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In Cina e Asia – Xi Jinping rilancia sull’autosufficienza industriale

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Xi Jinping rilancia sull’autosufficienza industriale
  • Tornano a crescere gli investimenti cinesi in Europa
  • Cina, i colossi tech puntano all’autosufficienza
  • L’Ue propone una tassa di gestione sui pacchi Temu e Shein
  • Cina-Pakistan, Pechino promette sostegno nella difesa della sovranità
  • Giappone, ministro dell’agricoltura si dimette per gaffe sul riso
Xi Jinping rilancia sull’autosufficienza industriale

L’autosufficienza nell’industria è la strada giusta per la Cina e il fondamento del suo futuro sviluppo economico. Sono le parole pronunciate lunedì 19 maggio da Xi Jinping, in occasione di una visita alla Luoyang Bearing Group, storica azienda di proprietà statale dello Henan. Rivolto ai funzionari e ai rappresentanti delle aziende, il leader cinese – in visita nella provincia – ha evidenziato come la Cina abbia sempre seguito la via dell’economia reale “dai tempi in cui dovevamo importare fiammiferi, sapone e ferro, fino a diventare oggi la più grande potenza manifatturiera al mondo con il più completo settore industriale”. Pechino sta ponendo una crescente enfasi sulla produzione, in risposta alle tensioni commerciali con Washington ma anche per rimarcare il compimento del piano decennale Made in China 2025, lanciato nel 2015 come strategia nazionale per la modernizzazione industriale del paese. Malgrado il governo non abbia pubblicato valutazioni ufficiali sugli esiti ottenuti, secondo il South China Morning Post ad aprile del 2024 era stato raggiunto circa l’86% degli oltre 260 obiettivi prefissati.

In crescita di oltre il 5% su base annua, il settore manifatturiero cinese incide ancora in misura rilevante nel paese: nel 2024 rappresentava il 27% del PIL totale cinese e circa il 30% della produzione globale. Come ha scritto su X Lizzi C. Lee, ricercatrice dell’Asia Society Policy Institute (ASPI), le dichiarazioni di Xi evidenziano le priorità economiche di Pechino e sintetizzano i quattro principi fondamentali della strategia economica di Xi: rafforzare e potenziale la capacità industriale (enfasi sull’economia reale più che sulla finanziarizzazione; raggiungere l’autosufficienza; innovare la capacità produttiva integrandola con accademica e potenziando la ricerca e sviluppo; promuovere una forza lavoro numerosa e di alta qualità.

Tornano a crescere gli investimenti cinesi in Europa

Tornano a crescere gli investimenti cinesi in Europa per la prima volta in nove anni. Lo rivela un report congiunto del Mercator Institute for China Studies e del Rhodium Group., secondo il quale nel 2024 gli investimenti cinesi nel Vecchio Continente hanno raggiunto i 10 miliardi di euro, segnando un aumento del 47% rispetto all’anno precedente. Il 53% degli investimenti cinesi nei Paesi ad alto reddito ha avuto come destinazione proprio l’Europa, il primo incremento rilevante dal 2018. A trainare il rimbalzo è l’Ungheria, che si conferma il principale polo europeo per i capitali cinesi, attirando il 31% degli investimenti totali. Germania, Francia e Regno Unito, un tempo mete di punta, scendono complessivamente al 20%, contro una media del 52% nei quattro anni precedenti. La ricerca mostra che sette dei 10 maggiori investimenti cinesi in Europa lo scorso anno hanno riguardato la filiera dei veicoli elettrici e delle batterie; il progetto più sostanzioso è l’impianto di CATL da 7,5 miliardi di euro realizzato in Ungheria.

