E’ l’ultimo messaggio, con una richiesta esplicita di aiuto, da parte di Peter Guo, conosciuto su Twitter attraverso il nome di #amooist.
Il suo arresto sarebbe legato ad uno dei tanti casi di cronaca nera, che in Cina connquistano i netizens, creando vere e proprie indagini alternative a quelle degli organi ufficiali. Specie quando la verità offerta ufficialmente crea sospetti e quando il crimine è legato a torbidi mondi di illegalità tipici della società cinese. Il caso in questione è quello di una ragazza che lavorava in una K-TV, barbaramente uccisa. Yan Xiaoling, 25 anni, sarebbe stata stuprata e assassinata, nella contea di Minqing, provincia del Fujian.
Peter Guo avrebbe sostenuto la causa della famiglia della giovane vittima, secondo la quale l’omicidio sarebbe stato commesso da più persone e avrebbe connessioni con personaggi influenti della città, la polizia in primo luogo.
La Ktv (luoghi simili ai night club in cui gli ospiti si accompagnano con ragazze, spesso utilizzate come prostitute) nella quale Yan Xiaoling lavorava, secondo le indagini di comuni cittadini, sarebbe gestita da importanti personalità dell’estabilishment politico della contea: in particolare sarebbe controllata da una joint venture composta dal direttore dell’ufficio di pubblica sicurezza della contea di Minqing, dal capo della divisione investigativa, da un procuratore di contea e da un noto criminale, Nie Zhixiong, “con un curriculum criminale di tutto rispetto”.
Notizie negate dalle autorità che, secondo i bloggers, avrebbero coperto il fatto attraverso operazioni di polizia che avrebbero coinvolto l’arresto di altre persone – oltre a Peter Guo – responsabili di avere sollevato dubbi circa la versione ufficiale fornita ai media cinesi.
In una conferenza stampa, la polizia locale avrebbe negato lo stupro della ragazza, adducendo le cause della morte ad una gravidanza extrauterina, mentre in Cina, al solito, esperti di comunicazione e di legge si interrogano sul fenomeno sempre più crescente dello human flesh serach engine, ovvero indagini indipendenti, su fatti gravi e banali, che spesso si concludono con una vera e propria campagna di odio e calunnie contro la vittima designata. In alcuni casi, invece, il fenomeno svela l’arroganza e i misfatti di un potere sempre meno tollerato, specie nelle contee meno ricche del paese.