Lo show della "doppia sessione", l’evento politico più importante dell’anno a Pechino. Il mistero del volo Mh370: il punto a due anni di distanza dall’incidente in cima alla nostra rassegna quotidiana. La terza parte della traduzione di Caratteri cinesi sull’omogenitorialità in Cina. Le elezioni locali in India, uno dei motivi della repressione del governo di Delhi sugli studenti della Jnu.
Cina – Cose da Lianghui di Gabriele Battaglia
La "doppia sessione" è un grande show dove si mette nero su bianco quanto è già stato detto e stradetto nei mesi scorsi. Lo sport più in voga, tra osservatori cinesi e media stranieri, è quello di leggere tra le righe del rituale. Le voci dissenzienti? Più che altro ci sono gli "astenuti", ma nel corso degli anni non sono mancati perfino i voti contrari.
In Cina e Asia – Il mistero del volo MH370, due anni dopo di Redazione
I titoli della rassegna di oggi:
– A due anni dalla scomparsa del MH370 le famiglie delle vittime chiedono i danni
– Ministro delle finanze cinese: «La legge tutela troppo i lavoratori»
– I rifugiati «venduti» dall’Australia alla Cambogia preferiscono tornare in patria, rischi compresi
– Il World Culture Festival di New Delhi nel mirino delle autorità: provocherà danni ambientali duraturi
– La legge sulle quote rosa al parlamento indiano, ferma da sei anni
Caratteri Cinesi – Omogenitorialità in Cina 3/3 di Xu Jia per Fenghuang Zhoukan
Un’annosa questione: le famiglie omosessuali possono educare dei figli? Generalmente si ritiene che gli omosessuali rappresentano circa il cinque per cento della popolazione. Di conseguenza il numero di gay della Cina continentale sarebbe superiore ai 70 milioni. Molti desiderano costruire una famiglia e crescere dei bambini, ma tale desiderio è messo a dura prova da fattori esterni quali la legge, la morale, l’identità, il livello di tolleranza sociale e da delicate relazioni interne alla «famiglia». La terza parte del reportage del Fenghuang Zhoukan tradotto per voi.
In India si va verso elezioni locali «di pancia» di Matteo Miavaldi
Mentre continua la protesta degli studenti della Jawaharlal Nehru University (Jnu) contro la repressione governativa – mentre due studenti sono ancora in carcere con l’accusa di sedizione – sulla stampa indiana inizia a emergere con chiarezza una spiegazione plausibile sul perché il Bjp abbia alzato questo polverone internazionale contro l’università progressista di New Delhi. La risposta è: elezioni.