Made in China Files

In by Gabriele Battaglia

Un commento sulla visita di Barack Obama a Hiroshima e le occasioni perse per il disarmo nucleare. La consueta rassegna quotidiana da Cina e Asia, con Pechino pronta ad affrontare i crack bancari. Il rap di Karl Marx. E infine la vicenda Finmeccanica, messa nella black list di Delhi dopo le accuse di corruzione.

Obama a Hiroshima: tanta forma, poca sostanza di Marco Zappa

Venerdì, a Hiroshima, Barack Obama ha compiuto una visita storica. Nel suo discorso ha rinnovato il suo impegno per un mondo senza armi nucleari. Ma ancora una volta sotto la forma impeccabile, qualcosa manca.



In Cina e Asia – Pechino pronta ad affrontare qualsiasi crack bancario di Redazione

I titoli della rassegna di oggi:

– Pechino pronta ad affrontare qualsiasi crack bancario
– La Cina fornirà il 10 per cento del budget per il peacekeeping dell’Onu
– Hongkonghesi e cinesi «uniti dal sangue», dice il capo del governo di Hong Kong ricordando Tian’anmen
– Nuovo test balistico per la Corea del Nord, fallito
– Autorità e destre indiane contro comico che ha osato prendersi gioco di star del cricket e del canto

«Marx è uno degli anni ’90»: il rap del Capitale di Alessandra Colarizi

Dalle canzoni rosse al rap spinto; le vie della propaganda cinese sono infinite. Dopo il successo mediatico della campagna di reclutamento delle nuove leve in versione hip pop, stavolta a finire sullo spartito è niente meno che Karl Marx, eroe del Pantheon comunista cinese nonostante le sue origini teutoniche lo rendano un’icona controversa per un governo ossessionato dalla rivalutazione purista della cultura tradizionale locale.

New Delhi: «Finmeccanica presto in black list» di Matteo Miavaldi

L’annuncio di New Delhi: tutte le commesse militari vinte dal gruppo sono state cancellate. Strascichi dei sospetti su commessa da 560 milioni di dollari vinta da AgustaWestland per 12 elicotteri «di lusso», secondo l’accusa, dietro pagamento di mazzette a funzionari e, forse, politici indiani.