cina india

In Cina e Asia – Nuove tensioni tra Cina e India

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Nuove tensioni tra Cina e India
  • Cambogia e Cina avviano le più imponenti esercitazioni militari congiunte di sempre
  • Missili ipersonici cinesi usati dal Pakistan, Pechino celebra “una nuova era della guerra”
  • Trump annuncia nuove misure sui chip, nel mirino Huawei
  • Condannato per corruzione l’ex presidente di Tsinghua Unigroup
  • Volo MH17, la Russia collaborerà per “indagini libere”

La Cina ha pubblicato una nuova lista di toponimi assegnati a 27 località dello stato dell’Arunachal Pradesh, nel nord-est dell’India, territorio che Pechino considera parte integrante della regione autonoma del Tibet. Il ministero degli Affari Civili cinese ha annunciato di aver “standardizzato alcuni di questi toponimi nella zona di Zangnan“, nome con cui Pechino si riferisce all’Arunachal Pradesh, usando denominazioni in cinese, tibetano e in pinyin. I nuovi nomi riguardano 15 montagne, cinque località, quattro valichi, due fiumi e un lago. La pubblicazione è accompagnata da coordinate geografiche e da una mappa esplicativa, in un contesto in cui la Cina rivendica circa 60mila chilometri quadrati di territorio nel sud del Tibet, oggi parte dell’India.

Immediata la reazione dell’India, che ha respinto fermamente l’iniziativa cinese. Non solo. Il governo indiano ieri ha inoltre bloccato gli account sulla piattaforma X dei media statali cinesi Global Times e Xinhua, nonché dell’emittente turca TRT World, accusandoli di diffondere disinformazione e propaganda filo-pakistana durante le crescenti tensioni con Islamabad. 

La decisione è stata presa dopo che il Global Times aveva riportato, citando fonti militari pakistane, l’abbattimento di tre caccia indiani durante l’Operazione Sindoor, un’informazione successivamente smentita dalle autorità indiane. L’ambasciata indiana a Pechino aveva precedentemente ammonito il quotidiano cinese, invitandolo a “verificare i fatti e controllare le fonti” prima di pubblicare notizie non confermate. Mentre gli account su X sono sospesi, restano accessibili i siti e le pagine Instagram delle tre reti.

Cambogia e Cina avviano le più imponenti esercitazioni militari congiunte di sempre

Cina e Cambogia hanno ieri dato il via alle più grandi esercitazioni militari congiunte mai realizzate tra i due Paesi, coinvolgendo armamenti avanzati cinesi, tra cui artiglieria, navi da guerra e cani robot da combattimento.

Secondo quanto dichiarato dalle Forze armate reali cambogiane (RCAF), alle manovre – che si concluderanno il 28 maggio – partecipano circa 900 militari cinesi e oltre 1.300 soldati cambogiani. Tra i mezzi impiegati figurano veicoli corazzati, elicotteri, droni da ricognizione, unità navali e i sofisticati cani robotici utilizzati per operazioni militari. L’obiettivo dichiarato delle esercitazioni annuali è “rafforzare i legami e la cooperazione” tra gli eserciti di Pechino e Phnom Penh. Il 12 maggio, la grande nave da guerra cinese Changbai Shan ha attraccato alla base navale di Ream, nel sud della Cambogia, portando con sé l’equipaggiamento destinato alle manovre. La base, situata sul Golfo di Thailandia, è stata recentemente ristrutturata con fondi cinesi e il suo utilizzo ha suscitato preoccupazioni da parte di Washington, secondo cui Pechino potrebbe sfruttare l’infrastruttura per estendere la propria influenza militare nel Sud-est asiatico.

