La Kadeer in Giappone. Proteste cinesi

In by Simone

“Quale sarebbe lo stato d’animo dei giapponesi, se un crimine avvenisse in Giappone e il suo responsabile venisse invitato da un terzo paese?” Sono le secche parole di Cui Tiankai, ambasciatore cinese in Giappone. Il motivo è la visita, iniziata ieri, di Rebiya Kadeer, leader del congresso mondiale uighuro. Secondo Pechino è lei una delle principali responsabili, un mandante, dei disordini scoppiati a Urumqi lo scorso 5 luglio.

Tra Cina e Giappone la tensione è a orologeria e per molti cinesi questo è l’ennesimo affronto del paese del Sol Levante nei confronti dei vicini cinesi. Il Giappone da parte sua ha condannato i fatti di Urumqi, invitando a una pacifica risoluzione, sottolineando come la visita della Kadeer abbia giustificazioni commerciali. Secondo altre fonti, invece, sarebbe stata invitata da una non meglio precisata organizzazione umanitaria, patrocinata dalla destra giapponese.

Nel frattempo in Cina il Global Times ha aperto la sua odierna edizione proponendo le reazioni di molti internauti cinesi alla visita giapponese della leader uighura (il cui documentario presentato al festival cinematografico di Melbourne ha creato ulteriori problemi diplomatici tra Cina e Australia).

Secondo Hu Ang, leader egli studenti cinesi in Giappone, la visita della Kadeer è l’ennesima “intromissione giapponese negli affari interni cinesi”. Il copione sembra essere quello visto e rivisto in occasione delle visite internazionali del Dalai Lama. Prima dei disordini di Urumqi i viaggi della Kadeer non avevano mai destato preoccupazione da parte di Pechino. Dopo il 5 luglio, tutto è diverso.

Huanqiu.com ha lanciato un sondaggio e secondo il 90% di oltre 20 mila cinesi che vi hanno partecipato, la visita della Kadeer metterebbe in seria discussioni gli accordi commerciali tra i due paesi. Ipotesi smentita da un membro del governo giapponese.

Nel frattempo la Kadeer non ha fatto mancare la sua opinione circa i fatti del Xinjiang: «Circa 10.000 persone a Urumqui sono sparite in una notte. Dove sono finite? Se sono morte, dove si trovano?» ha detto nel corso di una conferenza stampa al secondo giorno della sua visita in Giappone.

[foto: huanqiu.com]