Mondo Asean – Mar Cinese meridionale, i Paesi ASEAN investono nelle forze aeree

In Mondo Asean, Sud Est Asiatico by Redazione

Le manovre di Pechino sconfinano dall’acqua all’aria. Le aviazioni militari dei Paesi ASEAN richiedono un aumento degli investimenti per far fronte alle tensioni. Poi gli unicorni del Sud-Est e gli sviluppi sul Myanmar. Ogni settimana una raccolta di analisi, spunti e approfondimenti dai 10 paesi della dinamica galassia del Sud-Est asiatico. A cura dell’Associazione Italia-ASEAN

L’Associazione Italia-Asean nasce nel 2015. La sua missione è quella di rafforzare il legame e rendere più evidenti le reciproche opportunità, sia per le imprese che per le istituzioni. Qui pubblichiamo la newsletter Italia-Asean del 22 ottobre.

Che il Mare Cinese meridionale sia una delle aree più calde del pianeta è ormai dato acquisito e la tensione non sembra prossima a diminuire. Le dispute tra alcuni Paesi ASEAN e Cina sul controllo delle acque intorno alle isole Spratly, un arcipelago di micro-isole dall’elevato valore strategico, hanno spinto tutti gli attori ad aumentare la propria spesa militare, in particolare quella navale. Gli unici pezzi adatti a questa scacchiera – potremmo pensare – sono le navi, i sottomarini o addirittura le isole artificiali. D’altronde, la partita si gioca per l’accesso alle risorse dei fondali marini e per il controllo delle rotte commerciali marittime. Le recentissime novità che provengono dalla regione indo-pacifica sembrano confermare questa lettura: il discusso patto AUKUS è salito agli onori di cronaca innanzitutto per una commessa di sottomarini multimiliardaria. Non possiamo però dimenticare che l’influenza sul Mare Cinese meridionale passa anche per il controllo dei suoi cieli, non solo delle sue acque. Un recente contatto tra l’aviazione militare malese e quella cinese ha riportato la corsa agli armamenti aerei al centro delle agende dei governi ASEAN. 

I diritti sulle acque del Mare Cinese meridionale sono contesi tra alcuni Paesi ASEAN (Vietnam, Malesia, Brunei, Filippine), Cina e Taiwan. Più nello specifico, questi Stati dichiarano in varia misura la propria sovranità sulle isole Spratly, al fine di estendere il perimetro delle proprie acque territoriali in mare aperto. Queste “isole della discordia” sono di dimensioni minuscole – a volte poco più che scogli – e inadatte a ospitare insediamenti umani. Eppure, il loro valore strategico è immenso. Nel 2016 in queste acque sono transitati merci per 3.37 trilioni di dollari e quasi il 40% del gas naturale liquefatto globale. L’importanza del Mare cinese meridionale per l’approvvigionamento energetico mondiale non si limita però al transito delle risorse naturali: sui suoi fondali giacciono almeno 7 miliardi di barili di petrolio e circa 25 trilioni di metri cubi di gas naturale. Inoltre, lo sfruttamento economico di queste acque riguarderebbe anche la pesca. 

La posta in palio è alta. Ormai da alcuni decenni, gli Stati che si affacciano sul Mare cinese meridionale si sfidano costruendo nuovi avamposti, rivendicando atolli disabitati od organizzando esercitazioni navali nelle acque sotto il proprio controllo. È il Vietnam a controllare il maggior numero di isolotti (21), seguito da Filippine (9), Cina (7) e Malesia (5), mentre Brunei e Taiwan occupano un’isola ciascuno. Alcuni di questi elementi geografici sono stati trasformati in isole artificiali adatte ad ospitare basi militari, in particolare da Cina e Vietnam. La crescente presenza delle flotte militari nell’area ha portato in passato anche a scontri a fuoco tra la Cina e i Paesi ASEAN. Il confronto con Pechino sulle Spratly è un interessante caso di studio per comprendere l’evoluzione dell’ASEAN. Presi singolarmente, ciascuno Stato del Sud-Est asiatico avrebbe poco potere negoziale nei confronti della ben più grande Cina e infatti i cinesi hanno sempre cercato di impostare le trattative a livello bilaterale, ma senza successo. I Paesi ASEAN si sono infatti sempre opposti alla strategia divide et impera cinese e hanno accettato di negoziare con Pechino solo in via multilaterale, sedendosi al tavolo tutti insieme. Tali esercizi diplomatici hanno permesso nel 2002 di definire un Codice di condotta ASEAN-Cina per il Mare cinese meridionale. 

