Mondo Asean – La competizione regionale e globale sull’automotive ASEAN

In Mondo Asean, Sud Est Asiatico by Redazione

L’Associazione Italia-Asean nasce nel 2015. La sua missione è quella di rafforzare il legame e rendere più evidenti le reciproche opportunità, sia per le imprese che per le istituzioni. Qui pubblichiamo la newsletter Italia-Asean del 30 luglio.

La pandemia da Covid-19 ha costretto le persone a ripensare abitudini e priorità quotidiane. Nel Sud-Est asiatico, centro nevralgico delle catene del valore globali, il settore automobilistico è stato particolarmente sensibile a queste trasformazioni. Da un report della società di consulenza Deloitte, emergono alcune tendenze significative, dal lato di produzione e consumo, che potrebbero incidere fortemente sulla competizione nel settore, con conseguenze anche a livello globale.

Dal lato della domanda, la preferenza per gli spostamenti con veicoli personali è aumentata dopo la pandemia. Prima della crisi sanitaria, una media del 37% dei consumatori preferiva spostarsi con mezzi propri, ma con lo scoppio della pandemia questa percentuale è notevolmente aumentata, raggiungendo il 52%. I consumatori locali, secondo Deloitte, stanno anche ripensando la tipologia di veicolo che sarebbero disposti ad acquistare: veicoli a basso consumo di carburante stanno guadagnando terreno, ma la mancanza di infrastrutture efficienti fa sì che i consumatori continuino a preferire i veicoli elettrici ibridi (HEV) rispetto ai veicoli elettrici a batteria (BEV). Circa il 38% degli intervistati nella regione preferisce veicoli a basso consumo di carburante – in particolare in Indonesia, Filippine e Thailandia, questa preferenza è stata espressa da oltre il 40% del campione analizzato. Inoltre, secondo il rapporto, poiché gran parte della popolazione intervistata non si è detta disposta a pagare di più per l’acquisto di veicoli elettrici, il supporto del governo alla produzione e alle vendite potrebbe essere utile a incoraggiarne la diffusione. 

Per quanto riguarda l’offerta, se dieci anni fa la Thailandia poteva rivendicare il primato indiscusso nella produzione automobilistica nel Sud-Est asiatico, oggi le cose stanno cambiando. Per cogliere appieno questa trasformazione, è bene osservare la crescita dei mercati emergenti locali da un punto di vista genealogico. La produzione di automobili, l’assemblaggio e la creazione di parti intermedie, è da sempre uno dei settori privilegiati dalle economie regionali. Il Sud-Est asiatico rappresenta, a livello macroscopico, uno degli snodi strategici delle catene di approvvigionamento globali. La realizzazione di un’automobile implica un processo lungo e frammentato, che passa per reti transnazionali integrate che forniscono centinaia di migliaia di posti di lavoro, attirano miliardi di dollari di investimenti e richiedono competenze e tecnologie che possono favorire la crescita a lungo termine delle economie della regione. Paesi come la Corea del Sud e il Giappone hanno fondato la loro crescita economica su un modello che si impernia sulla produzione e l’esportazione di automobili, e questo successo li ha resi riferimenti da emulare in Asia orientale. 

La Thailandia è un caso emblematico. Si tratta di uno di quei mercati emergenti del Sud-Est asiatico che ha seguito minuziosamente le istruzioni al libero mercato promosse da Fondo monetario internazionale e Organizzazione mondiale del commercio, aprendo le catene del valore a investimenti esteri e importazioni. Per economie così dipendenti dalle interazioni con l’estero, la crisi sanitaria ha rappresentato un vero shock, e il primato thailandese nel settore automotive è stato messo in discussione dall’emergere di un altro sfidante. L’Indonesia ha seguito una strada diversa per lanciare il suo settore automobilistico e la crescita economica nazionale. Le esportazioni a Giacarta sono decollate grazie al forte domanda interna, che è incrementata da 486.000 nel 2009 a 1,2 milioni nel 2014. L’esperienza indonesiana, secondo James Guild del The Diplomat, mette in discussione il modello di sviluppo prescritto dalle grandi istituzioni internazionali per la crescita dei mercati emergenti. 

