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In Cina e Asia – Xi: “Velocizzare l’autosufficienza nella IA”

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Xi Jinping: “Raddoppiare gli sforzi per raggiungere l’autosufficienza nella IA”
  • La Cina dichiara la sovranità su atollo del Mar cinese meridionale
  • Cina, lanciata la missione spaziale Shenzhou-20
  • Spari al confine tra India e Pakistan dopo l’attentato in Kashmir
  • Omc, respinto il reclamo dell’Ue contro le violazioni cinesi della proprietà intellettuale
  • Taiwan, il Kuomintang promette di presentare mozione per rimuovere il presidente Lai
  • Corea del Nord, presentato nuovo cacciatorpediniere con tecnologie avanzate
Xi Jinping: raddoppiare gli sforzi per raggiungere l’autosufficienza nella IA

Venerdì 25 aprile, nel corso di un intervento a un sessione di studio del Politburo, Xi Jinping ha dichiarato che la Cina mobiliterà le risorse a disposizione della nazione per compiere progressi nelle tecnologie di intelligenza artificiale. Xi ha aggiunto che il paese deve riconoscere il divario tecnologico esistente e raddoppiare gli sforzi per lo sviluppo delle tecnologie chiave come i chip di fascia alta e i software di base, in modo da “dominare” nel campo e costruire “un sistema di intelligenza artificiale autonomo”. Il leader cinese ha sottolineato che la Repubblica popolare sfrutterà il suo “nuovo sistema nazionale completo”, espressione che viene utilizzata per descrivere la strategia di indirizzare le risorse in tutto il paese verso obiettivi strategici, ad esempio tramite un forte sostegno alla ricerca scientifica o l’approvazione di corsi di formazione specifici. Malgrado la sfida imposta dai limiti alle esportazioni di chip di fascia alta imposti dagli Stati Uniti, nell’ultimo anno le aziende cinesi hanno ridotto il divario nello sviluppo dell’intelligenza artificiale (scopri qui l’ebook dedicato all’IA).

La Cina dichiara la sovranità su atollo del Mar cinese meridionale

La Guardia costiera cinese ha issato la bandiera cinese per dichiarare la sovranità su Sandy Cay, atollo a cui i cinesi si riferiscono come Tiexian Jiao e che si trova nell’arcipelago delle Spratly, una delle principali aree contese del Mar cinese meridionale. Lo ha riferito sabato l’emittente statale cinese CCTV, secondo cui gli ufficiali hanno “implementato il controllo marittimo ed esercitato la giurisdizione sovrana” sulla piccola lingua di terra, mostrando una fotografia scattata dall’altro che riprende quattro figure reggere una bandiera cinese, in piedi sulla sabbia. Si tratta della prima volta da molti anni che Pechino, malgrado le numerosi rivendicazioni nel Mar cinese meridionale, pianta ufficialmente la bandiera su un territorio disabitato. Secondo i media cinesi gli ufficiali della Guardia costiera hanno condotto “ispezioni e riprese video di attività illegali”, mentre un funzionario della sicurezza marittima filippina ha dichiarato che gli uomini sono partiti poco dopo aver alzato la bandiera. Manila ha contestato la ricostruzione cinese stamani.

Sandy Cay dista poco più di tre chilometri dall’isola Thitu (nota come Pag-asa a Manila), che ospita infrastrutture militari filippine. Nel mentre Stati Uniti e Filippine sono impegnati nelle annuali esercitazioni militari congiunte “Balikatan”, che dureranno fino al 9 maggio e prevedono operazioni a fuoco vivo con sistemi statunitensi come i missili antinave Nmesis e i lanciarazzi Himars.

Cina, lanciata la missione spaziale Shenzhou-20

Giovedì 24 aprile è partita da Jiuquan, nella Cina nord-occidentale, la navicella spaziale Shenzhou-20 con a bordo i tre astronauti che per i prossimi sei mesi lavoreranno nella stazione spaziale cinese Tiangong. La missione impegnerà l’equipaggio in una serie di esperimenti, con particolare attenzione allo sviluppo di materiali per i semiconduttori e alle ricerche in ambito medico (tra cui esperimenti per la rigenerazione degli organi e per la produzione di biochip in grado di studiare il cervello umano). Il 24 aprile in Cina era inoltre il “Giorno dello Spazio”, la data in cui ricorre l’anniversario del primo lancio in orbita di un satellite cinese, avvenuto il 24 aprile 1970.

Spari al confine tra India e Pakistan dopo l’attentato in Kashmir

Lunedì 28 aprile, per la quarta notte consecutiva, l’India ha accusato l’esercito pakistano di aver sparato contro alcuni avamposti militari indiani situati lungo la Linea di controllo, il confine che divide in due la regione del Kashmir contesa con il Pakistan. L’esercito indiano sostiene di aver risposto al fuoco con armi di piccolo calibro e che le sparatorie non avrebbero causato vittime. Le tensioni tra Nuova Delhi e Islamabad sono in continuo aumento da giorni come conseguenza dell’attentato che lo scorso 22 aprile ha causato la morte di 26 turisti a Pahalgam, nel Kashmir indiano: secondo l’India i gruppi responsabili dell’attacco sarebbero supportati dal Pakistan, che smentisce. In un’intervista al New York Times, il ministro della Difesa pakistano, Khawaja Muhammad Asif, ha detto che Islamabad è “pronta a cooperare con qualunque indagine internazionale” possa far luce sull’attentato.

