Pechino chiede lumi alla Fed per le politiche monetarie

In by Gabriele Battaglia

La Federal Reserve valuta l’aumento dei tassi di interesse. Pechino vuole certezze sui tempi. Per questo, secondo indiscrezioni, i funzionari della banca centrale sono pronti a chiedere alla controparte come e quando agirà, così da preparare a loro volte le adeguate strategie di politica monetaria. Pechino guarda con attenzione alle strategie di politica monetaria della Federal Reserve. I decisori cinesi non disdegnerebbero quindi di sapere in anticipo la tempistica di un possibile ulteriore rialzo dei tassi d’interesse. Secondo quanto trapelato, i funzionari della People’s bank of China sono intenzionati a chiedere direttamente alla Fed come e quando intenda muoversi.

Le indiscrezioni rilanciate da Bloomberg sono state smentite dall’istituto centrale cinese. Emergono tuttavia dettagli sulle preferenze di Pechino rispetto alle mosse della controparte. Per i cinesi, se avvenisse a luglio anziché a giugno sarebbe meglio. Il rialzo complicherebbe il rilancio dell’economia e creerebbe difficoltà nella stabilizzazione del tasso di cambio dello yuan, con conseguenze su un eventuale deflusso di capitali che i cinesi vorrebbero contenere.

«La pressione sul dollaro statunitense, unita all’impatto drammatico delle misure di stimolo adottate dal governo negli ultimi mesi hanno influito positivamente sui mercati», hanno ricordato gli analisti di JK Capital Management, «A lungo termine, gli eventuali effetti nefasti di un tale stimolo saranno mitigati dalla debolezza del dollaro, che consente una svalutazione dello yuan, e dal rigoroso controllo dei cambi». Intanto, però, le sole aspettative di un rialzo hanno contribuito all’apprezzamento del biglietto verde e spinto la PboC a portare lo yuan ai minini da cinque anni sul dollaro Il tema potrebbe essere sollevato nel Dialogo economico-strategico bilaterale del 6 e 7 giugno, pochi giorni prima della prossima riunione di politica monetaria della Fed.

Assieme alla delegazione dei dipartimenti di Stato e del Tesoro parteciperanno anche i rappresentanti della Federal Reserve. Ed è in occasione di questi incontri che i funzionari dell’istituto centrale presieduto da Zhou Xiaochuan potranno chiedere lumi agli statunitensi. I critici sottolineano che la risposta potrebbe essere «non lo sappiamo».

Ma alcuni analisti, come il professor He Maochun del’università Tsinghua sul South China Morning Post, sottolineano che non sarebbe male se le due principali economie al mondo cooperassero, soprattutto in un periodo di incertezza. Magari tenendo a mente le ripercussioni che la svalutazione dello yuan causò la scorsa estate.

[Scritto per MF – Milano Finanza]