Oggi in Asia – Sì alla riattivazione di un reattore nucleare

In by Gabriele Battaglia

Un reattore nucleare a nord di Pyongyang sarà riattivato. Secondo fonti Usa è il primo passo di un programma di arricchimento dell’uranio a scopi militari. Dopo le violenze in Birmania, Human Rights Watch chiede un’indagine al governo di Thein Sein. In Vietnam gli oppositori delle requisizioni a processo. COREA DEL NORD – Verso la riattivazione di un reattore nucleare

Il regime di Pyongyang ha promesso che riattiverà presto il reattore nucleare di Yongbyon, in grado di produrre plutonio. È l’ennesima conseguenza dell’escalation della tensione diplomatica che coinvolge anche Seul e Washington.

Il reattore era stato spento nel 2007 dopo che la Corea del Nord aveva preso parte a un tavolo internazionale di trattative per il disarmo nucleare. L’allerta per quest’ultima mossa del regime di Kim rimane alta, in quanto, spiega l’Associated Press, il plutonio è anche il combustibile più utilizzato negli ordigni nucleari.

Le autorità Usa temono infatti che la riattivazione del reattore possa essere il primo passo verso la messa a punto di un missile a testata atomica diretto contro gli Stati Uniti. Tuttavia, è opinione comune che Pyongyang non abbia la tecnologia adatta allo scopo.

Il regime comunista avrebbe comunque un obiettivo chiaro.“La Corea del Nord tiene alta la tensione in vista di possibili future trattative con gli Stati Uniti”, ha spiegato alla Ap Hwang Jihwan, esperto di Nord Corea all’Università di Seul. Pyongyang starebbe infatti cercando di spingere per un cambiamento di attitudine nei suoi confronti da parte della comunità internazionale e di rafforzare la leadership del giovane Kim Jong-un.

BIRMANIA – Human Rights Watch chiede un’indagine sugli scontri religiosi

Human Rights Watch, ong impegnata nella difesa dei diritti umani in tutto il mondo, ha chiesto al governo birmano di indagare sul fallimento delle forze dell’ordine nazionale di tenere sotto controllo gli scontri religiosi che stanno funestando il paese del Sudest asiatico nelle ultime settimane.

Il sito internet della ong ha pubblicato immagini satellitari, in particolare della città di Meikhtila, l’epicentro degli scontri che poi si sono estesi ad altre aree del Paese, rendendo noto che più di 800 edifici sono stati distrutti e molte proprietà e case bruciate. “Il governo deve indagare sulla responsabilità delle violenze di Meikhtila e sul fallimento della polizia nel fermare uccisioni e incendi di interi quartieri”, ha dichiarato Brad Adams, direttore di Hrw per l’Asia.

Circa 12 mila persone, riferiscono le Nazioni Unite, sono state evacuate dalla città, la maggior parte delle quali di fede musulmana. Hrw sostiene che “le violenze sono andate avanti indiscriminatamente per giorni, senza che la polizia intervenisse”. Per questo ha chiesto al governo di Nayipidaw di indagare.

VIETNAM – Inizia il processo agli oppositori delle requisizioni

Doan Van Vuon, 51 anni, i suoi due fratelli e suo nipote verranno processati con l’accusa di tentato omicidio, in relazione agli scontri tra contadini e forze di polizia di gennaio 2012 nella città di Haiphong, sulla costa nord-orientale del Paese.

In quell’occasione Vuon aveva guidato la propria famiglia, ricorda il quotidiano Than Nien, a una resistenza contro le forze di polizia locali e i soldati del distretto di Tien Lang che stavano per procedere all’esproprio del terreno su cui Vuon e la sua famiglia avevano abitato e lavorato per decenni. Con armi fatte in casa, i contadini avevano respinto agenti e soldati ferendone alcuni.

Il primo ministro Nguyen Tan Dung aveva già definito “illegale” l’esproprio di gennaio 2012, condotto con pratiche irresponsabili, improprie in confronto alla forza degli oppositori. Tuttavia la legge vietnamita impone che i terreni siano affittati ai contadini per un periodo limitato di tempo, in quanto di proprietà statale.

Vuon, intanto, agli occhi di molti suoi concittadini, è diventato un eroe nazionale: nessuno prima di lui aveva provato a opporsi alle requisizioni delle autorità.

[Foto credits: .s-msn.com]