Oggi in Asia – Corea del Nord, Jang epurato

In by Gabriele Battaglia

La stampa ufficiale coreana conferma l’epurazione dello zio di Kim Jong Un, l’uomo forte della diplomazia di Pyongyang Jang Song Thaek. Yingluck Shinawatra ha sciolto la Camera bassa del Parlamento, convocando le elezioni anticipate dopo settimane di proteste. Scontri a Singapore, i primi da 30 anni a questa parte. Corea del Nord – Confermata l’epurazione di Jang Song Thaek

La stampa ufficiale nordcoreana ha confermato l’epurazione di Jang Song Thaek, zio del leader supremo Kim Jong Un, considerato a lungo il numero due del regime. Il resoconto del vertice del Politburo del partito riportato dall’agenzia ufficiale KCNA non lascia dubbi su quella che fino ad ora era un’indiscrezione trapelata attraverso i servizi segreti sudcoreani e dall’analisi di alcuni documentari ritrasmessi dalla televisione di Stato dai quali era stata eliminata la figura di Jang.

Eminenza grigia del potere a Pyongyang ed ex vicepresidente della potente Commissione nazionale per la difesa, Jang è stato destituito da ogni carica ed espulso dal partito perché accusato di corruzione e di avere tentanto di formare una propria fazione interna.
Inoltre, con un copione che ricorda il caso Bo Xilai in Cina, il 67enne marito della sorella del defunto Kim Jong Il è accusato di aver usato il proprio potere per intrattenere relazioni con altre donne, di fare uso di droghe e di aver sperperato valuta estera nei casinò mentre si trovava fuori dalla Corea del Nord per cure mediche.

Si tratta della più importante epurazione dall’ascesa al potere di Kim Jong Un e fa seguito all’allontanamento lo scorso anno del capo di stato maggiore, Ri Yong-ho, motivato tuttavia con non meglio precisati problemi di salute. L’epurazione cade quasi nel secondo anniversario della morte del Caro Leader Kim Jong Il.

La rimozione di Jang è considerato un segno del consolidamento del potere dell’appena trentenne Kim Jong Un, cui alla morte del padre lo zio e la zia era stati affiancati come mentori. La caduta dell’ormai ex numero due del regime lascia inoltre dubbi sui futuri rapporti con l’alleato cinese, con cui proprio Jang, fautore di riforme sul modello intrapreso oltre Muraglia, tesseva le relazioni.

THAILANDIA – Sciolte le Camere, elezioni anticipate a febbraio

La premier thailandese Yingluck Shinawatra ha discioltola camera bassa del Parlamento e convocato elezioni anticipate sull’onda delle proteste dell’opposizione che da settimane ne chiedevano le dimissioni. La decisione della prima ministra, accusata di essere un fantoccio nelle mani del fratello ed ex premier in esilio Thaksin, è stata la conseguenza delle dimissioni di tutti i parlamentari dell’opposizione e arriva alla vigilia del giorno in cui il paese celebra la propria costituzione.

Le elezioni anticipate si terranno probabilmente il prossimo 2 febbraio. Nella passata tornata elettorale del 2011 il partito Pheu Thai di Yingluck, che gode del sostegno delle aree rurali povere, si aggiudicò 265 deputati contro i 159 del Partito democratico.
Il leader della protesta, l’ex parlamentare Suthep Thaugsuban, è tuttavia pronto a continuare le manifestazioni nonostante il governo abbia di fatto accolto le richieste della piazza. L’obiettivo è l’instaurazione di non meglio precisati consigli del popolo che dovrebbe sostituirsi a quello che definiscono il regime di Thaksin e degli Shinawatra.

SINGAPORE – Scontri nella città-Stato

Scene come quelle di ieri sera a Singapore non sono comuni. Auto rovesciate e date alle fiamme, scontri tra la popolazione. A innescare la violenza nel distretto di Little India, primo episodio del genere in 30 anni nella città-Stato, è stata la morte di un operaio indiano di 33 anni, investito da un autobus privato.

Nella città nota per l’ordine e la precisione scontri come quelli di ieri sono puniti con una pena fino a sette anni di reclusione e la fustigazione. Almeno 27 persone sono state arrestate. Per il primo ministro Lee Hsien Loong “qualunque sia stato il motivo scatenante, non ci sono scuse per una violenza tanto distruttiva e per tali comportamenti criminali”. L’episodio tuttavia è un segnale del crescente risentimento nella città.

Lo scorso anno era sfociato nello sciopero selvaggio degli autisti cinesi che chiedevano di adeguare la propria paga a quella dei colleghi di altre nazionalità. Negli ultimi mesi si sono inoltre tenute almeno tre manifestazioni per contestare la politica demografica portata avanti dal governo.

[Foto credits: lefigaro.fr]