La concorrenza tra case automobilistiche, però, non è solo una questione locale. Tra gli effetti della globalizzazione vi è l’estrema mobilità dei flussi di investimento, che svolgono anche la funzione strategica di canalizzare competizioni geopolitiche. Il Sud-Est asiatico è da sempre una destinazione particolarmente attraente per le case automobilistiche giapponesi: circa il 90% dei veicoli prodotti e venduti in Thailandia proviene da produttori giapponesi. Tuttavia, Tokyo sembra voler rimanere nel solco delle tradizionali alimentazioni a benzina, mentre cresce la predilezione dei consumatori locali a basso consumo di carburante e ibride, specie in Thailandia. Le aziende cinesi sembrano intenzionate a cogliere al balzo questa opportunità. La cinese Great Wall è entrata a pieno titolo nel mercato thailandese lo scorso anno, acquisendo uno stabilimento dalla General Motors su cui ha investito oltre 700 milioni di dollari. L’intera struttura è stata trasformata in una fabbrica all’avanguardia, con linee di produzione alimentate dall’intelligenza artificiale, che ha iniziato a produrre ibridi a giugno e programma di lanciare la produzione di modelli elettrici entro il 2023. La Great Wall avrebbe sfruttato un programma del governo thailandese che offre agevolazioni per la progettazione di veicoli elettrici. Bangkok, infatti, mira a rendere elettrico il 30% dei veicoli prodotti localmente entro il 2030, e la reticenza dei produttori giapponesi di ricorrere alla svolta elettrica sta diversificando la concorrenza.

Il settore automobilistico del Sud-Est asiatico è quindi in fase di transizione. Consumo e produzione si stanno lentamente adattando alle nuove circostanze dell’economia globalizzata post-pandemia, con velocità diverse a seconda delle economie emergenti. Sarà interessante osservare quali direzioni prenderà il settore, che dirà qualcosa dello sviluppo economico dell’intera regione.  

A cura di Agnese Ranaldi

 

L’ultimo discorso del Presidente Rodrigo Duterte

Il Presidente filippino Rodrigo Duterte ha pronunciato lunedì l’ultimo discorso sullo stato della nazione, prima dello scadere del mandato nel giugno 2022. Ha fatto il punto su alcuni nodi sensibili della sua esperienza politica. Ha affermato che i suoi “sogni e visioni di una vita migliore per tutti i filippini” si sono imbattuti in “eventi imprevisti”, come il Covid-19. “È fuori discussione che i nostri fondamenti di governance economica fossero solidi prima che il Covid-19 ci colpisse”, ha dichiarato. Nel 2020 il PIL nazionale è diminuito del 9,5 per cento, il dato peggiore dal 1947. Duterte è stato tacciato di inefficienza nella gestione della crisi: non è riuscito a tenere bassi i contagi nonostante i ripetuti lockdown. Si è detto poi impotente davanti all’eventualità che la variante Delta si diffonda. Il Paese può “solo pregare per la salvezza”, ha detto. L’altro nodo affrontato è la postura ambivalente adottata nei confronti di Cina e Stati Uniti. Duterte ha giustificato il suo approccio conciliante con Pechino, dicendo: “Quello che ho fatto è stato solo essere gentile con loro”. Altro cavallo di battaglia nella retorica filo-cinese del Presidente è la rapidità con cui la Cina si è resa disponibile a fornire vaccini contro il Covid-19. Sinovac fornisce il 60% delle dosi nelle Filippine. Il Presidente si è detto poi insoddisfatto del rapporto con gli USA: “Dicono che le Filippine saranno attaccate e che ci difenderanno”, ha osservato, “ma hanno rilasciato una dichiarazione secondo cui l’America non si intromette nei conflitti che coinvolgono i confini di altre nazioni”. Tra qualche giorno, Duterte incontrerà il Segretario alla Difesa USA, Lloyd Austin, per discutere della possibile proroga dall’accordo Visiting Force Agreement (VFA). Secondo gli analisti, Duterte potrebbe utilizzare il VFA come contropartita nei rapporti con gli USA, che cercano di aumentare la loro presenza nella regione Asia-Pacifico per contenere la Cina.

