I titoli di oggi:
- CPEC e lotta al terrorismo: Cina, Pakistan e Afghanistan rilanciano la cooperazione
- La Cina rafforza la propria influenza all’OMS
- Primo incontro tra il nuovo ambasciatore Usa Perdue e i funzionari di Pechino
- Il Pakistan accusa l’India per l’attacco suicida contro uno scuolabus in Balochistan
- Corea del Nord, “atto criminale” durante il varo di un nuovo cacciatorpediniere
- Corea del Sud, per la prima volta in 18 anni le donne sono assenti dalle elezioni presidenziali
- Gli iPhone rubati in Europa finiscono in un centro commerciale di Shenzhen
CPEC e lotta al terrorismo: Cina, Pakistan e Afghanistan rilanciano la cooperazione
Si è tenuto ieri a Pechino un incontro informale tra il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, il vice primo ministro pakistano Mohammad Ishaq Dar e il ministro degli Esteri afghano ad interim Amir Khan Muttaqi. I tre Paesi hanno discusso del rilancio del dialogo trilaterale e dell’estensione del Corridoio Economico Cina-Pakistan (CPEC) in Afghanistan, nell’ambito della Belt and Road Initiative. Secondo Qian Feng, direttore del dipartimento di ricerca del National Strategy Institute dell’Università di Tsinghua, l’incontro si inserisce nel solco delle precedenti consultazioni sull’espansione del CPEC verso nord, confermando l’interesse di Pechino per una maggiore connettività e sviluppo in Asia centrale e meridionale. Tuttavia, la piena attuazione del progetto resta condizionata da una situazione di sicurezza instabile, in una regione ancora fortemente esposta al terrorismo. Per questo, Pechino intende fornire supporto attivo per creare un ambiente stabile attorno al corridoio economico
I tre ministri hanno concordato la convocazione del sesto vertice trilaterale a Kabul. Al centro del colloquio anche la cooperazione in materia di sicurezza e la lotta al terrorismo, considerate priorità per garantire lo sviluppo regionale. I rappresentanti hanno inoltre ribadito l’impegno a contrastare le interferenze esterne negli affari interni dei Paesi coinvolti.
La Cina rafforza la propria influenza all’OMS
La Cina si è impegnata a devolvere 500 milioni di dollari all’Organizzazione Mondiale della Sanità, in vista di un possibile – ormai probabile – sorpasso sugli Stati Uniti in qualità di principale donatore statale. Il vicepremier cinese Liu Guozhong ha dichiarato martedì all’Assemblea Mondiale della Sanità che, con questo supporto economico, Pechino si prefigge di contrastare l'”unilateralismo”. “Il mondo sta ora affrontando l’impatto delle politiche di potere, che pongono sfide importanti alla sicurezza sanitaria globale”, ha dichiarato Liu a Ginevra, aggiungendo che “la Cina crede fermamente nella solidarietà e l’assistenza reciproca per “creare insieme un mondo sano”. A gennaio, il presidente americano Donald Trump ha ordinato il ritiro degli Stati Uniti dall’OMS, criticata tra le altre cose per non aver fatto chiarezza sulle presunte responsabilità del governo cinese nell’origine della pandemia. Oltre che per aver negato l’invito a Taiwan all’Assemblea in qualità di membro osservatore.
Primo incontro tra il nuovo ambasciatore Usa Perdue e i funzionari di Pechino
“Schietto e approfondito”. Con questi consueti aggettivi diplomatici è stato definito l’incontro avvenuto martedì tra il viceministro degli Esteri cinese Ma Zhaoxu e il nuovo ambasciatore statunitense in Cina, David Perdue. Si è trattato del primo colloquio del diplomatico americano con un alto funzionario cinese da quando ha assunto l’incarico a Pechino, la scorsa settimana.
I temi sul tavolo sono stati le relazioni bilaterali, la sicurezza e le priorità di entrambi i Paesi. Il nuovo ambasciatore americano – con lunga esperienze in Asia come dirigente d’azienda – condivide fermamente le posizioni di Donald Trump, in particolare sulle questioni commerciali e tecnologiche. Il faccia a faccia è avvenuto sullo sfondo del nuovo scontro tra Stati Uniti e Cina sui semiconduttori. Pechino ha condannato i recenti avvertimenti di Washington sull’uso dei chip ad alta tecnologia del colosso cinese Huawei, promettendo che adotterà misure contro quelli che definisce tentativi di “intimidazione” volti a limitare l’accesso ai semiconduttori per l’intelligenza artificiale e alle catene di fornitura.
