Lui si chiama Ning Ken, è uno scrittore pechinese e ha lanciato una nuova corrente letteraria: il «chaohuan», che tradotto suona come «ultra-irrealismo» o «super-magico».
Quel «chao» sta infatti per «super» e per intenderci un supermercato è «chaoshi», mentre Superman è «Chaoren».
In un articolo scritto lo scorso giugno, Ning spiega che «chaohuan» significa alla lettera «superare l’irreale» o «superare l’immaginario». Si tratta di una parola nuova che però secondo lui ha avuto una gestazione di addirittura cent’anni. Tale è infatti il periodo che ci è voluto affinché la realtà cinese si trasformasse in una vera e propria allucinazione, con particolare accelerazione nell’ultimo decennio. La differenza dal realismo magico sudamericano sta dunque in un dato semplice quanto fondante: quello nasce dalla fantasia, mentre l’ultra-irrealismo non inventa niente, è la descrizione della quotidianità cinese.
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Classe ’84, romana doc. Direttrice editoriale di China Files. Nel 2010 si laurea con lode in lingua e cultura cinese presso la facoltà di Studi Orientali (La Sapienza). Appena terminati gli studi tra Roma e Pechino, comincia a muovere i primi passi nel giornalismo presso le redazioni di Agi e Xinhua. Oggi scrive di Cina e Asia per diverse testate nazionali, tra le quali Il Manifesto, Left, Aspenia ed Eastwest. Ha realizzato diversi reportage dall’Asia Centrale, dove ha effettuato ricerche sul progetto Belt and Road Initiative. Ha scritto in inglese per The Diplomat e Asia Sentinel.