Le manovre cinesi sono seguite con attenzione dagli USA, decisi a rilanciare la propria presenza nella regione, ma anche da Giappone, India, Unione Europea (più recentemente) e Australia. Proprio da Canberra – che aveva inaugurato anni fa una fase di avvicinamento a Pechino, ora bruscamente interrotta – giunge l’ultima novità dello scenario indopacifico: l’accordo strategico AUKUS con USA e Regno Unito. Accordo che ha destato preoccupazione nei governi ASEAN, dato che potrebbe spingere Pechino ad aumentare la propria presenza militare nel Mare cinese meridionale. Il nuovo Premier malese Ismail Sabri Yaakob ha commentato in modo molto duro l’Accordo, esprimendo il timore che possa “rendere le altre potenze più aggressive” e aprire la strada a “una nuova corsa alle armi nucleari”. L’allarme di Kuala Lumpur si spiega alla luce di alcuni recenti incidenti con le avanguardie di Pechino. Lo scorso 31 maggio è avvenuto un contatto tra i jet malesi e uno stormo di velivoli militari cinesi impegnati in un’esercitazione ai confini dello spazio aereo della Malesia. Questo episodio ha ricordato a tutti i governi ASEAN che la partita per il Mare cinese meridionale si gioca anche nell’aria – e che la Cina ha un notevole vantaggio.

Una efficiente difesa aerea richiede lo sviluppo di un sistema integrato di velivoli moderni, impianti di rilevazione e installazioni missilistiche, nonché personale preparato. E molti investimenti. Singapore e Vietnam sono gli unici Paesi ASEAN con un’aviazione militare adeguata, commentano gli analisti. Hanoi sta investendo molto anche per modernizzare la sua flotta. La Malesia invece ha forze aeree ridotte, armate con velivoli obsoleti –  e nel suo bilancio, ancora in affanno a causa della crisi Covid, non pare possibile inserire previsioni di spesa in questo settore. Anche le Filippine sembrano impreparate, tanto che Manila sta mettendo in ordine le proprie regole sulle forniture militari in vista di futuri investimenti. L’Indonesia appare più attrezzata, anche se gli investimenti sono ancora insufficienti e poco efficienti. Il Paese non avanza pretese di sovranità sulle Spratly, ma la nine-dash line cinese che delimita le rivendicazioni di Pechino passa vicino al territorio indonesiano e non è vista di buon occhio da Giacarta.

Alla luce di questi elementi, è possibile aspettarsi negli anni a venire ingenti investimenti nelle forze aeree da parte dei Paesi ASEAN. Risulta però difficile fare previsioni sull’entità e l’efficacia di tale sforzo da parte dei singoli Stati. Come abbiamo visto, mentre alcuni governi sono riusciti ad ottenere buoni risultati in passato, altri sembrano poco preparati nella spesa efficiente delle ingenti risorse da stanziare e nella formazione del personale militare. Gli altri attori internazionali interessati a bilanciare l’influenza cinese – Stati Uniti, Unione Europea, Giappone – potrebbero supportare questi governi nel capacity building. Anche l’industria della difesa avrà un ruolo importante, dato che i Paesi ASEAN avranno necessariamente bisogno di partner affidabili per ottenere le forniture necessarie. Le aziende italiane del settore già collaborano con i governi ASEAN. Per fare qualche esempio: Leonardo con Singapore, Malesia e Thailandia; Fincantieri con l’Indonesia.

A cura di Pierfrancesco Mattiolo

 

