I titoli di oggi:
- Mosca e Pechino condannano gli attacchi israeliani: “Serve soluzione diplomatica”
- La Cina condanna passaggio di una nave britannica nello Stretto di Taiwan
- Tik Tok: Trump firma nuova proroga al 17 settembre
- Boom della letteratura online in Cina: oltre mezzo miliardo di lettori e crescente successo all’estero
- Il Canada accusa di l’India di condurre attività di interferenza politica
- Crolla la Yongkun Gold: migliaia di investitori cinesi rischiano di perdere i loro risparmi
- Russia e Indonesia rafforzano la partnership strategica
- La Nuova Zelanda sospende i finanziamenti alle Cook Islands
Il presidente russo Vladimir Putin e il presidente cinese Xi Jinping hanno avuto ieri una telefonata per discutere della crisi in Medio Oriente. Russia e Cina hanno condannato con fermezza gli attacchi israeliani contro l’Iran, definendoli una violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale. Lo ha riferito il Cremlino, precisando che Vladimir Putin e Xi Jinping hanno ribadito la necessità di una soluzione politica e diplomatica alla crisi e alle questioni legate al programma nucleare iraniano e un cessate il fuoco.
Secondo l’agenzia Xinhua, Xi ha esortato Israele a cessare il fuoco al più presto per evitare un’escalation e ha chiesto un ruolo più incisivo del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e un maggiore impegno della comunità internazionale. Monito questo che da leggere come un velato riferimento agli Stati Uniti. Ma il linguaggio adottato dal presidente cinese, che ha proposto una de-escalation in quattro punti, appare meno duro rispetto alla precedente condanna del ministro degli Esteri Wang Yi contro Israele.
La Cina condanna passaggio di una nave britannica nello Stretto di Taiwan
La Cina ha condannato la navigazione di una nave da guerra britannica attraverso lo Stretto di Taiwan, definendola un deliberato tentativo di “causare problemi”. L’episodio, che ha coinvolto mercoledì la nave pattuglia HMS Spey ed è il primo del genere in quattro anni, è stato definito dalla marina britannica un’operazione di routine, “pianificata da tempo e nel pieno rispetto del diritto internazionale”. Il botta e risposta tra Pechino e Londra avviene in giorni di rinnovata tensione nel tratto di mare, che la Cina non considera acque internazionali. Secondo il Nikkei, anche il cacciatorpediniere Takanami delle Forze di Autodifesa Marittima giapponesi ha transitato nello Stretto il 12 giugno, prima di raggiungere il mar Cinese meridionale per esercitazioni congiunte con la Filippine. In risposta, secondo quanto dichiarato dal ministero della Difesa taiwanese venerdì mattina, circa 46 aerei dell’Esercito Popolare di Liberazione hanno attraversato la linea mediana dello stretto nelle precedenti 24 ore, il numero più elevato da ottobre.
Tik Tok: Trump firma nuova proroga al 17 settembre
Donald Trump ha firmato ieri un ordine esecutivo per prorogare al 17 settembre il termine previsto per la chiusura di Tik Tok. Si tratta del terzo ordine firmato dall’inizio del suo mandato, in attesa di un’intesa con la casa madre cinese ByteDance sulla protezione dei dati degli utenti americani. Trump non può però annullare la legge che mette al bando la piattaforma, approvata sotto l’amministrazione Biden e convalidata dalla Corte Suprema pochi giorni prima del suo insediamento. L’unica opzione resta la sospensione temporanea in attesa di una soluzione politica o diplomatica, che sembra necessitare l’approvazione del governo cinese.
Boom della letteratura online in Cina
La letteratura online cinese continua a crescere: nel 2024 i lettori nel Paese hanno raggiunto i 575 milioni, quasi la metà della popolazione, con un aumento del 10,6% rispetto all’anno precedente. Lo rileva un rapporto dell’Istituto di letteratura cinese, legato all’Accademia cinese delle scienze sociali, secondo cui il boom è trainato soprattutto dai giovani tra i 26 e i 45 anni.
Spinta dalle politiche governative che vedono nella narrativa online un efficace strumento di esportazione culturale e soft power, la Cina ha visto crescere anche il pubblico internazionale. I lettori stranieri hanno raggiunto i 352 milioni, provenienti da oltre 200 Paesi. Il mercato estero ha registrato un aumento del 16,5% su base annua, per un valore complessivo di 5,07 miliardi di yuan (circa 706 milioni di dollari).