Intanto Nuova Delhi ha intensificato le attività di ricerca e repressione dei gruppi terroristici in Kashmir. Negli ultimi giorni le autorità indiane hanno arrestato e interrogato oltre 1.500 persone, mentre le case di almeno nove presunte famiglie di militanti sono state fatte esplodere. In risposta alle ritorsioni indiane – tra cui rientra la minaccia di bloccare l’arrivo in Pakistan delle acque del fiume Indo, misura che il governo pakistano vedrebbe come un “atto di guerra” – Islamabad ha sospeso il Trattato di Simla, l’armistizio del 1972 con cui si concluse la guerra indo-pakistana che portò all’indipendenza del Bangladesh.

Omc, respinto il reclamo dell’Ue contro le violazioni cinesi della proprietà intellettuale

La scorsa settimana un panel tenuto dall’Organizzazione mondiale del commercio ha respinto il reclamo presentato nel 2022 dall’Unione europea, che accusava i tribunali cinesi di impedire alle aziende europee di proteggere i propri brevetti sulle tecnologie delle telecomunicazioni, inclusi 3G, 4G e 5G. Secondo l’Ue, la Cina persegue una politica non scritta che consente ai tribunali di emettere provvedimenti che impediscono alle parti di intentare cause di questo genere presso tribunali stranieri. Ma l’Omc, pur riconoscendo che la Cina ha sviluppato una politica di limitazione dei diritti di proprietà intellettuale, ha anche stabilito che quanto riportato dall’Ue non dimostra che le pratiche di Pechino violino l’Accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale (TRIPS). L’Ue ha affermato che presenterà ricorso.

Taiwan, il Kuomintang promette di presentare mozione per rimuovere il presidente Lai

Sabato 26 aprile, nel corso di un comizio a Taipei che ha radunato circa 250 mila persone, il leader del Kuomintang (KMT), Eric Chu, ha detto che a maggio il partito spingerà per presentare una mozione in parlamento per chiedere la rimozione dall’incarico del presidente taiwanese Lai Ching-te. Lai è “più comunista dei comunisti e più fascista dei fascisti”, ha dichiarato Chu, che ha definito il presidente come un “dittatore” che “punta a eliminare ogni forma di dissenso”. Il partito di Lai (il Partito Progressista Democratico) non controlla più il parlamento unicamerale, dove la maggioranza appartiene alla coalizione formata da KMT e Partito Popolare di Taiwan (TPP): il DPP detiene solo 51 dei 113 seggi totali. Nonostante questo, per rimuovere Lai servirebbe una maggioranza qualificata dei due terzi della camera, ipotesi che potrebbe realizzarsi solo se almeno 14 dei deputati del DPP decidessero di votare contro il loro stesso leader.

Il KMT e il TPP si lamentano da tempo delle presunte persecuzioni di Lai a carico dei deputati dell’opposizione, sostenendo che il presidente stia “riportando Taiwan verso l’autoritarismo”. Prima del comizio di sabato, Lai aveva detto che per “resistere alla dittatura” gli esponenti dell’opposizione dovrebbero prima di tutto “smettere di inchinarsi quando incontrano [i funzionari] del regime autoritario cinese a Pechino”.

Corea del Nord, presentato nuovo cacciatorpediniere con tecnologie avanzate

La Corea del Nord ha presentato un nuovo cacciatorpediniere multiuso, che il regime sostiene di aver costruito in poco più di un anno, dotato di armi pesanti e in grado di supportare decine di celle per il lancio verticale dei missili. Il cacciatorpediniere rientra in una nuova classe di navi da guerra avanzate costruite da Pyongyang negli ultimi anni. Alla cerimonia di presentazione, organizzata il 25 aprile presso il cantiere navale militare di Namp’o, era presente anche il leader supremo Kim Jong Un, che definito le capacità di attacco preventivo della flotta nordcoreana come il “miglior deterrente di guerra” possibile.

Intanto, il 27 aprile, il capo di Stato maggiore delle Forze armate russe Valery Gerasimov ha ammesso per la prima volta che la Russia ha schierato delle truppe nordcoreane nel corso della guerra contro l’Ucraina. “Ci hanno fornito un supporto significativo nella liberazione della regione di Kursk”, ha detto il generale durante una videoconferenza con il presidente russo Vladimir Putin. La conferma è arrivata stamani anche da Pyongyang, dove i media statali hanno definito la liberazione della regione russa di Kursk il segno del “massimo livello strategico della salda amicizia militante” tra Corea del Nord e Russia.