Oggi in Asia – Fine alle esercitazioni congiunte

In by Gabriele Battaglia

In Corea del Sud si conclude l’operazione Foal Eagle, la sessione di esercitazioni congiunte tra truppe Usa e sudcoreane. l’ex presidente pakistano Musharraf è stato dichiarato ineleggibile a vita dall’Alta corte di Peshawar. Amnesty accusa lo Sri Lanka di reprimere gli oppositori politici del governo. COREA DEL SUD – Fine alle esercitazioni congiunte

Si sono concluse le esercitazioni congiunte tra forze militari Usa e sudcoreane iniziate nel pieno di tensioni con Pyongyang.

L’operazione chiamata “Foal Eagle”, iniziata subito dopo il terzo test nucleare nordcoreano di febbraio e che tanto ha fatto indispettire il regime comunista, hanno impiegato in totale circa 10 mila militari su entrambi i fronti. “Le esercitazioni sono concluse, ma continueremo a tenere il livello di allerta alto, in caso di nuove provocazioni dal Nord,” ha dichiarato il portavoce del Ministero della Difesa di Seul, Kim Min-seok.

Intanto ancora sette lavoratori dell’area industriale di Kaesong, da cui tutti i lavoratori sudcoreani sono stati invitati ad allontanarsi, non sono ancora rientrati a sud del 38esimo parallelo. Starebbero ancora trattando su stipendi non pagati e contributi.

PAKISTAN – Musharraf ineleggibile a vita

L’ex presidente e dittatore pakistano Pervez Musharraf è stato dichiarato ineleggibile a vita. La decisione è stata presa dall’Alta corte di Peshawar nel giorno in cui è stato noltre respinto l’appello presentato dall’ex generale contro il respingimento della sua candidatura.

Su Musharraf pesano le accusa di aver violato la costituzione per aver imposto lo Stato d’emergenza nel 2007 e destituito 60 giudici. Per questo non potrà correre né per l’Assemblea nazionale né per il Senato.

L’ex presidente che passerà il giorno delle elezioni agli arresti domiciliari è inoltre implicato nelle indagini per l’omicidio sempre nel 2007 dell’allora leader dell’opposizione Benazir Bhutto, morta in un attentato e cui non sarebbe stata garantita adeguata sicurezza.

SRI LANKA – Amnesty contro il governo

Amnesty International punta il dito contro lo Sri Lanka per l’intensificarsi della giro di vite repressivo contro oppositori e voci critiche e chiede al Commonwealth di rivedere la decisione d tenere a Colombo il vertice di novembre dei capi di governo dei Paesi membri dell’organizzazione. Scelta criticata dal Canada che ritiene il governo cingalese non rispetti i valori fondamentali del Commonwealth di libertà, Stato di diritto e rispetto dei diritti umani.

Nell’ultimo rapporto Amnesty ha denunciato le minacce, le violenze e gli arresti di oppositori, giornalisti, avvocati. “Repressione e consolidamento del potere vanno mano nella mano”, ha detto la vicedirettrice per l’Asia e il Pacifico, Polly Truscott, “Negli ultimi anni si è ridotto il diritto alla critica. C’è un clima di paura per quanto accaduto a quelli abbastanza coraggiosi da parlare”.

Sul Paese pesa le inoltre la risoluzione del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani per gli abusi compiuti durante l’ultima fase del conflitto contro le Tigri Tamil. La risoluzione chiede un’inchiesta indipendente che indaghi su crimini di guerra. Il governo ha respinto le accuse e parlato di processo di reinserimento delle ex Tigri ancora in corso dopo anni di conflitto.