Oggi in Asia – Hashimoto al contrattacco

In by Gabriele Battaglia

Hashimoto torna all’attacco sulle comfort women e ricorda che anche i soldati Usa hanno commesso crimini sessuali in Giappone durante l’occupazione militare tra il 1945 e il 1952. Il Pakistan in un gesto di buona volontà libera 51 pescatori indiani detenuti in Pakistan. Ancora tensioni tra Manila e Taipei. GIAPPONE – Hashimoto infiamma la polemica con gli Usa

Gli Stati Uniti hanno condannato le recenti prese di posizione del sindaco di Osaka Toru Hashimoto. Il giovane politico e fondatore, con il governatore di Tokyo Ishihara, del Partito per la Restaurazione del Giappone, nei giorni scorsi aveva definito “necessarie” le comfort women, le donne che l’esercito giapponese rapiva durante le occupazioni sul continente asiatico e costringeva alla prostistuzione.

Ma Hashimoto non si è rassegnato. Nonostante un primo passo indietro sulla questione, stamane il giovane sindaco è tornato all’attacco proprio di Washington. “Non è forse vero che durante l’occupazione militare del Giappone (1945-1952, ndr) i soldati americani non hanno sfruttato donne giapponesi?”, ha scritto via Twitter.

Fin dallo scoppio della polemica lunedì scorso, il governo di Tokyo, presieduto da Abe Shinzo, definito da molti un “falco” di posizioni nazionaliste, ha preso le distanze dal sindaco di Osaka. Tuttavia, in Giappone, posizioni revisioniste sulla vicenda delle schiave sessuali dell’esercito imperiale degli anni ’30 e ’40 – circa 200 mila tra coreane, cinesi e filippine, secondo alcuni storici – non è raro all’interno dello stesso establishment di Tokyo.

PAKISTAN – 51 pescatori indiani presto liberi

Il Pakistan ha fatto sapere che libererà 51 pescatori indiani detenuti in Pakistan come gesto di buona volontà nei confronti di Delhi. Lo ha annunciato il primo ministro ad interim Mir Hazar Khan Khoso, sottolineando che i 51 hanno già scontato la propria pena.

La decisione è stata presa durante un meeting ad alto livello, rivela il quotidiano pakistano Dawn, tra ministri federali e alcuni funzionari governativi di alto livello. Il primo ministro pakistano si è poi augurato che Delhi ricambi presto il gesto di Islamabad liberando alcuni pakistani detenuti nelle carceri indiane.

Attualmente, ha ricordato lo stesso Mir Hazar Khan Khoso, ci sono 482 indiani detenuti in Pakistan, mentre sarebbero 496 i pakistani nelle celle indiane. Il primo ministro ha poi dato mandato al ministro degli Esteri di avviare un serio dialogo con Delhi sulla questione del rilascio.

FILIPPINE – Perez invita alla cautela i filippini di Taiwan

L’inviato speciale di Manila a Taipei, Amadeo Perez ha invitato i suoi connazionali attualmente residenti a Taiwan di rimanere in casa mentre rimane alta la tensione tra i due paesi. "Mangiate a casa e fate solamente il tragitto di strada tra casa e lavoro", ha avvertito Perez. Nei giorni scorsi, infatti, si sono verificati attacchi ed episodi di discriminazioni su alcuni lavoratori filippini.   

Anche a livello diplomatico, la tensione rimane alta. Ieri Taipei ha rifiutato le scuse ufficiali delle Filippine, bollandole come non veritiere e presentate da una figura – Perez appunto – troppo poco autorevole.

La recente contesa diplomatica tra i due paesi che si contendono la sovranità su un tratto di mare nel Mar cinese meridionale è scoppiata in seguito all’uccisione di un pescatore taiwanese da parte della guardia costiera filippina in acque contese. Le indagini sull’incidente sono da poco iniziate in forma disgiunta.