Il boom dell’economia digitale in ASEAN

Il Sud-Est asiatico punta ad attrarre sempre più capitale straniero per foraggiare l’economia regionale, mentre Pechino perde terreno come destinazione principale di investimenti esteri. Il “boom degli unicorni” sta riconfigurando gli equilibri finanziari dell’area: quest’anno, secondo Deal Street Asia, ben 15 nuove aziende dell’area ASEAN sono riuscite a guadagnarsi l’agognata valutazione di mercato di 1 miliardo di dollari, che conferisce loro il titolo di “startup unicorno”. Dal 2013 al 2020, anno in cui la singaporiana Lazada ha ottenuto questo status, la regione del Sud-Est asiatico ha prodotto 19 imprese sostenute da venture capital. Solo nel 2021 il numero è cresciuto a 27. Mentre i governi regionali sono alle prese con le conseguenze economiche della pandemia, gli investitori stranieri guardano soprattutto alle valutazioni in aumento nella promettente industria digitale. Sebbene la crisi sanitaria abbia colpito duramente settori di punta delle economie ASEAN come il turismo o la vendita al dettaglio, questa regione ospita un mercato dell’internet molto prolifico, con prospettive di digitalizzazione in aumento. Il Sud-Est asiatico guadagna terreno anche a scapito della Cina, alle prese con restrizioni normative che hanno preso di mira le big tech nazionali, mentre crescono le tensioni geopolitiche con Stati Uniti e India. Le misure promosse da Pechino per controllare lo sviluppo dei tech titans hanno portato gli investitori stranieri a rivedere le loro valutazioni del rischio rispetto alle società cinesi. Inoltre, la diatriba commerciale con Washington e il periodico inasprimento delle controversie di confine con New Delhi stanno allontanando i detentori di capitale dal Paese. Oltre a fattori internazionali, il successo degli unicorni asiatici sta producendo effetti di emulazione: “I giovani talenti di oggi hanno visto quei successi di Sea and Grab e hanno avviato nuove società”, ha commentato un consulente di Lightspeed, “gli investitori regionali e globali hanno visto queste storie di successo e hanno finanziato quelle nuove società”.

 

Le conseguenze del caso Myanmar sull’ASEAN

Dal 26 al 28 ottobre si terrà il summit di emergenza dei Ministri degli Esteri dell’ASEAN ma con una rappresentanza birmana non politica che esclude i membri della giunta. La motivazione ufficiale della decisione inusualmente non unanime è che sia la giunta che il governo di unità nazionale birmani si proclamano legittimi rappresentanti del Paese. Il Ministero degli Esteri della giunta ha contestato il provvedimento nella forma in cui è arrivato, sottolineando che l’unanimità è un requisito fondamentale del processo decisionale dell’ASEAN. I militari mettono in discussione la credibilità dell’Associazione. L’esclusione dal summit del Generale Min Aung Hlaing assume i connotati di una mossa dettata dalla volontà di preservare l’immagine di un blocco unito e pronto ad agire in maniera uniforme. Tuttavia, l’ASEAN prova a celare proprio la divisione emersa sulla questione, data la presunta contrarietà di Thailandia e Vietnam alla decisione finale. L’ASEAN si muove sia in base al Consenso in Cinque Punti dell’aprile 2021, sia su importanti pressioni esterne: Stati Uniti, Australia, Regno Unito (i tre componenti dell’AUKUS), Unione Europea e Corea del Sud hanno dichiarato il loro supporto alla missione dell’Inviato Speciale nel Myanmar dell’ASEAN chiedendo alla giunta di non ostacolarne l’operato. Questo pone qualche interrogativo sul peso di tali attori nel contesto regionale e nell’influenza sull’agire dell’Associazione. Una delegazione statunitense arriverà nella regione dal 24 al 29, proprio nei giorni del summit, e si occuperà anche del dossier birmano. Sulla questione Myanmar, la pratica e la retorica del consenso unanime sono venute meno. Questo può aprire una crepa nell’Organizzazione che appare limitata nella sua autonomia decisionale: le regole si possono ignorare nei casi necessari? Chi li ritiene tali e perché? L’agire dell’ASEAN nella crisi birmana apre interrogativi di fondo sui limiti formali e concreti del suo campo d’azione, a ridosso della futura presidenza di turno della Cambogia nel 2022.

TecnologiaDigitalizzazione 

Il World Economic Forum, in collaborazione con la società singaporiana SEA, dal 2017 lavora per comprendere al meglio la transizione digitale del Sud-Est asiatico e ha recentemente pubblicato il suo ultimo report intitolato “ASEAN Digital Generation”.

The World Economic Forum: https://www.weforum.org/agenda/2021/10/5-insights-to-guide-asean-s-digital-generation-in-a-post-pandemic-world/ 

Business

Riso vietnamita

Gli ultimi dati rilasciati dal Dipartimento generale delle dogane di Hanoi indicano che il Vietnam dovrebbe raggiungere quest’anno i suoi obiettivi sull’export di riso, per un valore totale di 3,2 miliardi di dollari.

