Mondo Asean – La competizione tecnologica globale si gioca nel Sud-Est asiatico

In Mondo Asean, Sud Est Asiatico by Redazione

L’Associazione Italia-Asean nasce nel 2015. La sua missione è quella di rafforzare il legame e rendere più evidenti le reciproche opportunità, sia per le imprese che per le istituzioni. Qui pubblichiamo la newsletter Italia-Asean dell’8 ottobre.

Per i giganti tecnologici cinesi e statunitensi nessun luogo è più promettente del Sud-Est asiatico. La regione ospita economie in rapida crescita e un mercato dei consumatori che conta quasi 700 milioni di persone. Il processo di digitalizzazione in rapido sviluppo è decollato con la pandemia da Covid-19, creando le condizioni favorevoli per i protagonisti dell’e-commerce locale di prosperare e attrarre investimenti stranieri. Anche alcuni fattori esogeni contribuiscono a rendere attraente l’investimento nel settore tech asiatico, tra strette normative per le aziende in Cina e opportunità di guadagno che spingono le multinazionali statunitensi a espandersi sempre più “a Est”.

I tech titans cinesi Tencent e Alibaba sono state tra le prime aziende straniere a supportare l’incipiente crescita dell’e-commerce nella regione, con investimenti in Sea Limited e Lazada. Sea Ltd., ad esempio, è il fiore all’occhiello del Sud-Est asiatico. Grazie all’entusiasmo dei finanziatori stranieri per le opportunità offerte dalla regione, si è recentemente guadagnata circa 6 miliardi di dollari in nuovi fondi. Si tratta di una società quotata del settore dei giochi, della finanza e del commercio digitale. A inizio settembre ha stipulato a un accordo con la cinese Tencent Holdings Ltd., che ora ne detiene il 23%. In effetti non è un momento facile per le aziende del settore in Cina, dove una stretta sulle regolamentazioni ha comportato una forte riduzione del loro spazio di manovra. Secondo il The Economist, con l’ultima misura del 17 agosto le autorità cinesi hanno rilasciato bozze di misure antitrust che danneggerebbero i modelli di business dei giganti nazionali Alibaba e Tencent. I mercati esteri rappresentano una quota relativamente piccola delle vendite di questi gruppi cinesi, con percentuali troppo basse perché venga pubblicato il resoconto di una ripartizione geografica. Ma se tutto continua nella direzione intrapresa, le circostanze sembrano suggerire che il Sud-Est asiatico giocherà un ruolo di primo piano nel processo di espansione delle aziende cinesi.

Le opportunità offerte dai mercati digitali in rapida crescita del Sud-Est asiatico non sono sfuggite neanche agli investitori statunitensi. Un’industria particolarmente competitiva, in cui si gioca molta parte dell’agonismo finanziario tra Cina e Stati Uniti, è quello del cloud computing. Si tratta del settore che fornisce servizi di elaborazione e archiviazione dei dati: una funzione di vitale importanza sia per piccole e grandi aziende che per le istituzioni governative del terzo millennio. Secondo gli esperti, la dimensione totale del mercato del cloud nella regione è ancora modesta, con meno di 2 miliardi di dollari l’anno, ma il dato incoraggiante è che risulta cresciuta di oltre il 50% nel 2020 e che non sembra mostrare alcun segno di cedimento. Nel settore sono già impegnati Amazon, Google, Microsoft. Facebook ha recentemente investito nella costruzione di un’imponente struttura di 170.000 metri quadrati nella periferia di Singapore, che ospiterà il primo data center personalizzato di Zuckerberg in Asia. Ma non è l’unica: il sistema politico stabile, l’abbondanza di lavoratori del settore tecnologico altamente qualificati e le sue infrastrutture super sofisticate rendono Singapore riferimento affidabile per i grandi protagonisti della tecnologia che puntano ai servizi cloud. Amazon, dal canto suo, è ancora il leader globale indiscusso tra i fornitori di questi servizi di archiviazione: i suoi Amazon Web Services (AWS) controllavano oltre il 30% del mercato mondiale nel secondo trimestre del 2021, secondo gli esperti. Attualmente si sta espandendo, grazie alla costruzione di infrastrutture a Giacarta, in Indonesia, che dovrebbero essere operative entro la fine del 2021 o all’inizio del 2022, secondo Nikkei Asia.

