Stop alla tortura, dice la Corte Suprema del Popolo cinese, un altro passo verso lo stato di diritto. Mentre il primo drone cinese effettua il suo primo volo. Stop ai regali con soldi pubblici per i funzionari. Anche ai più innocenti, almeno in apparenza, petardi. Il dibattito sulla riforma della tassa sulla proprietà e i rapporti con Cina-Unione europea BASTA TORTURA
La Corte Suprema del Popolo cinese (Csp) ha stabilito che i tribunali dovranno escludere dai processi le prove e le testimonianze ottenute con l’utilizzo della tortura e di altri metodi illegali. In un documento diffuso dalla Corte si dice che la misura è volta ad ottenere una giustizia più equa, migliorando i meccanismi per prevenire le sentenze sbagliate. Quindi si escludono metodi come l’esposizione dell’imputato a temperature estreme, alla fame e alla fatica.
In base al documento, i giudici dovranno seguire rigorosamente le procedure legali e non potranno partecipare alle indagini della polizia e degli organi inquirenti.
Xinhua, l’agenzia ufficiale cinese, cita il caso di Zhao Zuohai, un contadino della provincia centrale dell’Henan, che nel 2010 raccolse un moto di solidarietà nazionale quando si scoprì che aveva trascorso dieci anni in carcere con l’accusa di aver ucciso un uomo che in realtà era vivo e vegeto.
Zhao fu assolto e scarcerato dopo che la presunta vittima si presentò in tribunale in piena forma. A seguito del caso, tre ex agenti di polizia furono arrestati con l’accusa di avere torturato Zhao per fargli confessare un crimine che non era mai avvenuto.
“Storicamente, i metodi illegali come la tortura e la testimonianza indotta hanno svolto un ruolo chiave in quasi ogni fallimento della giustizia”, ha spiegato Zhang Liyong, capo della corte centrale dell’Henan, mentre Xinhua riconosce che la tortura è una “preoccupante” pratica diffusa, spesso utilizzata dalla polizia per concludere rapidamente le indagini.
Non è la prima volta che la Corte Suprema del Popolo si esprime in questi termini, ma il recente varo delle riforme, che dovrebbero prevedere anche la separazione del potere giudiziario dai governi locali, dà un valore particolare a quest’ultima esternazione.
IL DRONE INVISIBILE
Al cune foto scattate dagli stessi militari dell’Esercito Popolare di Liberazione rivelano che un Unmanned Combat Aerial Vehicle (cioè un drone) cinese ha effettuato il suo primo volo di collaudo giovedì scorso.
Ribattezzato “Spada affilata”, il velivolo avrebbe svolazzato per circa venti minuti sopra una base militare della Cina sud-occidentale intorno alle 13:00. Sarebbe l’equivalente dello statunitense Northrop Grumman X-47 e dell’europeo nEUROn.
Secondo China Daily, l’esperimento sarebbe stato un successo e avrebbe ridotto ulteriormente il divario tecnologico tra l’apparato militare cinese e quello delle nazioni occidentali.
Le foto sono state ampiamente diffuse sui media del Paese e sui social network.
STOP AI REGALI, STOP AI PETARDI
Ai funzionari cinesi è tassativamente proibito di scambiarsi regali acquistati con fondi pubblici, “come fuochi d’artificio e petardi”, durante il Capodanno cinese, riporta Xinhua, citando una disposizione emessa dalla Commissione centrale di Ispezione e disciplina (Ccid) del Partito comunista Cinese.
“Gli uffici del Partito e del governo, le associazioni della società civile, le imprese di proprietà dello Stato e le istituzioni finanziarie hanno il divieto di scambiarsi doni acquistati con soldi pubblici, come sigarette e alcol, durante le prossime vacanze”, recita il comunicato ufficiale, che arriva con largo anticipo – il capodanno cinese sarà a fine gennaio – giusto per non lasciare spazio a fraintendimenti. Siamo nel contesto della “campagna contro le stravaganze” iniziata un anno fa dalla nuova leadership per riguadagnare consenso tra la gente comune e per frenare la forbice sociale.
Xinhua riconosce che i regali in occasione delle festività sono “il metodo preferito per corrompere partner d’affari o funzionari”.
TASSA SI’, NO, FORSE
La Cina aumenterà le tasse per il possesso di immobili ed è pronta ad accelerare la legislazione e la riforma di una tassa sulla proprietà, ha detto il ministro delle Finanze Lou Jiwei in un’intervista Quotidiano del Popolo, senza aggiungere altro.
Si tratterebbe dell’ampliamento sia geografico sia in termini di gettito dell’imposta già in vigore a Chongqing e Shanghai da quasi tre anni, una misura volta a raffreddare la speculazione immobiliare e a redistribuire ricchezza in modo più equo. I costruttori, che finora hanno beneficiato della bolla speculativa, piangono già miseria e i titoli del settore sono calati alla borsa di Shanghai.
Ping An Securities Co. comunica che la notizia è negativa per le prospettive degli sviluppatori (il nome elegante con cui vengono definiti i palazzinari) a lungo termine.
Nei giorni scorsi, la tassa sulla proprietà immobiliare, di cui si parla da anni, è stata la grande assente dal programma di riforme annunciato dal terzo plenum del Politburo. Molti osservatori avevano ritenuto che la leadership cinese giudicasse ancora non maturi i tempi per estendere l’imposta, date le immense differenze di regime fiscale e di redditi tra le diverse zone della Cina. Oggi, forse, una nuova accelerazione.
CINA-UE, SOLDI E LIBERO SCAMBIO
Cina e l’Unione Europea hanno annunciato un grande piano di collaborazione da oggi al 2020 e hanno iniziato colloqui per elaborare un protocollo per gli investimenti e per delineare un progetto complessivo rivolto ai prossimi anni.
Tra le intenzioni dichiarate, anche quella di valutare la fattibilità di un accordo di libero scambio e di fissare per il 2020 l’obiettivo per il volume del commercio bilaterale a mille miliardi di dollari, quasi raddoppiando il 546 miliardi registrati nel 2012 (1,35 miliardi al giorno). Quella tra le due entità economiche è una relazione che un funzionario europeo ha definito “too big to fail”. L’annuncio è avvenuto nell’ambito del 16th China-Eu leaders’ meeting, il primo incontro di questo livello da quando la nuova leadership cinese si è insediata, un anno fa.
[Foto credits: independent.co.uk]