Il Canada accusa di l’India di condurre attività di interferenza politica
L’India è stata accusata di condurre attività di interferenza sul suolo canadese, secondo un rapporto pubblicato il 18 giugno dal Canadian Security Intelligence Service (CSIS). L’allarme arriva proprio mentre i primi ministri di Canada e India, Mark Carney e Narendra Modi, hanno promesso di rafforzare i legami bilaterali durante il G7 ospitato dal Canada. Il rapporto dell’intelligence canadese sottolinea come la repressione transnazionale sia centrale nelle attività indiane in Canada. Pur identificando la Cina come la principale minaccia di controspionaggio, il documento cita anche Russia, Iran e Pakistan come fonti di rischio.
La Royal Canadian Mounted Police ha riferito di aver segnalato più di una dozzina di minacce contro membri della comunità sikh favorevoli alla creazione di uno Stato indipendente, il cosiddetto Khalistan. Secondo il CSIS, funzionari indiani e i loro agenti delegati in Canada svolgono attività mirate a influenzare comunità e politici canadesi, cercando di allineare la politica canadese agli interessi di Nuova Delhi, soprattutto rispetto alla questione Khalistan.
Crolla la Yongkun Gold: migliaia di investitori cinesi rischiano di perdere i loro risparmi
Migliaia di investitori in Cina sono a rischio dopo il fallimento di Yongkun Gold, società che gestiva una piattaforma online e numerose gioiellerie nella Cina orientale. Stando a quanto racconta il New York Times, l’azienda ha bloccato i prelievi, chiuso negozi e sede centrale, tagliando i contatti con clienti e autorità. Fondata nel 2014 da Wang Guohai, Yongkun Gold godeva di un’immagine di affidabilità grazie a collaborazioni con istituti statali, tra cui la Banca Industriale e Commerciale della Cina. L’azienda prometteva rendimenti fissi e la possibilità di rivendere l’oro al prezzo di acquisto, anche in caso di calo del mercato, attirando investitori insicuri a causa della crisi economica e del mercato immobiliare in difficoltà.
Tuttavia, verifiche hanno rivelato che l’oro dato per custodito in caveau statali non era in realtà mai stato depositato. Le autorità locali hanno avviato un’indagine penale sulla società, mentre decine di investitori hanno tentato di manifestare a Hangzhou, ma sono stati fermati dalla polizia. Alcuni hanno ricevuto avvisi a non presentare ulteriori reclami.
Russia e Indonesia rafforzano la partnership strategica
Il presidente indonesiano Prabowo Subianto ha incontrato giovedì Vladimir Putin a San Pietroburgo, dove hanno siglato una dichiarazione per una partnership strategica tra Russia e Indonesia. La cooperazione prevista riguarda ambiti militari, sicurezza, commercio e nucleare. L’Indonesia intende costruire la sua prima centrale nucleare entro il 2032, valutando partner come la russa Rosatom, la cinese CNNC e l’americana NuScale.
Nonostante l’attuale dipendenza dal carbone, l’Indonesia guarda al nucleare per soddisfare la crescente domanda energetica e contenere le emissioni. Nel corso della visita, è stato inoltre firmato un accordo per un fondo d’investimento da 2 miliardi di euro tra il fondo sovrano indonesiano Danantara e il Fondo Russo per gli Investimenti Diretti. Prabowo ha ribadito la politica estera non allineata dell’Indonesia, mantenendo buoni rapporti sia con Russia sia con Stati Uniti, senza aderire a blocchi militari.
La Nuova Zelanda sospende i finanziamenti alle Cook Islands
La Nuova Zelanda ha sospeso un finanziamento di 18,2 milioni di dollari neozelandesi destinati alle Cook Islands per il biennio 2025-26, a causa del peggioramento delle relazioni legato al rafforzamento dei legami dell’arcipelago con la Cina. Wellington contesta la mancata consultazione preventiva delle Cook Islands su un accordo di partenariato strategico, firmato a febbraio con Pechino, che riguarda settori come l’estrazione mineraria e le borse di studio, ma esclude aspetti di sicurezza. La Nuova Zelanda ritiene che questo rappresenti una violazione degli accordi bilaterali. Negli ultimi tre anni, Wellington ha fornito all’arcipelago 194,2 milioni di dollari neozelandesi in programmi di sviluppo.
La decisione è stata annunciata mentre il primo ministro neozelandese Christopher Luxon è in visita in Cina; Luxon ha sottolineato che la questione riguarda esclusivamente i rapporti tra Nuova Zelanda e Cook Islands, e non è stata espressamente citata nelle dichiarazioni rilasciate al termine dell’incontro con Xi Jinping, avvenuto stamani a Pechino.