Oggi in Asia – La Corea del Nord è con il suo leader

In by Gabriele Battaglia

In Corea la tensione rimane alta, mentre Kim Jong-un chiama i suoi alle armi contro Usa e Corea del Sud. In Pakistan Musharraf si presenta in tribunale accompagnato dalle proteste popolari. In India, cinque persone rimangono uccise nell’esplosione di un impianto di lavorazione dell’alluminio
Corea del Nord – Manifestazione pro Kim

Migliaia di nordcoreani si sono riversati in piazza Kim Il-sung, la piazza principale della capitale nordcoreana, per supportare la “chiamata alle armi”, come la definisce l‘Associated Press da Pyongyang, del giovane leader Kim Jong-un.

“Morte agli imperialisti americani” e “spazzare via gli invasori americani”: questi gli slogan che hanno risuonato per un’ora e mezza nel pieno centro della città.

Secondo alcune indiscrezioni, questa mattina presto Kim Jong-un avrebbe convocato una riunione straordinaria con i vertici dell’esercito per prepararsi a colpire gli Stati Uniti e la Corea del Sud.

La situazione continua a essere tesa: solo ieri, gli Stati Uniti hanno schierato nei cieli della penisola coreana i bombardieri B-2, in grado di trasportare testate nucleari.

Pakistan – Musharraf in tribunale accompagnato dalle proteste

Un avvocato che manifestava fuori dall’alta corte di Sindh, a Karachi, in Pakistan, ha tirato una scarpa in direzione dell’ex presidente pakistano Perez Musharraf tornato in patria da 5 giorni dopo un esilio di quattro anni.

Fuori dal tribunale dove per la prima volta dopo l’esilio Musharraf è comparso per difendersi dalle accuse di cospirazione per omicidio e la destituzione dell’intera Corte suprema. “È un dittatore e dovrebbe essere giustiziato”, hanno urlato circa venti avvocati. Tra questi anche l’uomo che ha tirato la scarpa, scrive il quotidiano pakistano The Nation.

Musharraf è inoltre sotto accusa per non aver fornito sufficiente protezione a Benazir Bhutto leader dell’opposizione uccisa nel 2007. Proprio in relazione a questo caso, Musharraf ha oggi ottenuto l’estensione del mandato di custodia nei suoi confronti da 10 a 15 giorni.

INDIA – Cinque morti nell’esplosione di una fabbrica

Cinque persone sono rimaste uccise nell’esplosione di una piccola fabbrica in uno slum della cittadina di Andheri nell’area di Saki Naka, nei pressi di Mumbai. Tre altre persone sono rimaste ferite nel crollo delle abitazioni circostanti.

L’esplosione è stata innescata in un impianto di lavorazione di alluminio, ma le cause rimangono ignote. Subito dopo il fatto, secondo quanto rivela l‘Hindustan Times, sul luogo, che sorge nei pressi dell’aeroporto internazionale Chhatrapati Shivaji si sono precipitate le squadre anti-terrorismo e di artificieri della polizia indiana

[Foto credits: scmp.com ]