La Corea a 360° – Hangul nal, il giorno dell’alfabeto coreano

In Asia Orientale, Cultura by Redazione

Oggigiorno lo studio della lingua coreana ha registrato un notevole aumento grazie anche alla diffusione della cosiddetta Hallyu wave, la massima espressione del soft power sudcoreano. Ma il 9 ottobre in Corea si festeggia l’alfabeto: un’occasione per ripercorrerne la storia

Il 9 ottobre si festeggia 한글날hangul nal una festa nazionale particolarmente sentita in Corea, in cui si celebra l’invenzione e l’adozione del 한글hangul, l’alfabeto coreano. Nel XV secolo in Corea, per la comunicazione scritta, si utilizzava hanja, ossia la scrittura cinese. Questa, tuttavia, era accessibile e comprensibile solo ai funzionari altolocati e alla élite aristocratica.

세종대왕Sejong Daewang, re Sejong il Grande, quarto sovrano della dinastia Joseon, fu un re illuminato e, spinto da un forte senso del dovere, si circondò di scienziati ed intellettuali, tra cui il figlio, per creare un alfabeto che potesse essere fruibile anche dalle classi meno abbienti, con il preciso scopo di promuovere e diffondere il progresso culturale.

Nel 1446 il re Sejong il Grande pubblicò il documento intitolato 훈민정음 해례본 • Hunminjeongeum Haeryebon, “I suoni appropriati per l’istruzione del popolo” che introduceva il nuovo alfabeto. Questo manoscritto, 훈민정음 • Hunminjeongeum, che dà il nome allalfabeto coreano, conosciuto anche come 한글 • hangul e 해례본 • Haeryebon il manuale, oggi è annoverato come il tesoro nazionale nr. 70 nel programma Memoria del mondo” dellUNESCO, adibito a valorizzare e conservare documenti storici unici.

L’introduzione del nuovo alfabeto, tuttavia, destò un forte risentimento tra le classi nobili. L’alfabetizzazione della popolazione rappresentava per loro una minaccia al mantenimento dello status quo. Pertanto decisero di continuare a fare uso degli hanja, lasciando l’utilizzo del hangul alle donne e alle classi povere. La situazione ebbe una svolta a metà del Novecento, quando ormai gran parte della popolazione comunicava con hangul e la pratica di scrivere con gli hanja cadde in disuso.

Hangul è un alfabeto fonetico particolarmente apprezzato dai linguisti, i quali lo considerano e lo definiscono un sistema di scrittura scientifico: ogni consonante riproduce la forma della bocca di chi le pronuncia. Le consonanti sono , , , , e si combinano con le vocali create ispirandosi agli elementi base, quali il cielo •, la terra e l’uomo.

L’alfabeto è composto da 19 consonanti: 14 consonanti semplici ㄱㄴㄷㄹㅁㅂㅅㅇㅈㅊㅋㅌㅍㅎ, e 5 consonanti doppie ㄲㄸㅃㅆㅉ.  Inoltre ci sono 21 vocali, di cui 6 vocali semplici ㅏㅓㅗㅜㅡㅣ, 4 vocali semplici iotizzateㅑㅕㅛㅠ e 11 dittonghiㅐㅒㅔㅖㅘㅙㅚㅝㅞㅟㅢ. Le vocali e le consonanti si uniscono in gruppi sillabici per formare una parola, a differenza dell’alfabeto latino in cui le lettere si susseguono in modo sequenziale.

Nel documento è riportata la data di pubblicazione che segna “i primi giorni del mese di settembre” del calendario lunare che era in uso all’epoca.
I primi giorni di settembre corrispondono ai primi giorni di ottobre del calendario solare. In tal modo, per risalire al giorno della pubblicazione, si può affermare che questa sia avvenuta tra il 1 e 9 ottobre. Successivamente il governo sudcoreano ha stabilito il 9 ottobre come festa nazionale del hangul, Hangulnal.

Il manuale 해례본 • Haeryebon ha una grande importanza storica. Oltre a simboleggiare la volontà del re Sejong il Grande di rendere accessibile la cultura a tutto il popolo coreano è anche la testimonianza di un’invenzione innovativa.

Questo documento è rarissimo e fino ad oggi ne sono stati rinvenuti solo due. Il primo si trova al 간송미술관 • Kansong Art Museum di Seul, il museo privato fondato da 간송 • Kansong, lo pseudonimo di 전형필 • Jeon Hyeong-pil, ovvero colui che custodì il manoscritto a costo della sua vita. Infatti il documento fu rinvenuto ad Andong durante gli anni del colonialismo giapponese la cui politica aggressiva di cancellazione dell’identità coreana comprendeva anche l’eliminazione della lingua.

Il ritrovamento del secondo manoscritto è ancora avvolto nel mistero che coinvolge 배익기 • Bae Ik-gi, un grande collezionista di libri e documenti antichi.
Bae, considerato il possessore del manoscritto, fu accusato di furto e nel 2011 fu recluso in carcere dopo che quest’ultimo non volle dichiarare dove conservava il documento. Persino dopo aver scontato la pena, il signor Bae si rifiutò di restituire il tesoro nazionale al governo rendendo inutili tutti i tentativi di ritrovamento del documento.

Oggigiorno lo studio della lingua coreana ha registrato un notevole aumento grazie anche alla diffusione della cosiddetta Hallyu wave, la massima espressione del soft power sudcoreano. I prodotti di k-beauty, film di successo mondiale come Parasite, k-drama pluripremiati come Squid Game e le band di k-pop come BTSBlackpink hanno ridefinito la concezione dei canoni occidentalocentrici e hanno incentivato lo studio della lingua coreana, chi come autodidatta, chi intraprendendo una carriera universitaria.

Secondo Reuters, basandosi sull’analisi dell’app Duolingo per l’apprendimento delle lingue, il k-drama Squid Game ha contribuito enormemente all’interessamento per la lingua coreana in tutto il mondo. The Guardian, d’altro canto, ha riportato la notizia per cui la Oxford English Dictionary (OED) ha aggiunto, nella sua ultima edizione, più di 20 parole di origine coreana, come kimchi, mukbang, chimaek, che sono entrati nell’uso comune.

Di Giulia Son

Classe ’90, di origini coreane nata e cresciuta in Italia. La sua passione per la cultura del paese di origine e la solida conoscenza di quella italiana sono gli ingredienti che l’hanno portata a creare uno spazio interculturale tra la Corea del Sud e l’Italia, fondando il sito La Corea a 360°” che si occupa di importare ogni aspetto, non solo quelli più mainstream, della cultura sudcoreana, cercando di far vivere il paese in ogni suo sfaccettatura.