Jack Ma, fondatore e amministratore delegato dell’azienda leader di ecommerce Alibaba si dimette a 48 anni. Ha deciso di lasciare il suo impero che fattura 40 miliardi di dollari per fare largo ai giovani "che capiscono meglio il futuro". E intanto, proprio ora che Alibaba dovrà quotarsi in borsa, tiene accesa l’attenzione degli investitori.
Jack Ma, fondatore e amministratore delegato di Alibaba, l’azienda leader dell’e-commerce in Cina, lo scorso 15 gennaio ha annunciato che da maggio 2013 non sarà più responsabile esecutivo dell’azienda. Lo ha fatto in una email inviata a tutti i suoi dipendenti, gli "Aliren", dicendo, tra l’altro, di "non essere più abbastanza ‘giovane’, per il business di Internet" e di voler quindi lasciare spazio a dirigenti più giovani, "che capiscono meglio il futuro."
Jack Ma è stato senza dubbio un precursore. Nel 1995, appena due anni dopo l’avvio della connettività IP (Internet Protocol) in Cina, aveva già fondato la sua prima azienda online, Chinapages. Negli Stati Uniti aveva visto le potenzialità che la rete poteva offrire, ma ancora non poteva immaginare che in poco meno di quindici anni queste sarebbero esponenzialmente aumentate.
Laureato in lingua inglese e con un preparazione da insegnante più che da mago dell’IT, dopo un anno in un’azienda del Ministero del Commercio estero e delle Comunicazioni, nel ’99 ad appena 35 anni, fonda Alibaba. Un nome in grado di superare la Muraglia ed essere memorizzato anche in Occidente, dove il celebre personaggio della letteratura araba medievale è ben presente nell’immaginario comune. "Ali Baba – ha spiegato tempo fa Ma – "non era un ladro. Era un gentiluomo che si occupava di business".
È a questo profilo di "business etico" che Ma si è ispirato negli anni alla guida di Alibaba. "L’idea dietro Alibaba era quella di aiutare il maggior numero possibile di piccoli e medi imprenditori attraverso la rete," ha dichiarato Ma in una recente intervista. "Più persone aiutiamo, più persone ci aiuteranno". Dal 1999 a oggi, Alibaba ha costruito le fondamenta dell’ecommerce in Cina, puntando prima al settore del business-to-business (gli scambi di merci tra aziende) spostandosi poi anche sul business to consumer (gli scambi azienda-consumatore).
Alibaba è in realtà un grande contenitore che raccoglie diverse unità di business. Taobao è sicuramente la più interessante; online dal 2003, è diventato il più importante mercato virtuale cinese, tanto da costringere Ebay a ritirarsi dalla Cina. "La sua missione", si legge sul sito di Alibaba "è di creare un ecosistema di ecommerce" in cui gli scambi tra utenti possano avvenire nel miglior modo possibile. Il successo di Taobao si legge anche nei suoi numeri: 800 milioni di prodotti messi in vendita e 500 milioni di utenti, quanti sono gli utenti cinesi di Internet. Taobao è il tredicesimo sito più visitato al mondo.
Nella galassia Alibaba c’è poi Alipay, l’equivalente del sistema di pagamenti online Paypal, un altro stadio virtuale da 700 milioni di utenti registrati, in grado lo scorso novembre, di ospitare 105 milioni di pagamenti in 24 ore. Un record che segna la leadership totale nel settore in Cina. Nel 2005, il successo di Alibaba ha attirato l’attenzione di Yahoo!, allora numero due mondiale dei motori di ricerca, che in cambio del 43 per cento delle azioni dell’azienda, offre a Ma l’intero pacchetto di Yahoo! China.
Oggi Alibaba è un colosso dell’ecommerce. Impiega circa 24mila persone in 70 città tra Cina, Giappone, Corea, Gran Bretagna e Usa. A settembre 2012 Alibaba è riuscita a "riscattare" la metà delle proprie azioni in mano a Yahoo! per 7,1 miliardi di dollari. Il valore complessivo dell’azienda è di 40 miliardi di dollari. Calcola Forbes che Ma ha una fortuna pari a un altro miliardo e mezzo.
Può sembrare sorprendente che Ma, a 48 anni e all’apice del successo della sua creatura, decida di "pensionarsi" da Ad. "Internet appartiene ai giovani," dice lui. Si prepara a qualcosa di grosso, dicono gli analisti finanziari. Si erano già avuti segnali che qualcosa si stava preparando, quando a giugno 2012 Alibaba si è ritirata dai listini della borsa di Hong Kong.
Nel riformulare il proprio rapporto con Yahoo!, Alibaba si è impegnata a riprendersi il rimanente 20 per cento di partecipazione ancora in mano agli americani. A patto che Alibaba proceda al più presto a una offerta pubblica iniziale (Ipo), e cioè a quotarsi in borsa vendendo le proprie azioni a un pubblico di azionisti più ampio. In molti prevedono che si tratterà dell’Ipo più importante per un’azienda di e-commerce. E che l’annunciato ritiro dell’"Et" dell’ebusiness, come Ma stesso si è definito nella sua lettera di addio, sia finalizzato a fomentare una ridda di voci su chi prenderà il suo posto e attirare l’attenzione degli investitori.
Non solo questioni di età, dunque. Jack Ma, che rimarrà presidente del gruppo Alibaba, ha già in mente un progetto a lungo termine per dare continuità alla sua ricetta di successo.
*Marco Zappa nasce a Torino nel 1988. Fa il liceo sopra un mercato rionale, si laurea, attraversa la Pianura padana e approda a Venezia, con la scusa della specialistica. Qui scopre le polpette di Renato e che la risposta ad ogni quesito sta "de là". Va e viene dal Giappone, ritorna in Italia e si ri-laurea. Fa infine rotta verso Pechino dove viene accolto da China Files. In futuro, vorrebbe lanciarsi nel giornalismo grafico.