Con il capodanno anche sulla Rete spopolano le tradizionali buste rosse con dentro denaro contante. Tencent prova a fare concorrenza a Google e Baidu sulle mappe virtuali. Evitato il fallimento dei Credits Equals Oro che poteva far saltare il sistema finanziario cinese. Rimborsi per gli agricoltori dopo l’aviaria e la condanna ad altri due attivisti del movimento di Xu Zhiyong. HONGBAO VIRTUALI
La tradizione cinese di fare regali in buste rosse piene di contante in occasione del capodanno lunare è diventata virtuale e virale, proprio mentre le grandi compagnie internet cinesi si buttano sempre più nella finanza online, vera promessa per il futuro e alternativa possibile al credito di Stato.
Da Domenica scorsa, WeChat (Weixin in cinese), l’ammiraglia tra i servizi di messaggistica mobile del gigante internet Tencent, ha consentito ai suoi 600 milioni di utenti in tutto il mondo di inviare e ricevere buste rosse virtuali attraverso un nuovo servizio add-on.
Chi vuole regalare una “hongbao” non deve fare altro che accreditare denaro reale in buste rosse virtuali messe a disposizione da Weixin e poi condividerle in una chat con il destinatario. Si va da pochi mao a un massimo di 200 yuan (oltre 24 euro).
TENCENT SI LANCIA NELLE MAPPE
Sempre Tencent, definita dal South China Morning Post “la più grande compagnia internet dell’Asia”. La nuova frontiera sono le mappe virtuali, segmento già ampiamente presidiato da Google (che però non ha molta agibilità nella Cina continentale) e da Baidu – il noto motore di ricerca cinese – che punta massicciamente sullo sviluppo della funzione per il futuro. Ora arriva la concorrenza.
Nella fattispecie, Tencent scommette alla grande sulla funzione “street-vew” e ha spedito sulle strade della Cina un numero imprecisato di Volkswagen Polo dotate di apparecchiature video sofisticatissime. Metteranno il naso ovunque, si dice, e qualcuno solleva già dubbi circa la “sicurezza nazionale”.
FALLIMENTO SHOCK EVITATO IN EXTREMIS
Sembra sia stato evitato in extremis, grazie a un’anonima iniezione di denaro, il fallimento shock di un prodotto finanziario che avrebbe potuto destabilizzare l’intero sistema economico cinese. Il prodotto finanziario in questione è un fondo fiduciario noto come Credit Equals Oro.
Era stato strutturato per raccogliere fondi da investitori facoltosi e veicolarli nelle attività di un’azienda mineraria che è crollata nel 2012. Domani (venerdì) scadeva il pagamento delle revenue e, senza “aiutino” esterno, il fondo sarebbe fallito, scatenando una reazione a catena. Ora, si dice, le casse di Stato ci hanno messo una pezza.
Ma questo salvataggio non elimina il problema alla radice, cioè la bolla del credito cinese, che inghiotte investimenti in prodotti rischiosi e per lo più improduttivi. Tant’è che qualche economista sperava nella funzione rigeneratrice di un bel fallimento semi-apocalittico.
AVIARIA: POLLI RIMBORSATI
La recente recrudescenza di aviaria (virus H10N8) ha spinto le autorità cinesi a rimborsare gli allevatori di polli colpiti economicamente: si parla di perdite complessive per 20 miliardi di Renminbi (quasi 2 miliardi e mezzo di euro).
Il ritorno del virus ha danneggiato oltre 40 milioni di agricoltori e innescato una caduta dei prezzi delle uova di gallina oltre al consueto sterminio di pollame, mentre le autorità hanno confermato un secondo caso di umano colpito dall’influenza: si tratta di una donna che è in condizioni critiche in un ospedale “nella parte orientale del Paese”.
ALTRI DUE “NUOVI CITTADINI” CONDANNATI
Un tribunale di Pechino ha giudicato altri due appartenenti al “movimento dei nuovi cittadini” colpevoli di disturbo dell’ordine pubblico e ha condannato uno di loro a una pena detentiva.
Hou Xin e Yuan Dong sono stati condannati per avere organizzato una folla al fine di turbare l’ordine pubblico, ha comunicato sul suo microblog il Tribunale del popolo del distretto di Haidian.
Il fondatore del movimento, Xu Zhiyong è stato condannato a quattro anni di carcere con la stessa accusa, domenica scorsa. Yuan è stato condannato a 18 mesi di prigione. La corte ha invece giudicato il crimine di Hou “relativamente leggero” e le ha risparmiato la galera, a patto che recida ogni rapporto con l’organizzazione.
[Foto credits: scmp.com]