I titoli di oggi:
- Il premier cinese Li: “Stop al protezionismo, la globalizzazione non si può invertire”
- La Cina ospita i ministri della Difesa dei paesi SCO
- Nikkei: il Giappone al centro del contrabbando internazionale del fentanyl
- Cina, l’anti-corruzione stringe sulle terre rare
- Corea del Sud accusa la Cina per le strutture marine nel Mar Giallo. Preoccupazioni anche da Tokyo
- Thailandia verso la criminalizzazione della cannabis
- India, audit rivela carenze nella sicurezza aerea dopo l’incidente del volo Air India
- Abolita la pena di morte per otto reati in Vietnam
Il premier cinese Li Qiang ha lanciato un appello contro l’escalation delle tensioni commerciali globali, denunciando la crescita delle misure protezionistiche e invitando i Paesi a non politicizzare il commercio. Intervenendo all’apertura del Forum Economico Mondiale di Tianjin – noto anche come la “Davos d’estate” – Li ha sottolineato che l’economia globale è “altamente integrata” e che “nessun Paese può prosperare da solo”.
“La globalizzazione non potrà essere invertita”, ha affermato, ribadendo la necessità di mantenere aperti i canali commerciali. L’impegno nella cooperazione economica internazionale, ha aggiunto, è anche un modo per “rimodellare le regole e l’ordine globale”. Nel suo intervento, Li ha anche presentato un quadro fiducioso sull’economia cinese, pur alle prese con una crisi immobiliare persistente, consumi deboli e lo scontro sui dazi del presidente americano Donald Trump.
La Cina ospita i ministri della Difesa dei paesi SCO
All’indomani del vertice NATO, la Cina ospita i ministri della Difesa di Iran e Russia. L’occasione è la ministeriale della Shanghai Cooperation Organization, in corso nella città di Qingdao oggi 26 giugno. Un evento pianificato da tempo che per fortuito tempismo lancia un chiaro messaggio: “Atti egemonici, autoritari e prepotenti minano gravemente l’ordine internazionale”, ha avvertito il ministro cinese Dong Jun, che ha esortato gli omologhi ad “intraprendere azioni più incisive per salvaguardare congiuntamente le condizioni per uno sviluppo pacifico“. Il monito è indirizzato soprattutto a Donald Trump, artefice del controverso bombardamento contro i siti nucleari di Teheran. Ma forse anche un po’ al russo Andrei Belousov e ad Aziz Nasirzadeh: il ministro della Difesa iraniano il suo primo viaggio internazionale dopo il cessate il fuoco con Israele.
Nikkei: il Giappone al centro del contrabbando internazionale del fentanyl
Il Giappone rischia di diventare uno snodo internazionale del contrabbando di fentanyl. A rivelarlo è un’inchiesta del Nikkei Asia Review. Secondo l’indagine, una figura chiave dell’organizzazione aveva registrato una società nella città di Nagoya, e almeno fino al luglio 2024 avrebbe impartito da lì istruzioni sullo smistamento dell’oppioide e sulla gestione dei fondi. Il soggetto, identificato come cittadino cinese residente a Naha, nell’isola di Okinawa, risulta titolare o rappresentante legale in almeno 18 aziende registrate tra Cina, Giappone e Stati Uniti, tra cui Firsky KK, che avrebbe agito come snodo logistico dell’organizzazione criminale. Firsky avrebbe avuto stretti legami di personale e capitale con Hubei Amarvel Biotech, produttore chimico con sede a Wuhan i cui dirigenti sono stati condannati a gennaio da un tribunale federale di New York per cospirazione finalizzata all’importazione di precursori del fentanyl negli Stati Uniti.
Cina, l’anti-corruzione stringe sulle terre rare
Intanto, sempre secondo il Nikkei, le autorità cinesi stanno intensificando le indagini anticorruzione nelle principali regioni del paese produttrici di terre rare e materiali critici. La Commissione centrale per l’ispezione disciplinare del Partito comunista (Ccdi) – riporta il quotidiano – ha inviato a metà aprile una squadra investigativa nella provincia interna del Jiangxi, dove sono già stati sanzionati oltre 50 dirigenti.