 

Myanmar, peggiora il bilancio della nuova ondata di Covid-19

I dati degli ultimi giorni confermano la tragica situazione in cui versa il Myanmar, che lunedì 26 luglio ha per esempio registrato 274.155 casi di Covid-19 con 7.507 decessi a livello nazionale, secondo il Ministero della Salute e dello Sport controllato dalla giunta. Il bilancio delle vittime di coronavirus nella terza ondata ha superato il totale combinato delle vittime nella prima e nella seconda ondata. Le cifre sono ampiamente sottostimate. I medici e i servizi funebri aumentano il bilancio, in un focolaio legato anche a decine di nuovi casi nella provincia di confine cinese dello Yunnan. Allarmanti anche le condizioni delle carceri. Con il recente aumento delle infezioni, al 15 luglio sono stati registrati 566 casi di coronavirus nelle carceri di tutto il Paese. U Nyan Win, membro del comitato esecutivo centrale della Lega Nazionale per la Democrazia e avvocato personale di lunga data di Aung San Suu Kyi, è morto il 20 luglio dopo aver contratto il virus mentre era detenuto nella prigione di Insein. Il 23 luglio i detenuti hanno organizzato una protesta, lamentando il sovraffollamento, la mancanza di misure protettive dal contagio e il trattamento inadeguato delle persone infette. Secondo i media indipendenti, circa 20 prigionieri politici sono stati uccisi dalle forze della giunta durante la protesta di Insein, mentre altri sono stati posti in isolamento. Inoltre, i forti acquazzoni dello scorso fine settimana negli stati del sud hanno causato inondazioni in diverse città. Il Karen Information Center ha affermato che sono state colpite circa 500 aree residenziali lungo il confine thailandese, causando lo sfollamento di centinaia di persone e lo spostamento dei pazienti covid dalle zone inondate. Sempre lunedì la giunta birmana ha annullato i risultati delle ultime elezioni 2020 vinte dal partito di Aung San Suu Kyi, ritenute di non essere state “libere ed eque”. Secondo la commissione elettorale della giunta, le indagini hanno scoperto più di 11 milioni di casi di frode nelle elezioni in cui la Lega Nazionale per la Democrazia ha sconfitto l’opposizione rappresentata dai militari.

 

Geopolitica

UK-Asia

Negli ultimi mesi, Londra ha riscosso un discreto successo nel tessere legami con diverse aree del continente asiatico e dell’Oceania, dall’ASEAN all’Australia. Quali saranno, quindi, le prossime mosse del Regno Unito in Oriente?

East Asia Forum: https://www.eastasiaforum.org/2021/07/23/can-global-britain-in-asia-allay-post-brexit-uncertainties-with-europe/

Finanza

IPO in ASEAN

Ninja Van, società di logistica sostenuta, tra gli altri, dal co-fondatore di Facebook Eduardo Saverin, specializzata nelle consegne in aree remote e isolate del Sud-Est asiatico, starebbe pensando ad una quotazione in Borsa il prossimo anno.

Financial Times: https://www.ft.com/content/0370ed26-4427-428d-bf1c-ece33c59630f 

Business

Investire in Indonesia

Lo scorso 31 marzo, il Governo indonesiano ha promulgato una legge sui lavoratori stranieri, che fornisce dettagliatamente i requisiti che le imprese devono soddisfare per assumere personale proveniente dall’estero.