Missili ipersonici cinesi usati dal Pakistan, Pechino celebra “una nuova era della guerra”

I media statali cinesi hanno celebrato quello che viene considerato il primo impiego in combattimento dei missili ipersonici prodotti in Cina, dopo che il Pakistan ha rivendicato di averli utilizzati per distruggere un sistema di difesa aerea indiano S-400 la scorsa settimana. Descrivendola come l‘alba di una “nuova era nella guerra, l’agenzia Xinhua ha riferito che il Pakistan avrebbe utilizzato missili ipersonici lanciati da caccia JF-17 – di produzione cinese – per colpire le difese indiane. I missili, identificati come CM-400AKG, sono stati prodotti dalla China Aerospace Science and Industry Corporation (CASIC) e il loro impiego è documentato in un video diffuso da Islamabad. Un ulteriore dettaglio sulla tecnologia impiegata è stato fornito da China Space News, testata controllata dallo Stato e co-finanziata da CASIC e dalla China Aerospace Science and Technology Corporation. Secondo il rapporto, i missili ipersonici di produzione cinese utilizzano un sistema di guida avanzato che combina tecnologie come la navigazione inerziale e il posizionamento satellitare. Questo consente ai vettori di raggiungere una maggiore precisione, un raggio d’azione più esteso e una resistenza superiore alle contromisure elettroniche.

Secondo il quotidiano, la capacità di colpire obiettivi specifici da lunga distanza – fuori dalla portata delle difese nemiche – rappresenta un progresso decisivo. Il sistema di guida dei missili combina navigazione inerziale e posizionamento satellitare, rendendo i vettori più precisi, difficili da intercettare e meno vulnerabili alle contromisure elettroniche.

Trump annuncia nuove misure sui chip, nel mirino Huawei

Il dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha emanato nuove linee guida, secondo cui l’uso dei chip AI Ascend del colosso dell’elettronica cinese Huawei “in qualsiasi parte del mondo” viola i controlli alle esportazioni imposti dagli Usa. L’Ufficio per l’industria e la sicurezza del dipartimento ha inoltre messo in guardia sui “potenziali rischi” derivanti dall’utilizzo di chip Ai statunitensi per l’addestramento di modelli di intelligenza artificiale cinesi, processo che richiede grandi quantità di dati per apprendere schemi e modelli. Le aziende statunitensi riceveranno indicazioni su come proteggere le catene di approvvigionamento da strategie di elusione, nel tentativo di rafforzare i controlli all’export sui chip AI destinati all’estero, si legge in una nota dell’ufficio.

Condannato per corruzione l’ex presidente di Tsinghua Unigroup

La Cina ha condannato per corruzione Zhao Weiguo, ex presidente del colosso dei semiconduttori Tsinghua Unigroup. Il tribunale della città di Jilin ha emesso ieri una condanna a morte con sospensione di due anni, una formula che equivale di fatto all’ergastolo.

Zhao era finito sotto inchiesta nel 2022, anno in cui si era dimesso dalla guida del gruppo. Il processo a suo carico si era aperto nel settembre 2023, ma la sentenza è arrivata solo dopo oltre 19 mesi. Secondo l’accusa, Zhao avrebbe abusato del proprio ruolo per favorire amici e familiari e si sarebbe appropriato illegalmente di beni statali per un valore superiore ai 470 milioni di yuan (circa 65 milioni di dollari). Avrebbe inoltre orchestrato operazioni societarie irregolari che avrebbero causato danni per oltre 890 milioni di yuan (circa 124 milioni di dollari) a carico dello Stato e di una società quotata in borsa. Tsinghua Unigroup, conglomerato sostenuto dal governo, fino a pochi anni fa era considerato il simbolo delle ambizioni cinesi di autonomia tecnologica nel settore dei microchip.

Volo MH17, la Russia collaborerà per “indagini libere”

La Russia si è detta pronta a collaborare a un’indagine indipendente sull’abbattimento del volo MH17 della Malaysia Airlines, dopo che negli scorsi giorni il Consiglio per l’aviazione delle Nazioni Unite l’ha ritenuta responsabile della tragedia. Secondo il primo ministro malaysiano, Anwar Ibrahim, il presidente russo Vladimir Putin ha insistito per un’indagine meticolosa e approfondita sull’incidente, libera da influenze politiche. “La Russia è pronta a fornire tutta la collaborazione necessaria per garantire che il rapporto sia più credibile e autorevole”, ha dichiarato ieri il Premier malese ai giornalisti a Mosca, dove si trova in visita. Il Cremlino ha respinto la sentenza dell’Organizzazione Internazionale per l’Aviazione Civile di questa settimana, secondo cui la Federazione sarebbe responsabile dell’abbattimento del volo su cui nel 2014 persero la vita tutti i 298 passeggeri e membri dell’equipaggio.