Con un articolo su Caixin, il ricercatore Bu Yongxiang rilancia l’ipotesi di accorpare sotto la banca centrale tutti gli organismi di vigilanza sui mercati finanziari. Un modo per coordinare al meglio l’attività delle diverse autorità. Ora è la banca centrale cinese a chiedere di accorpare sotto il suo cappello tutti gli enti di controllo finanziario della Repubblica popolare. Ormai da mesi si vocifera di una possibile riorganizzazione delle vigilanze. La volatilità in borsa e l’andamento dello yuan hanno contribuito ad accentuare il senso di urgenza di una riforma del sistema che nonostante i progressi fatti dalla crisi finanziaria del 1997 ora sembra non reggere più il passo dell’evoluzione dei mercati.
L’ultima proposta per portare sotto il tetto della People’s bank of China i vari organismi di regolamentazione è stata avanzata sul settimanale economico Caixin da Bu Yongxiag, ricercatore per lo stesso istituto centrale. Non si tratta di ancora una posizione ufficiale, ma è il segno che anche all’interno dell’istituzione guidata dal governatore Zhou Xiaochuan si discute dell’ipotesi di vigilanza unica. Il super-regolatore, secondo Bu, dovrebbe includere l’autorità di controllo sulle banche, quella sulle assicurazioni, la China Securities Regulatory Commission, corrispettivo locale della Consob italiana, e la gestione delle riserve estere.
Tale controllo centralizzato avrebbe l’intento di favorire un maggior coordinamento nelle scelte di politica monetaria e di supervisione. Vale a dire ciò che a detta di molti osservatori è mancato nell’ultimo anno. Al contrario i diversi organismi si sarebbero mossi con obiettivi opposti, dettati dalle specificità dei settori sotto la propria responsabilità. Un’opinione che peraltro sembra aver fatto breccia anche ai massimi livelli dello Stato,come dimostrano le critiche del premier Li Keqiang al modo in cui gli enti di vigilanza hanno risposto alla crisi sui listini di Shanghai e Shenzhen della scorsa estate e al difficile inizio 2016 per le borse locali.
Malumori espressi pochi giorni prima dell’avvicendamento deciso nel fine settimana ai vertici della Consob cinese, quando si è concretizzata l’attesa sostituzione del presidente Xiao Gang, da tempo sotto tiro, con Liu Shiyu, in arrivo dalla Agricultural bank of China, che nel primo discorso alla Csrc ha messo in chiaro quali saranno i suoi compiti e le priorità: evitare casi di manipolazione e portare fondi sul mercato.
[Scritto per MF-Milano Finanza]