Per oltre 3mila cinesi Donald Trump sarebbe meglio di Hillary Clinton alla guida degli Stati Uniti. La nostra consueta rassegna da Cina e Asia: in primo piano gli avvertimenti di Pechino al G7. Il consueto video del giovedì: For the love of a man, primo documentario in lingua tamil selezionato alla Mostra del Cinema di Venezia. Il capolavoro geopolitico di Narendra Modi: un porto nell’Iran meridionale sviluppato dall’India. Il nostro punto quotidiano.
A che cinesi piace Trump di Simone Pieranni
Un recente sondaggio on line condotto su 3.300 cinesi ha sancito che il 54 per cento del campione apprezzerebbe più Donald Trump di Hillary Clinton. Questo dato è diventato subito una notizia in Occidente: «ai cinesi piace Trump» è stato scritto. Si tratta di un’affermazione che non è falsa ma neanche completamente vera, come spesso accade quando si tratta di Cina.
In Cina e Asia – G7, la Cina vuole focus su economia e finanza di Redazione
I titoli della nostra rassegna di oggi:
– G7: niente strategia, la Cina vuole focus su economia e finanza
– Tensioni interne alla leadership cinese: «Nessuno sa cosa aspettarsi»
– Tsai Ing-wen, «estremista perché single»
– Giappone, le scuse di Obama non piacciono a Okinawa
– Accordi di Parigi sul clima, c’è anche la Corea del Nord
– L’Indonesia introduce la pena di morte per chi stupra bambini
Il video – For the love of a man di Redazione
Il primo documentario in lingua tamil selezionato a Venezia nel 2015 racconta la passione attorno a una delle principali figure del cinema indiano, l’attore tamil Rajinikanth. Una storia tra i fan, ammiratori e attori che sognano di percorrere la carriera del loro idolo e imitano le star.
Un porto iraniano per far ripartire la geopolitica indiana di Matteo Miavaldi
In India si parla senza mezzi termini di «capolavoro» geopolitico di Narendra Modi. Un colpo da maestro che il premier indiano ha portato a segno all’inizio della settimana, firmando a Teheran un accordo per lo sviluppo del porto di Chabahar, nell’Iran meridionale a uno sputo dal confine pakistano. L’India ci metterà i soldi e le infrastrutture, garantendosi una via d’accesso conveniente per i propri prodotti in Afghanistan e, quindi, nel resto dell’Asia centrale. Aggirando il Pakistan e sfidando lo strapotere cinese nell’area.