La Corea del Sud accusa la Cina per le strutture marine nel Mar Giallo. Preoccupazioni anche a Tokyo
La Corea del Sud accusa la Cina di voler espandere la propria influenza militare nel Mar Giallo attraverso strutture per l’acquacoltura che potrebbero avere un uso duale, anche militare. Le installazioni – due gabbie d’acciaio e una ex piattaforma petrolifera – si trovano in acque contese all’interno della Zona di Misure Provvisorie (PMZ), un’area a giurisdizione mista creata da Seul e Pechino nel 2001. La Commissione per gli oceani del parlamento sudcoreano ha approvato una risoluzione bipartisan che definisce le strutture una “minaccia alla sicurezza marittima”. Un rapporto del CSIS americano avverte che le piattaforme potrebbero raccogliere dati utili alla sorveglianza subacquea. L’accordo bilaterale sulla PMZ non menziona l’acquacoltura, creando un vuoto legale che complica la posizione di Seul.
Anche il Giappone protesta: Tokyo ha rilevato nuove installazioni cinesi nel Mar Cinese Orientale, accusando Pechino di agire unilateralmente nonostante un accordo del 2008 – oggi sospeso – per lo sviluppo congiunto delle risorse. In totale, il Giappone ha confermato almeno 20 strutture cinesi nell’area. Il timore, condiviso da Seul e Tokyo, è che Pechino stia replicando nel Mar Giallo quanto già fatto nel Mar Cinese Meridionale, dove strutture civili si sono trasformate in avamposti militari.
Thailandia verso la criminalizzazione della cannabis
Il governo thailandese ha annunciato l’intenzione di ricriminalizzare la cannabis, limitandone l’uso al solo ambito medico. La decisione, resa nota il 24 giugno dal ministro della Salute Somsak Thepsutin, arriva dopo l’uscita dalla coalizione del partito Bhumjaithai, promotore della depenalizzazione del 2022.
Il Pheu Thai, il partito del primo ministro Paetongtarn Shinawatra, aveva più volte tentato di reintrodurre la cannabis tra le sostanze stupefacenti, ma si era sempre scontrato con l’opposizione dell’ex alleato. La nuova normativa, in fase conclusiva dopo una consultazione pubblica chiusa il 15 giugno, prevede anche l’obbligo di presenza di un medico nei dispensari. Se approvata, rappresenterà un netto cambio di rotta per il primo paese asiatico ad aver depenalizzato il consumo di cannabis.
India, audit rivela carenze nella sicurezza aerea dopo l’incidente del volo Air India
Dopo l’incidente del volo AI171 di Air India all’inizio di giugno, l’ente regolatore della sicurezza aerea indiana (DGCA) ha riscontrato numerose criticità nei controlli di manutenzione delle compagnie aeree e negli aeroporti di Nuova Delhi e Mumbai. L’audit, condotto su scala nazionale, ha evidenziato difetti ricorrenti, carrelli bagagli fuori uso e il mancato rispetto delle procedure di sicurezza e manutenzione.
Tra le violazioni segnalate: tecnici che ignorano le precauzioni di sicurezza, sistemi che non registrano correttamente i difetti e dati sugli ostacoli aeroportuali non aggiornati da tre anni. In uno degli scali monitorati, nonostante la presenza di nuove costruzioni, non sono state avviate indagini sui rischi per il traffico aereo. La DGCA ha concesso agli operatori coinvolti sette giorni per adottare misure correttive.
Abolita la pena di morte per otto reati in Vietnam
Il parlamento vietnamita ha approvato una riforma del codice penale che elimina la pena di morte per otto reati, sostituendola con l’ergastolo a partire da luglio, secondo quanto riportato dai media statali. I reati per cui non sarà più possibile emettere la pena di morte sono il danneggiamento di patrimonio statale, la produzione di medicinali non autorizzati, lo spionaggio, il possesso di stupefacenti, attività che possono mettere a rischio la pace o innescare guerre e attività sovversive e corruzione.
La misura sarà valida anche per le sentenze passate in giudicato, come quella emessa ad aprile del 2024 contro l’imprenditrice Truong My Lan, una delle donne più ricche del paese, condannata a morte per appropriazione indebita per aver sottratto illecitamente l’equivalente di 27 miliardi di dollari alla Saigon Commercial Bank (SCB), che secondo i pubblici ministeri controllava.