Il primo ministro Shinzo Abe è sempre meno popolare dopo l’approvazione della legge sul segreto di Stato. "E’ colpa mia", ammette Abe. In Corea del Nord intanto la tv statale mostra le prime immagini dello zio di Kim Jong Un, l’ex numero due del regime, in arresto. Migliaia in piazza per i diritti umani in Cambogia. GIAPPONE – Abe è meno popolare
Pare che la legge sui segreti specifici sia costata qualcosa al primo ministro giapponese Shinzo Abe. Secondo un nuovo sondaggio dell’agenzia di stampa Kyodo, riportato oggi da Reuters, il tasso di gradimento popolare del capo del governo di Tokyo è in calo.
Secondo il sondaggio la popolarità di Abe è scesa di oltre 10 punti percentuali, crollando sotto il 50 per cento per la prima volta da quando è stato eletto a dicembre 2012.
Il premier, che ha promesso di rivitalizzare un’economia stagnante, potrebbe quindi ripensare alle politiche del suo governo nel comparto sicurezza. Venerdì scorso, il parlamento giapponese ha approvato la nuova legge sui segreti di Stato che prevede sanzioni penali per chi pubblica informazioni protette da segreto, fino a un massimo di dieci anni di reclusione.
Ieri, a due giorni dall’approvazione della legge, Abe ha ammesso che avrebbe dovuto spiegare con più calma le ragioni che hanno portato al provvedimento. “Con umiltà e sincerità, ritengo di dover prendere il giudizio severo del pubblico come un rimprovero del popolo giapponese (…). Avrei dovuto impiegare più tempo per spiegare più attentamente il provvedimento”.
COREA DEL NORD – Diffuse le immagini di Jang in arresto, possibile condanna a morte
Ieri la conferma ufficiale. Oggi vengono diffuse le prime immagini dell’ex numero due del regime di Pyongyang, Jang Song Thaek messo agli arresti.
La televisione di stato nordcoreana ha trasmesso immagini descritte come “umilianti” in cui lo zio del leader nordcoreano Kim Jong Un viene fatto alzare dalla sua sedia da alcuni militari durante un’assemblea nella capitale del “Regno eremita”.
Intanto, dicono alcuni media sudcoreani, l’immagine di Jang sarebbe stata cancellata da diversi filmati d’archivio della televisione di stato nordcoreana.
L’agenzia di stampa ufficiale Knca ha reso ieri pubbliche le imputazioni di Jang: abuso di droghe, e dilapidazione di denaro in casinò e trattamenti medici all’estero. Jang sarebbe inoltre accusato di aver intrattenuto relazioni illecite con donne.
Secondo alcuni esperti di Corea del Nord, raggiunti dall’Associated Press, la mossa di Kim Jong Un dà l’avvio a un periodo di purghe che coinvolgerà tutti i sostenitori di Jang; ma soprattutto è il segnale forte che il giovane leader sta cercando di consolidare il proprio potere.
CAMBOGIA – Proteste nel giorno dei diritti umani
Circa 6mila persone sono scese in piazza oggi a Phnom Penh per chiedere un miglioramento della situazione dei diritti umani nel paese.
Alla testa del corteo, il leader dell’opposizione Sam Rainsy. “Lunga vita alla democrazia”, recitava qualche striscione. La manifestazione è stata un’occasione per gli oppositori del governo del primo ministro Hun Sen per chiedere un cambiamento radicale. A cominciare dalle dimissioni dell’attuale governo.
Il partito di Rainsy, il Cambodian National Rescue Party da mesi boicotta il parlamento per protesta contro il risultato delle scorse elezioni. Per domenica prossima è stata programmata una nuova manifestazione contro il governo.
“Lo stato dei diritti umani nel nostro paese è sempre più critico”, ha sostenuto Rainsy ricordando la figura di Nelson Mandela, scomparso venerdì scorso. “Dobbiamo lottare per il pieno rispetto dei diritti umani”.
[Foto credits: Reuters]