Re Bhumibol Aduyadej, nel discorso per le celebrazioni del suo 86esimo compleanno, ha esortato i thailandesi a unirsi nel bene della nazione. In Giappone si pensa a un’agenzia ad hoc per favorire i lavori di smantellamento della centrale danneggiata di Fukushima. In Bangladesh, l’ex dittatore Ershad minaccia il suicidio THAILANDIA – Il discorso del re
Il re Bhumibo Aduyadej ha esortato i thailandesi a sostenersi l’un l’altro per il bene della nazione. Lo ha fatto nel discorso nel giorno del suo 86esimo compleanno. Il sovrano ha parlato dal palazzo nella città costiera di Hua Hin, meta in questi due giorni di migliaia di thailandesi accorsi per rendere omaggio al re, conosciuto anche come Rama IX.
Si è trattato del primo discorso dall’inizio della nuova ondata di proteste anti-governative lo scorso 24 novembre. Le manifestazioni per chiedere la caduta del governo di Yingluck Shinawatra, considerata un fantoccio nelle mani del deposto ex premier in esilio Thaksin, si sono fermate in questi giorni, per rispetto nei confronti del sovrano. La cerimonia si è svolta quando sono trascorsi quattro giorni dalle violenze del fine settimane che hanno fatto quattro morti. La calma è tornata soltanto martedì, quando le forze di sicurezza hanno allentato la pressione.
Il leader delle forze d’opposizione, l’ex parlamentare Suthep Thaugsuban, ha tuttavia detto all’agenzia France Presse che passato il compleanno del re, le proteste riprenderanno “fino a quando non raggiungeremo il nostro obiettivo”: ossia sostituire il governo di Yingluck con non meglio definiti consigli del popolo.
GIAPPONE – Una commissione per lo smantellamento della centrale di Fukushima
Il Partito liberal-democratico (Ldp) giapponese, oggi al governo, ha intenzione di istituire un’agenzia ad hoc per lo spegnimento e il totale smantellamento dell’impianto nucleare N°1 di Fukushima.
La misura si rende necessaria in seguito agli errori tecnici di valutazione della società di gestione della centrale che negli ultimi mesi hanno causato fuoriuscite di acque ad alto contenuto di materiali radioattivi nel mare e suscitato rabbia e sfiducia nella società civile.
In estate, il governo di Shinzo Abe aveva promesso un impegno diretto nei lavori di smantellamento e bonifica dell’area. “E’ probabile che il governo alla fine dovrà assumersi la responsabilità”, ha spiegato oggi alla stampa Tadanori Oshima, capo della task force per la ricostruzione dell’ Ldp.
A marzo 2011, la centrale è rimasta danneggiata da un terremoto e tsunami che hanno innescato una serie di meltdown nei reattori della centrale, evidenziando l’assenza di preparazione a un’emergenza di questo tipo della società di gestione (la Tepco, l’azienda elettrica di Tokyo) e del governo.
BANGLADESH – Assedio all’ex dittatore
L’ex dittatore bangladese Hussain Muhammad Ershad ha minacciato di uccidersi per l’assedio delle forze di sicurezza alla sua abitazione deciso in risposta alla decisione di boicottare le elezioni del mese prossimo. “Ho caricato le pistole e detto loro che se avessero giocato qualche trucco mi sarei ucciso”, ha detto l’ex leader militare a una televisione locale.
Ieri l’85enne Ershad aveva annunciato che il suo Jatya Party, terza forza politica del paese, non si parteciperà alle elezioni di gennaio che già l’opposizione del Bangladesh National Party e gli alleati hanno intenzione di boicottare, minando pertanto la legittimità della consultazione.
Il BNP chiede le dimissioni della premier Sheikh Hasina la formazione di un’amministrazione neutrale che presieda le operazioni di voto. Da ottobre sono già 59 i morti nelle violenze e nelle proteste dell’opposizione che con scioperi e blocchi ha cercato di paralizzare il Paese. La Lega Awami al governo sembra però irremovibile nella decisione di non rinviare la tornata elettorale.
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