Oggi in Asia – Crollo killer

In by Gabriele Battaglia

Il crollo di una palazzina abusiva in via di costruzione nella periferia di Mumbai ha provocato la morte di 38 persone e il ferimento di altre 69. In Giappone ancora problemi ai sistemi di raffreddamento della centrale di Fukushima. La Birmania cerca di gestire l’emergenza elettricità. INDIA – Crolla una palazzia abusiva a Mumbai

Almeno 38 persone sono rimaste uccise nel crollo di una palazzina abusiva nella periferia di Mumbai. Lo ha reso noto oggi la polizia, sottolineando il problema costituito dal boom dell’abusivismo edilizio in India.

L’edificio di sette piani, situata a circa 35 chilometri dal centro di Mumbai è crollata giovedì in serata e, raccontano le fonti, si è accartocciata in un cumulo di otto metri di acciaio e cemento. Il bilancio è tra i più gravi degli ultimi anni: 38 persone sono rimaste uccise e 69 ferite.

Gli abitanti erano principalmente lavoratori migranti che cercano occupazione nel settore edilizio. “Ero appena tornato da scuola e mi stavo cambiando quando l’edificio ha iniziato a scuotersi ed è venuto giù. Quando ho ripreso i sensi, mi trovavo in ospedale”, ha dichiarato Hasina Shaikh, una studentessa che abitava nel condominio, al quotidiano Daily News and Analysis.

L’incidente più grave si è registrato nel novembre 2010 a Delhi, con la morte di 69 persone in seguito al crollo di una palazzina in via di costruzione.

GIAPPONE – Problemi ai sistemi di raffreddamento del reattore 3

Dopo tre ora è tornata la corrente nei sistemi di raffreddamento del reattore 3 della centrale di Fukushima Daiichi, danneggiata durante il terremoto e lo tsunami dell’11 marzo 2011.

Le piscine di raffreddamento dei quattro reattori della centrale nucleare contengono ancora numerose barre di combustibile nucleare, spente ma ancora altamente radioattive. Nessun problema nell’immediato, ha dichiarato l’operatore della centrale, la Tepco.

È la seconda volta in un mese che si verificano problemi di alimentazione elettrica nella centrale in via di decommisionamento, dove i tecnici della Tepco lavorano in continuazione per arginare la fuoriuscita di materiale radioattivo. Poche settimane fa l’elettricità era mancata per alcune ore nei reattori 1,3 e 4, si pensa in seguito all’intrusione di un topo che avrebbe rosicchiato un cavo elettrico in una centralina.

BIRMANIA – I blackout fermano lo sviluppo

La cronica mancanza di energia elettrica pone un freno allo sviluppo della Birmania, scrive in un lungo reportage il South China Morning Post.

Nell’inchiesta del quotidiano di Hong Kong, svolta nell’area industriale di Hlaing Thar Yar nelle vicinanze di Yangon, vengono a galla i problemi alla rete elettrica nazionale della Birmania. “Il più grande problema per gli imprenditori del settore manifatturiero" – spiega Kyan Zin Htet, direttore marketing per la Reva, fabbrica di calzature. Sono le croniche falle nel sistema di fornitura elettrica infatti alle aziende frena la competitività del paese.

In Birmania, permangono grossi problemi nella rete elettrica. Due cittadini su tre non hanno accesso all’energia elettrica. Ma i veri problemi sono a monte: il sistema è obsoleto e la dispersione di energia nella rete è altissima: il 30 per cento, contro il 7 della Cina. La sola Yangon avrebbe bisogno di un investimento di circa 237 milioni di dollari per ammodernare la rete elettrica.

[Foto credits: dawn.com]