The Star: https://www.thestar.com.my/aseanplus/aseanplus-news/2021/10/16/vietnam-likely-to-achieve-rice-export-target-this-year

 

Commercio

Libero scambio in Asia 

Secondo alcuni analisti, sarebbe giunto il momento di creare una vasta area di libero scambio, che coinvolga tutti i Paesi dell’Associazione Sud-Asiatica per la cooperazione regionale e dell’ASEAN. I benefici sarebbero non soltanto economici ma politici e sociali. 

Eurasia Review: https://www.eurasiareview.com/13102021-creating-a-free-trade-zone-between-asean-and-saarc-through-bangladesh-and-myanmar-would-be-beneficial-for-region-oped/

Business

Omnibus Law

A circa un anno dal varo della storica riforma del mercato del lavoro, il Governo indonesiano ha promulgato una serie di decreti attuativi che stabiliscono il quadro normativo per la distribuzione delle merci e la facilitazione delle attività di importazione ed esportazione.

ASEAN Briefing: https://www.aseanbriefing.com/news/indonesias-omnibus-law-new-provisions-on-indonesias-trade-sector/ 

YouthCampagna vaccinale

La Thailandia, consapevole che solo una svolta della campagna di vaccinazione avrebbe messo il virus nell’angolo, ha iniziato le somministrazioni anche per gli under 18, notando però un alto grado di esitazione tra i giovani thailandesi. Cosa c’è da aspettarsi?

The Diplomat: https://thediplomat.com/2021/10/why-vaccine-hesitancy-is-rising-among-thailands-youth/ 

Business

Aziende italiane a Singapore

Nell’ambito della 12°edizione del ICCS Business Award, premio alle eccellenze italiane organizzato dalla Camera di Commercio Italiana a Singapore, il 14 ottobre scorso sono state premiate tre aziende italiane.

Adnkronos: https://www.adnkronos.com/imprese-business-awards-a-singapore-premiate-tre-aziende-italiane_3My5C1CRDESFk3ZojPR4mh

InfrastruttureBelt and Road in Indonesia

Il governo indonesiano è stato costretto ad attingere a fondi statali per sovvenzionare il progetto ferroviario ad alta velocità Jakarta-Bandung, visti i tanti ritardi cinesi e i mancati adempimenti finanziari di Pechino.

Asia Times: https://asiatimes.com/2021/10/hidden-china-debts-come-to-the-fore-in-indonesia/  

Economia

India-ASEAN

“L’ASEAN-India Trade in Goods Agreement”, accordo di libero scambio siglato nel 2009 tra Giacarta e Nuova Delhi, ha portato ad un aumento costante del commercio bilaterale e potrebbe vedere alcune modifiche nei prossimi mesi.

ASEAN Briefing: https://www.aseanbriefing.com/news/asean-india-trade-in-goods-agreement/ 

Società

Singapore e luxury

La celebre città-Stato asiatica con un regime di tassazione favorevole, un clima tropicale e da diversi mesi un buon tasso di vaccinazioni contro il coronavirus, attira sempre più ricchi da tutto il mondo, portando benefici all’economia locale.

Financial Times: https://www.ft.com/content/b7b414f0-5c7d-4d45-9cdc-45ea3847d655 

TurismoRipresa in ASEAN

“La ripresa del turismo nell’area ASEAN non sarebbe così lontana, alla luce di una vaccinazione anti-Covid che in alcuni dei Paesi ha raggiunto il 91%”. Lo afferma il vicepresidente dell’Associazione Italia-ASEAN, prof. Romeo Orlandi.

 

Guida Viaggi: https://www.guidaviaggi.it/2021/10/19/restart-tourism-asean-area-ripresa-tuismo-estremo-oriente/

Business

Unicorni ASEAN

Varun Ahuja, analista di Credit Suisse, discute delle prospettive future degli unicorni tecnologici nel Sud-Est asiatico, analizzando la crescita esponenziale registrata nell’ultimo anno.

 

Bloomberg: https://www.bloomberg.com/news/videos/2021-10-19/assessing-the-prospects-for-unicorns-in-southeast-asia

 

Geopolitica

Relazioni ASEAN-Corea del Sud

Sotto la guida del Presidente Moon Jae-in, la Corea si è rivolta con maggiore interesse all’area meridionale del continente asiatico, concentrando la politica estera su India e ASEAN, con quali risultati?

 

 

Carnegie Endowment For International Peace: https://carnegieendowment.org/2021/10/19/south-korea-beyond-northeast-asia-how-seoul-is-deepening-ties-with-india-and-asean-pub-85572