Oggi in Asia – Condanna record per il leader islamista

In by Gabriele Battaglia

Condanna record in Bangladesh per il leader spirituale del partito islamico, Ghulam Azam accusato di collaborazionismo con il Pakistan. Diciassette morti al termine di un’incontro di boxe in Indonesia. A Singapore storia dai toni noir per un poliziotto accusato di un duplice omicidio. BANGLADESH – Ghulam condannato a 90 anni di carcere

È esplosa in scontri la rabbia dei sostenitori del partito islamico bangladeshio, Jamaat-e-Islam per la condanna a 90 anni di reclusione del leader spirituale del movimento, Ghulam Azam, per la complicità con il Pakistan durante la guerra d’indipendenza del 1971 con l’accusa di omicidio e tortura.

Praticamente una condanna a vita per il 90enne leader islamista quella decisa dal Tribunale istituto dal governo per perseguire i collaborazionisti con il Pakistan. Quando scriviamo sono almeno tre i morti nelle violenze odierne scoppiate nella capitale Dhaka e in altre città, ma il bilancio da gennaio è di almeno 100 vittime negli scontri contro i verdetti di una corte ritenuta dagli islamisti uno strumento di lotta politica in mano al governo.

Alle proteste degli islamisti si sono aggiunte le manifestazioni di quanti chiedevano la pena di morte per Azam, come già in febbraio successe per il processo contro Abdul Kader Mullah, condannato all’ergastolo. A oggi non è ancora certo il numero delle vittime dei nove mesi di guerra per l’indipendenza dal Pakistan. Il governo parla di almeno tre milioni, mentre ricerche indipendenti stimano siano circa 500mila.

INDONESIA – Morte all’incontro di boxe

Sono almeno 17 i morti schiacciati nella calca per la fuga dal palazzetto dello sport di Nabire, in Indonesia, dove al termine di un incontro di boxe erano scoppiati scontri aizzati dai tifosi dello sconfitto.

Quando l’incontro tra Alvius Rumkorem e Yulius Pigome per la Bupati Cup si è concluso ai punti a favore del primo, i sostenitori dell’avversario hanno iniziato a lanciare seggiolini contro i giudici e i tifosi del vincitore, che a loro volta hanno risposto all’attacco.

I 1.500 spettatori presi da panico si sono accalcati verso le uniche due uscite agibili del Kota Lama Sport Stadium, finendo schiacciati nella ressa. La tragedia è avvenuta a due anni dall’incidente allo statio di Giacarta in cui persero la vita due tifosi presi nella calca per assistere all’incontro di calcio tra la propria nazionale e la Malaysia nell’ambito dei giochi del Sudest asiatico.

SINGAPORE – L’omicidio che scuote la città dei leoni

È il caso di cronaca che sta scuotendo Singapore. Iskandar Rahmat, poliziotto modello della città dei leoni è stato arrestato per il duplice omicidio. Il funzionario di polizia è accusato di aver ucciso l’imprenditore Tan Boon Sin e il figlio Tan Chee Heong.

Il primo ucciso a casa, mentre il cadavere del secondo è stato ritrovato un chilometro dall’abitazione. Secondo quanto riportata la stampa locale, il poliziotto era sommerso dai debiti e sotto inchiesta per non aver comunicato i problemi finanziari ai suoi superiori, un periodo durante il quale gli era stato vietato il porto d’armi.

I motivi del gesto non sono chiari, si parla tuttavia di una denuncia per furto presentata dal vecchio Tan. Il caso ha turbato la città in cui le statistiche ufficiali hanno fatto registrare nel 2012 il più basso numero di omicidi degli ultimi vent’anni, 11, in calo rispetto ai 16 dell’anno precedente.

[Foto credits: timeofummah.com]