Made in China Files

In by Gabriele Battaglia

Astronauti cinesi in orbita tra hard e soft power. La prima volta di Duterte a Pechino. Xi Jinping e Vladimir Putin scaricano l’India nello scontro col Pakistan. In Sud Sudan i primi effetti della riforma dell’esercito di Abe. Il nostro consueto punto quotidiano da Cina e Asia. Buona lettura.

Astronauti cinesi in orbita tra hard e soft power di Alessandra Colarizi

Lunedì alle 7.30 ora locale è partita la più lunga missione spaziale con equipaggio mai avviata dalla Cina. Per Pechino è una questione di hard e soft power. La lunga marcia verso la Luna permette dunque alla leadership comunista di riscuotere consensi in casa e all’estero facendo leva sul ben noto patriottismo dei cinesi e sull’utilizzo delle proprie risorse per il bene dell’umanità. Questo tuttavia non basta a sopire i sospetti nei confronti di un potenziale dual-use del programma spaziale cinese.

In Cina e Asia – La prima volta di Duterte a Pechino di Redazione

I titoli della rassegna di oggi:

– La prima volta di Duterte a Pechino
– Duterte difende la polizia filippina: «Bambini uccisi in scontri a fuoco? Danni collaterali»
– La Cina minaccia ritorsioni contro la Repubblica slovacca per aver ospitato il Dalai Lama
– In Cina sempre più miliardari, aumenta il divario di classe
– In Giappone si inizia a discutere una legge per l’abdicazione dell’imperatore Akihito

Xi Jinping e Vladimir Putin scaricano l’India nello scontro col Pakistan di Matteo Miavaldi

Durante l’ultimo summit dei Brics a Goa, in India, il primo ministro indiano Narendra Modi ha cercato di dirottare il gruppo dei cinque sulla battaglia diplomatica anti-pakistana che New Delhi sta conducendo da un mese. Tentativo fallito miseramente davanti alla realpolitik scaltra di Xi Jinping e Vladimir Putin.

In Sud Sudan i primi effetti della riforma dell’esercito di Abe di Marco Zappa

Da novembre i soldati delle Forze di autodifesa di terra giapponese (GSDF) di stanza in Sud Sudan nell’ambito delle operazioni di peacekeeping a guida Onu potrebbero avere nuovi poteri militari. Sullo sfondo, la riforma dell’esercito voluta dal premier Abe.