ASEAN Briefing: https://www.aseanbriefing.com/news/how-to-prepare-a-foreign-worker-utilization-plan-hiring-in-indonesia/ 

Geopolitica

L’UE nell’Indopacifico
Gli equilibri regionali in Asia stanno attraversando una fase di fortissimo cambiamento. Per questa ragione, diventa, quindi, urgente capire quale potrebbe essere il nuovo paradigma in grado di consentire agli Stati e alle comunità interessate di trovare un nuovo compromesso.

ISPI: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/leuropa-nellindo-pacifico-una-riflessione-regionale-sul-multilateralismo-globale-31234

Tecnologia

Il futuro dei dati

Il valore complessivo dei dati che circolano nel mondo oggi è cresciuto e crescerà enormemente nei prossimi 15 anni, dando origine a nuove forme di competizione geopolitica. Per ora, il mercato cinese guida la classifica seguito dagli Stati Uniti.

The Straits Times: https://www.straitstimes.com/asia/east-asia/china-asean-digital-silk-road-under-construction-china-daily-contributor

Business

Investimenti in Asia

Secondo molti osservatori quello che stiamo vivendo sarà il “secolo asiatico” ma l’ossessione di diverse potenze occidentali rimane la Cina, trascurando tante altre economie emergenti del continente dalle importanti potenzialità.

Channel News Asia: https://www.channelnewsasia.com/news/business/malaysia-asian-tigers-impact-covid-investments-financial-curbs-15211460

Politica

La Presidenza del Brunei

Il Brunei ha l’arduo compito di guidare l’Association in quest’anno straordinario, in cui, oltre alla lotta alla pandemia e il rilancio economico, è e sarà complesso gestire la crisi birmana e tenere unito il blocco dei 10.

Bangkok Post: https://www.bangkokpost.com/opinion/opinion/2155295/bruneis-chairmanship-is-truly-asean 

Covid-19

Vaccino thai

La casa farmaceutica anglo-svedese AstraZeneca ammette che sarà complicato l’avvio della produzione del vaccino anti-coronavirus da parte della Siam Bioscience, società farmaceutica tailandese di proprietà del Re Maha Vajiralongkorn.

Financial Times: https://www.ft.com/content/1c54c222-98c6-4fc7-b43c-1b9115a27750

 

Business

Produzione di acciaio in Vietnam

Dopo essere emerso come il più grande produttore di acciaio del Sud-Est asiatico all’inizio di quest’anno, il gruppo vietnamita Hoa Phat mira a consolidare la sua posizione con un nuovo altoforno da 3,7 miliardi di dollari, in funzione entro il 2022.

Nikkei Asian Review: https://asia.nikkei.com/Business/Materials/Vietnam-s-Hoa-Phat-tightens-grip-as-top-Southeast-Asia-steelmaker  

Ambiente

Decarbonizzazione in ASEAN

Durante un evento online dal titolo “Decarbonizzare l’ASEAN”, è stato osservato come solo attraverso sforzi congiunti del mondo imprenditoriale, politico e dei consumatori si potrà costruire un’economia a impatto ambientale zero in tutto il Sud-Est asiatico.

The Edge Markets: https://www.theedgemarkets.com/article/asean-needs-pragmatic-approach-reach-net-zero 

Sport

Oro olimpico per le Filippine

Arriva la prima medaglia d’oro olimpica nella storia delle Filippine, a rompere il ghiaccio è stata Hidilyn Diaz nel sollevamento pesi femminile, che aveva già conquistato l’argento a Rio nel 2016.

CNN: https://edition.cnn.com/2021/07/27/world/hidilyn-diaz-philippines-gold-olympics-intl-hnk/index.html  

Economia

Rilancio dell’economia singaporiana 

Il governo della città-Stato ha varato l’ultimo pacchetto di stimoli all’economia da 800 milioni di dollari. Sono previsti: sussidi salariali, sgravi sugli affitti per attività commerciali e sostegno per i rivenditori singaporiani che vogliono usufruire delle piattaforme di e-commerce.

ASEAN Briefing: https://www.aseanbriefing.com/news/singapore-launches-latest-us800-million-economic-support-package/