La Cina dell’ultra-irrealismo

In Asia Orientale, Cultura by Alessandra Colarizi

Lui si chiama Ning Ken, è uno scrittore pechinese e ha lanciato una nuova corrente letteraria: il «chaohuan», che tradotto suona come «ultra-irrealismo» o «super-magico».

Quel «chao» sta infatti per «super» e per intenderci un supermercato è «chaoshi», mentre Superman è «Chaoren».

In un articolo scritto lo scorso giugno, Ning spiega che «chaohuan» significa alla lettera «superare l’irreale» o «superare l’immaginario». Si tratta di una parola nuova che però secondo lui ha avuto una gestazione di addirittura cent’anni. Tale è infatti il periodo che ci è voluto affinché la realtà cinese si trasformasse in una vera e propria allucinazione, con particolare accelerazione nell’ultimo decennio. La differenza dal realismo magico sudamericano sta dunque in un dato semplice quanto fondante: quello nasce dalla fantasia, mentre l’ultra-irrealismo non inventa niente, è la descrizione della quotidianità cinese.

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