Il Pakistan accusa l’India per l’attacco suicida contro uno scuolabus in Balochistan
Un attacco suicida ha colpito mercoledì mattina uno scuolabus diretto all’Army Public School di Khuzdar, nella provincia sud-occidentale del Balochistan, causando la morte di cinque persone, tra cui tre bambini, e il ferimento di decine di studenti. Secondo le autorità locali, un veicolo si è schiantato contro il bus prima di esplodere. La polizia ha confermato che le prime indagini indicano si tratti di un attentato suicida.
Nella regione sono attive da decenni varie organizzazioni terroristiche e milizie indipendentiste, ma al momento nessun gruppo ha rivendicato l’attacco. Intanto il governo pakistano ha accusato l’India di aver “pianificato e orchestrato” l’attentato. Il ministero degli Esteri indiano ha respinto le accuse, definendole “infondate” e parte di una “narrativa distorta” tesa a distrarre dall’instabilità interna del Pakistan. L’episodio arriva in un momento di forte tensione tra i due Paesi. All’inizio di maggio, India e Pakistan – entrambe potenze nucleari – si sono scambiate attacchi con droni e missili oltre confine, prima di dichiarare un cessate il fuoco il 10 maggio.
Corea del Nord, “atto criminale” durante il varo di un nuovo cacciatorpediniere
Un “grave incidente” si è verificato nella città portuale orientale di Chongjin durante la cerimonia di varo di un nuovo cacciatorpediniere nordcoreano. Lo riportano media statali oggi 22 maggio i media statali, aggiungendo che il leader Kim Jong Un ha condannato l’episodio come “atto criminale”. Incolpando “l’inesperta condotta del comando e la disattenzione operativa” durante la messa in acqua si è verificato un incidente che ha causato “la rottura di alcune sezioni della carena della nave da guerra”. Ad aprile Pyongyang aveva presentato un’altra nave della stessa classe, la Choe Hyon, equipaggiata con le “armi più potenti” e destinata a entrare in funzione “all’inizio del prossimo anno”. Secondo alcuni analisti la nave – che potrebbe essere stata sviluppata con il supporto della Russia – sarà equipaggiata con missili nucleari tattici a corto raggio.
Corea del Sud, per la prima volta in 18 anni le donne sono assenti dalle elezioni presidenziali
Per la prima volta in 18 anni, tutti i candidati alle elezioni presidenziali della Corea del Sud, in programma il prossimo 3 giugno, sono di genere maschile. Secondo il sito web Cyber Election History Museum della Commissione elettorale nazionale, l’assenza di candidate donne segna la prima tornata elettorale interamente maschile dal 2007, quando tutti i 12 candidati erano uomini. La rappresentanza femminile ha raggiunto il suo apice alle elezioni del 2012, quando l’ex presidente Park Geun-hye, allora leader del partito Saenuri (precursore dell’attuale People Power Party), è stata eletta prima presidente donna del Paese. La partecipazione femminile è diminuita dopo la sua rimozione dall’incarico tramite impeachment nel marzo 2017, a seguito di un caso di corruzione di alto profilo.
La rappresentanza femminile resta bassa anche all’Assemblea Nazionale unicamerale, il ramo legislativo del sistema sudcoreano: le donne detengono 61 seggi su 300, pari al 20,3% del totale. Una percentuale ben al di sotto della media OCSE del 34,1%, che colloca la Corea del Sud al 35º posto su 38 paesi membri.
Gli iPhone rubati in Europa finiscono in un centro commerciale di Shenzhen
A prima vista, il Feiyang Times Building potrebbe sembrare un normale centro commerciale tech di Shenzhen. Al suo interno si vendono iPhone di seconda mano provenienti da Europa e Stati Uniti: per lo più dispositivi dati in permuta e restituiti dai consumatori occidentali agli operatori o ai negozi di telefonia nel passaggio a modelli più recenti. Ma non mancano anche telefoni rubati in ogni parte del mondo, al punto che il centro è ormai noto in Cina come “l’edificio degli iPhone rubati”.
Lo riporta il Financial Times, che ha seguito il tracciato di un iPhone 15 Pro rubato a Londra e localizzato digitalmente proprio al Feiyang Times Building. Secondo la ricostruzione del quotidiano britannico, dopo il furto il telefono è stato portato in un negozio di riparazioni nella zona nord di Londra, ha cambiato più volte posizione nei dintorni, è apparso una settimana dopo a Kowloon, Hong Kong, e infine è arrivato a Shenzhen. Sono pochissimi i luoghi al mondo in cui c’è un mercato per dispositivi ancora bloccati. Ma al Feiyang Times Building quel mercato esiste. Se l’iPhone è sbloccato, il suo valore cresce considerevolmente. Anche da bloccato, però, ogni suo componente ha un prezzo: schermi, batterie, fotocamere e perfino schede madri vengono smontati e rivenduti singolarmente.