Giornata storica per l’Afghanistan, che ha battuto la nazionale indiana nella finale della South Asian Football Federation. In India continuano le lotte intestine per la candidatura alla premiership di Narendra Modi, mentre in Corea del Nord un misterioso fumo bianco potrebbe indicare la riattivazione di un reattore nucleare.
AFGHANISTAN – Campioni dell’Asia meridionale
Un piccolo strappo alla regola di Asia Files, che solitamente evita di parlare di paesi che non conosce. Ma mercoledì sera, al Dashrath Stadium di Kathmandu – Nepal – si è scritta la storia. La nazionale di calcio dell’Afghanistan ha battuto per due a zero l’India, aggiudicandosi per la prima volta il titolo della South Asian Football Federation.
Le due reti – Mustafa Azadzoi nel primo tempo e Sanjar Ahmadi nella ripresa – hanno "vendicato" la cocente sconfitta per 4-0 inflitta proprio dall’India alla nazionale afghana due anni fa. Alla fine del match, si legge su Al Jazeera, le strade di Kabul si sono riempite di tifosi festanti a piedi, in auto e in moto, uniti nell’urlo di "Zindabad Afghanistan!" (Lunga vita all’Afghanistan, nda).
INDIA – I problemi della candidatura di Modi
A pochi mesi dalle elezioni nazionali del 2014 – previste in primavera – il partito d’opposizione Bharatiya Janata Party (Bjp) sembra pronto ad elevare ufficialmente l’attuale chief minister del Gujarat, Narendra Modi, alla candidatura per la premiership.
L’annuncio potrebbe arrivare già nella prossima settimana, esito abbastanza scontato considerando l’enorme popolarità che Modi riscontra nel paese, simbolo di sviluppo a braccetto con la tradizione hindu caratteristica del Bjp e della costellazione di organizzazioni paramilitari e parapolitiche che gli gravitano attorno.
Non mancano però attriti interni al partito, come avevamo già rilevato qualche mese fa. L.K. Advani, il grande vecchio del Bjp, pare non voglia ritirare la propria opposizione alla candidatura di Modi, in netta minoranza col resto dei quadri del partito, e dall’ultimo meeting del Bjp è uscita una conferma alle aspirazioni da premier di NaMo. Rajnath Singh, interpellato dalla stampa, ha chiarito che "nessuno è uscito scontento" dalla riunione, di fatto anticipando che le opinioni di Advani saranno con ogni probabilità ignorate.
COREA DEL NORD – Riattivato reattore di Yongbyon
Lo afferma uno studio dello U.S. – Korea Institute presso la John Hopkins University. Secondo l’analisi, le foto satellitare mostrano "fumo bianco salire da una costruzione nei pressi del reattore che ospita le turbine", segno che il reattore "è attivo o sta per diventarlo".
Nonostante sia impossibile valutare con certezza se quel fumo indichi una semplice riaccensione del reattore o un ritorno a pieno regime, gli analisti citati dal Daily NK sostengono che la mossa sia stata architettata per attirare gli Usa ad un tavolo delle trattative con Pyongyang.
Per produrre materiale nucleare, ha spiegato Choi Jin Wook, ricercatore dell’istituto, il reattore dovrebbe funzionare per almeno sei mesi. Ma, sempre secondo Choi, quel fumo sta a significare che la Corea del Nord non ha intenzione di abbandonare il proprio programma nucleare.
[Foto credit: dhakatribune.com]