I colossi digitali cinesi e statunitensi cavalcano l’antagonismo delle due superpotenze mondiali. Tra fattori di attrazione, come il mercato digitale in espansione e il promettente potenziale demografico, e fattori di spinta del paese d’origine, come il rinnovato zelo normativo promosso dalle autorità cinesi, il Sud-Est asiatico è destinato rappresentare il terreno di scontro della competizione tecnologica globale, guidata da Cine e Stati Uniti.

A cura di Agnese Ranaldi

 

Il Laos arruola una fintech giapponese per creare una propria valuta digitale

Il Laos si prepara a emettere una propria valuta digitale con l’aiuto di una startup finanziaria giapponese. La Banca della Repubblica Democratica Popolare del Laos ha recentemente firmato un memorandum d’intesa con la Japan International Cooperation Agency per lanciare uno studio sullo sviluppo del kip digitale. L’azienda giapponese Soramitsu, responsabile della ricerca, ha già esperienza nel campo. Prima del Laos aveva infatti aiutato la Cambogia a intraprendere una strada simile, col progetto di sviluppare un sistema di pagamento digitale e di allentare la dipendenza dell’economia nazionale dal dollaro. Il risultato di questa collaborazione è stata la produzione dell’applicazione Bakong, che ha superato i 200.000 download dal suo debutto nell’autunno del 2020 e può essere utilizzata in circa 2.000 negozi cambogiani. Sulla scia di questo successo, Vientiane valuta la creazione di una propria criptovaluta di Stato. L’esigenza è quella di controllare i movimenti di capitale nel Paese, anche alla luce del progetto di Pechino di lanciare lo yuan digitale già dal prossimo anno. La Banca Popolare cinese ha affermato che prenderà in considerazione la possibilità di testare i pagamenti digitali in yuan transfrontalieri, e poiché Pechino è il secondo partner commerciale del Laos, il governo di Vientiane si prepara a questa rivoluzione finanziaria. Secondo il Financial Times, il rinnovato interesse verso le criptovalute da parte del Laos è l’esito naturale di un anno di restrizioni causate dalla pandemia. Tra le entrate più significative del PIL laotiano, turismo ed energia idroelettrica hanno subito una forte riduzione nel 2020. Il potenziale idroelettrico del fiume Mekong verrebbe così impiegato nell’attività di mining di criptovalute, che richiede quantità ingenti di energia. Secondo un analista intervistato dal Financial Times “dire che il quadro finanziario laotiano è immaturo sarebbe un brutale eufemismo”: il rischio è che i gruppi di narcotrafficanti presenti nella regione possano trarre beneficio dal debole sistema normativo del Laos.

 

