Le proteste contro il governo thailandese si fermano per un giorno: domani si terranno in tutto il paese le celebrazioni per il compleanno dell’86enne re Bhumibol. In Pakistan, gli Usa bloccano i camion provenienti dall’Afghanistan, per i rischi delle proteste contro i raid dei droni. Timor Est e le intercettazioni australiane. THAILANDIA – Proteste a Bangkok: pausa per il compleanno del re
Alla vigilia del compleanno del re, a Bangkok si placano le proteste. Il sovrano Bhumibol Adulyadei compirà domani 86 anni e migliaia di thailandesi, riporta il quotidiano Bangkok Post, sono giunti con un giorno in anticipo nella cittadina marittima di Hua Hin per vedere di persona il sovrano che domani in mattinata aprirà un’udienza reale nel suo palazzo.
Nella capitale, nonostante qualche protesta di fronte ai quartieri generali della polizia, manifestanti e forze dell’ordine hanno collaborato a pulire la piazza del Monumento della Democrazia, dove domani si terranno le celebrazioni ufficiali in onore del sovrano.
Proprio da quella stessa piazza, il 24 novembre scorso sono partite le proteste antigovernative, le più intense dal 2010, quando i sostenitori dell’attuale governo, le "camicie rosse" scesero in piazza per protestare contro l’allora primo ministro Abhisit Vejjajiva.
In questo caso, sostiene lo storico Nidhi Eoseewong dalle colonne del New York Times, la politica è un protesto per la nuova classe media che esige di essere rappresentata in maniera più efficace nelle istituzioni.
La giornata di oggi segna, secondo alcuni osservatori, una pausa nelle proteste che fino allo scorso weekend erano state relativamente pacifiche. Nel fine settimana, negli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine sono morte 4 persone.
PAKISTAN – Gli Usa bloccano i camion dall’Afghanistan
Gli Stati Uniti hanno bloccato il trasporto di materiale dall’Afghanistan attraverso il Pakistan per i rischi posti dalle proteste contro i raid dei droni condotti nelle aree di confine.
La decisione è state prese in risposta ai blocchi degli attivisti principalmente nella provincia nordoccidentale di Kyber Pakthunkhwa, guidata dal partito Pakistan Tehreek-e-Insaf (PTI) dell’ex stella del cricket Imran Khan. Sospesi quindi i passaggi di camion lungo la linea di comunicazione terrestre pakistana da Torkham a Karachi, ossia una delle principali vie per completare il ritiro delle truppe combattenti dall’Afghanistan entro la fine del 2014. “I trasporti riprenderanno presto”, ha spiegato il portavoce del Pentagono, Mark Wright.
Fonti della difesa, citate dall’agenzia France Presse, confidano nel sostegno del governo di Islamabad per l’uso della via di comunicazione. Gli Stati Uniti possono comunque sfruttare allo scopo percorsi alternativi in Asia centrale, più costosi e lunghi tuttavia di quello pakistano.
La strategia antiterrorismo di uso dei droni è uno dei nodi di frizione tra Washington e Islamabad, sebbene si ritenga che il governo pakistano abbia implicitamente, e in alcuni casi esplicitamente, dato il proprio benestare agli attacchi.
TIMOR EST – Sotto l’occhio australiano
Dopo l’Indonesia è Timor Est a finire nell’occhio delle intercettazioni australiane. Le rivelazioni sullo spionaggio di Canberra contro il governo di Dili durante i negoziati per l’accordo sullo condivisione di riserve di olio e gas raggiunto nel 2006 hanno spinto Timor Est a rivolgersi all’arbitrato internazionale per contestare l’intesa.
Intanto ieri i servizi segreti australiani hanno perquisito l’ufficio di Bernard Colleary, legale cui Dili si è rivolta per seguire il caso. La conferma è arrivata dal ministro della Giustizia, George Brandis, che ha autorizzato il mandato di perquisizione alla ricerca di materiale sensibile per la sicurezza nazionale.
Secondo quanto rivela l’emittente Abc, sarebbe stata inoltre fermata e detenuta la fonte delle rivelazioni sul presunto spionaggio avvenuto tra il 2004, un ex agente dei servizi, la cui casa è stata perquisita.