Nella risoluzione di molti problemi lui era più realistico e moderato di Tao Zhu. Nei dieci anni della Rivoluzione Culturale, la consapevolezza delle sue qualità personali ha avuto una grande ascesa. Alla fine degli anni sessanta Zhao Ziyang è stato criticato in pubblico a Yue Xiu Shan a Canton. Mia moglie era lì, seduta nelle prime file, la fazione ribelle obbligò Zhao Ziyang a gridare lo slogan «rovesciamo Zhao Ziyang l’oppositore di tre-contro» lui si rifiutò di pronunciare queste parole, la fazione ribelle allora tornò sui suoi passi e volle fargli gridare «Rovesciamo Zhao Ziyang, che ha preso la strada del capitalismo». Zhao Ziyang ancora non accettò di gridare questo slogan.
Alla fine urlò una frase sola: «rovesciamo Zhao Ziyang».
 
E’ come se avesse voluto dire che solo come Zhao Ziyang sarebbe potuto essere stato rovesciato, ma non avrebbe mai ammesso di essere un oppositore dei tre contro o un seguace del capitalismo.  Durante la Rivoluzione Culturale i primi segretari dei comitati provinciali di partito che sono stati criticati pubblicamente sono ventisette o ventotto, ma il caso di Zhao Ziyang, accusato di essere un capitalista e non averlo ammesso, temo sia stato un caso unico, l’unica eccezione. Per un periodo di tempo questa frase in Cina è passata alla storia.

Come leader locale Zhao Ziyang è stato brillante, ma al tempo ritenevo non fosse davvero così straordinario, le sue grandi capacità si sono rivelate quando assieme a Hu Yaobang, è stato un prezioso aiuto per Deng Xiaoping. Durante il periodo delle riforme di apertura, che hanno segnato la storia in Cina, ha dato un immenso contributo, oltre questo, prima e dopo gli eventi del 4 Giugno ha dimostrato di avere una grande dignità. Durante il cruciale evento del 4 Giugno Zhao Ziyang è stato responsabile verso il popolo cinese, verso la storia e verso la gente comune, non ha mai ignorato il valore della vita e della morte di ognuno, si è schierato dalla parte della verità, dalla parte del popolo, non è arrivato mai a compromessi e non si è mai piegato, non ha mai ceduto.

E’ passato alla storia della nazione cinese come una persona che non si è mai arresa, per la gente e per la giustizia, caratterizzato da uno spirito nobile ha agito a proprio rischio e pericolo. E’ un modello per tutti. Per questo le persone sentono così profondamente la sua mancanza, essendo venuti finalmente a capo di tutti i fraintendimenti che sono stati commessi fino ad adesso nei suoi confronti. Siamo tutti desiderosi di imparare da lui come persona, essere come lui.

La ragione principale della caduta dal potere di Zhao Ziyang è stata la mancata riforma del sistema politico cinese. Le nostre riforme hanno sempre zoppicato, dobbiamo imparare da Zhao Ziyang e da Hu Yaobang, portando avanti le loro volontà sul punto di morte, spingere per una riforma del sistema politico.
Quando nel 2005 Zhao Ziyang è venuto a mancare, il Comitato centrale del partito comunista cinese, attraverso un bollettino dell’agenzia di stampa Nuova Cina, ha espresso una valutazione per ciò che lui ha fatto, ha affermato che tra la primavera e l’estate del 1989 «ha commesso un grande errore», e non ha più utilizzato la frase «sostenitore della fazione dei tumulti».
 
Il cambiamento della metodologia espressiva per il Comitato Centrale è una sorta di concessione. Dal punto di vista della storia contemporanea cinese è naturalmente anche un passo avanti, se vogliamo fare un paragone con i fatti accaduti ed essere pratici e realistici. Oltretutto siamo arrivati a questo punto, sono già passati quattro anni e alle ceneri di Zhao Ziyang ancora non è stata data un’appropriata sepoltura.

Per gli anni passati agli arresti domiciliari, dopo le dimissioni dal suo impiego, ancora non c’è stata nessuna frase che lo riabilitasse. Zhao Ziyang, questo nome, per i media cinesi ancora è rigorosamente proibito. Dal punto di vista storico questo è un fatto che non sta assolutamente in piedi.
Però potrebbe essere come per Liu Shaoqi durante la Rivoluzione Culturale, quando è stato rovesciato, la frase che è stata gridata diceva «fortunatamente la storia è scritta dal popolo», la storia è scritta dal popolo.