L’attivismo per il clima si diffonde tra i giovani dell’ASEAN

La forza del “bla bla bla” di Greta Thunberg nel contestare la scarsa azione dei politici in contrasto al cambiamento climatico riecheggia nei Fridays for Future (FFF) sparsi nel mondo, spingendo i giovani a cercare di prendere in mano il destino del pianeta, in caduta verso invivibilità e desertificazione. I Paesi del Sud-Est asiatico sono tra i più vulnerabili a eventi catastrofici come inondazioni, eruzioni vulcaniche e uragani. Per questo motivo sono emersi diversi spin-off dei FFF, soprattutto nelle Filippine. Tra questi, l’organizzazione Youth Advocates for Climate Action è molto attiva e ha intenzione di ispirare anche i giovani dei Paesi vicini. Molte manifestazioni si sono tenute e si terranno tra Filippine, Thailandia, Indonesia e Malesia, come mostra la mappa ufficiale dei FFF nel mondo. Di ispirazione ecologista sono diverse esperienze imprenditoriali, artistiche e scientifiche che dimostrano come la necessità di combattere il cambiamento climatico aguzzi l’ingegno della gioventù dell’ASEAN. A Bangkok, una ventenne vietnamita di etnia Hmong ha avviato a settembre la start up Reviv. Operando nel settore dell’abbigliamento, l’imprenditrice vuole che i consumatori thailandesi abbandonino la cultura della fast fashion, moda di bassa qualità usa e getta e che produce scarti inquinanti, e si orientino invece verso il riciclo di capi che siano duraturi ed ecologici. Un museo-mostra a Gresik, Indonesia, fatto di oltre 10 mila rifiuti di plastica recuperati da fiumi e spiagge ha invece lo scopo di sensibilizzare i visitatori al non utilizzare plastica monouso nel secondo Paese per volumi di questo materiale immessi nell’oceano. A Singapore, un team di ragazze ha vinto una competizione internazionale proponendo la città-stato come hub d’innovazione per decarbonizzare il commercio marittimo e generare lo spillover globale della rivoluzione verde. A luglio è stato infatti fondato a Singapore il Centro Globale per la Decarbonizzazione Marittima. La gioventù asiatica sta maturando una coscienza ecologica sempre più profonda e concreta.

 

Geopolitica

Gli USA e l’ASEAN

Sebbene gran parte della regione rimanga ancora sensibile all’influenza politica americana, l’impegno del Presidente Biden nel Sud-Est asiatico rimane, a parere di molti osservatori, insufficiente a contrastare una Cina sempre più attiva.

East Asia Forum: https://www.eastasiaforum.org/2021/10/02/bidens-underwhelming-engagement-with-southeast-asia/  

 

Fisco 

Tassazione sostenibile

I conti statali dell’Indonesia, come quelli di tutti gli Stati del mondo, hanno subito un duro colpo dalla pandemia. Il governo di Giacarta, quindi, si prepara ad aumentare l’IVA ma soprattutto ad introdurre una “carbon tax” per favorire investimenti sostenibili.

Nikkei Asian Review: https://asia.nikkei.com/Economy/Indonesia-starts-process-to-raise-VAT-and-introduce-carbon-tax 

Economia

Risorse umane e ASEAN

La Transizione digitale, il cambiamento climatico e gli investimenti verdi, e l’invecchiamento generale della popolazione sono i tre grandi fattori destinati a cambiare lo sviluppo del settore risorse umane in ASEAN nei prossimi anni.

ASEAN Briefing: https://www.aseanbriefing.com/news/three-key-factors-impacting-human-resource-development-in-asean/ 

Business

Settore manifatturiero

Dopo un’estate e un agosto difficili, a causa dell’aumento dei contagi in molti Paesi del Sud-Est asiatico, a settembre i livelli della produzione in ASEAN sono tornati stabili. Lo riportano gli ultimi dati IHS Markit Purchasing Managers’ Index.

The Edge Markets: https://www.theedgemarkets.com/article/asean-manufacturing-conditions-stabilised-september-—-ihs-markit

Società

Nuova nomina per Kering

Il Gruppo francese che opera nel settore del lusso ha nominato Thierry Marty presidente per la zona geografica North & South-East Asia Pacific, area che comprende Giappone, Corea, Sud-Est asiatico, Australia e Nuova Zelanda.

MFfashion: https://www.mffashion.com/news/livestage/kering-nuovo-presidente-per-il-north-south-east-asia-pacific-202110011032239199 

Ambiente

Transizione verde

La pandemia di COVID-19 ha offerto una rara opportunità per la regione di intraprendere una transizione verso forme più verdi di energia, come riporta un report dei parlamentari ASEAN per i diritti umani.

The Diplomat: https://thediplomat.com/2021/10/window-for-southeast-asian-climate-action-narrowing-report/