La Corea del Nord starebbe puntando a rinfocolare la tensione nella Penisola coreana. In Pakistan, nel frattempo, in alcune località si tiene la ripetizione del voto dell’11 maggio e si prevedono violenze. Il presidente birmano Thein Sein negli Stati Uniti. COREA DEL NORD – Lanciato il sesto missile in tre giorni
La Corea del Nord ha lanciato oggi un altro missile a corto raggio nel Mar del Giappone, rende noto il Ministero della Difesa di Seul. È il terzo giorno consecutivo di lanci.
Sarebbe un KN-02, missile terra terra, il “proiettile” lanciato questa mattina, ha dichiarato un funzionario della Difesa sudcoreana. “Stiamo monitorando i movimenti dell’esercito di Pyongyang in caso di altri lanci”. Negli ultimi tre giorni, ricorda l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, la Corea del Nord ha lanciato 5 missili a corto raggio.
Secondo fonti governative di Seul, pare che Pyongyang stia cercando di rinfocolare la tensione nella penisola dopo l’escalation del mese scorso. Le autorità di Seul stanno comunque verificando quali siano le vere intenzioni dietro i lanci, che Pyongyang definisce parte di “esercitazioni militari”.
PAKISTAN – Tensione a Karachi dopo la ripetizione del voto
La città di Karachi è pronta allo scoppio di nuove proteste dopo la diffusione della notizie di una vittoria del Pakistan Terik-i-Insaf (Pti) di Imran Khan alla ripetizione del voto nella città di Karachi. Le elezioni dell’11 maggio hanno visto l’ex premier Nawaz Sharif trionfare, ma permangono dubbi sulla natura del voto in alcune zone.
Al momento, secondo i dati ufficiali usciti dal voto dell’11 maggio, scrive il quotidiano Indian Express, il Pti di Imran Khan ha ottenuto un solo seggio a Karachi, dove il Muttahida Quami Movement (Mqm) detiene il primato. Qui, la ripetizione del voto si è tenuta in 43 di circa 200 seggi. Il Mqm ha boicottato la ripetizione.
Data sensibile quella di domenica, perché appena un giorno prima, un leader del Pti, Zara Shahid Hussain era stato ucciso. Imran Khan ha accusato proprio il Mqm dell’episodio, chiamando gli elettori a manifestare. E ora il Mqm si prepara a contromanifestazioni che potrebbero sfociare in violenza.
BIRMANIA – Thein Sein da Obama
Il presidente birmano Thein Sein incontrerà il presidente degli Stati Uniti Barack Obama a Washington, in quella che è la prima visita di Stato di un leader del governo di Naypyidaw dal 1966.
Gli Stati Uniti hanno confermato che la visita è segno dell‘impegno di Washington a sostenere “governi che fanno l’importante scelta di abbracciare la via delle riforme”: Gli Usa hanno infatti recentemente lodato gli sforzi di Naypyidaw dopo la caduta della giunta militare nel 2011, incluso il rilascio di alcuni dissidenti e diverse aperture sulla censura.
“Le relazioni tra Usa e Birmania sono notevolmente migliorate”, ha dichiarato domenica Thein Sein a Voice of America, “grazie alle politiche del presidente Obama”. “Per procedere con le riforme politiche – ha concluso il capo del governo di Naypyidaw – abbiamo bisogno di maggiore sviluppo economico".
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