Xiaomi annuncia primo chip a 3 nm, Huawei lancia laptop con il suo sistema operativo 

Sullo sfondo delle tensioni commerciali, i giganti del tech cinese annunciano passi verso l’autosufficienza. Lunedì 19 maggio, in un post sulla piattaforma Weibo, il fondatore e amministratore delegato di Xiaomi, Lei Jun, ha annunciato un piano di investimento di oltre 50 miliardi di yuan (circa 7 miliardi di dollari) per compiere nuovi progressi nel settore dei semiconduttori. Questa settimana si prospetta particolarmente prolifica per il colosso tech: oltre al lancio dell’atteso Suv elettrico YU7 e del nuovo smartphone Xiaomi 15S Pro, Lei ha anche svelato l’imminente debutto del primo chip a 3 nanometri prodotto in Cina, Xring O1. Si tratta di un ritorno ambizioso della società nel settore dei semiconduttori, dopo il mancato successo del Surge S1 nel 2017. Huawei, invece, di recente ha presentato due nuovi modelli di laptop, MateBook Fold e MateBook Pro, i primi a utilizzare HarmonyOS, il sistema operativo indipendente che il colosso tech ha iniziato a sviluppare nel 2015 e ha introdotto cinque anni dopo nei suoi smartphone della serie Mate.

Ad aprile di quest’anno le spedizioni verso gli Stati Uniti di iPhone di Apple e di altri smartphone prodotti in Cina sono crollate del 72%, attestandosi a poco meno di 700 milioni di dollari, il livello più basso dal 2011. La produzione di Apple sta invece migrando verso l’India, paese verso cui le esportazioni cinesi di componenti per smartphone sono quasi quadruplicate nel corso del 2024.

L’Ue propone una tassa di gestione sui pacchi Temu e Shein

Lunedì 19 maggio la Commissione europea ha diffuso una bozza di proposta per l’imposizione di una commissione di gestione sulle spedizioni a basso costo acquistate online. Secondo fonti del Financial Times, l’importo della tariffa si aggirerebbe intorno ai due euro per pacco. La misura risponde alle pressioni degli Stati membri per far fronte all’aumento dei costi di gestione delle dogane, che lo scorso anno hanno dovuto affrontare l’arrivo di oltre 4,6 miliardi di prodotti “de minimis”, vale a dire articoli di valore inferiore ai 150 euro e quindi esenti dai dazi doganali secondo le politiche dell’Unione europea. Quasi la totalità di questo genere di pacchi proviene dalla Cina, spesso acquistati in siti di e-commerce cinesi come Shein e Temu. La nuova tassa dovrebbe servire per coprire in parte i crescenti costi doganali, mentre per il resto confluirebbe direttamente nel bilancio dell’Ue, per un valore potenziale di miliardi di euro all’anno.

Cina-Pakistan, Pechino promette sostegno nella difesa della sovranità

Si conclude oggi il viaggio del ministro degli Esteri e vice premier del Pakistan Ishaq Dar, giunto a Pechino lunedì per la sua prima visita ufficiale all’estero dall’inizio delle ostilità militari con l’India. Al termine dei colloqui con la controparte pakistana, il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha dichiarato di sostenere il Pakistan nella difesa della “sovranità nazionale e dell’integrità territoriale“, definendolo un “amico incrollabile” e impegnandosi ad approfondire il partenariato strategico tra i due paesi. Il rappresentante di Islamabad ha ribadito “l’impegno del Pakistan per un vicinato pacifico, affermando al contempo il suo diritto e la sua capacità di difendere il suo territorio e il suo popolo”. La cooperazione tra Islamabad e Pechino è anche militare: secondo lo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), gli armamenti cinesi rappresentano l’81% delle importazioni militari pakistane tra il 2020 e il 2024. In queste ore è anche previsto un colloquio trilaterale con il ministro degli Esteri talebano dell’Afghanistan Amir Khan Muttaqi. Come sostengono gli analisti, è probabile che la visita verrà letta da Nuova Delhi come una chiara dimostrazione del sostegno a Islamabad da parte di Pechino, malgrado sia stata probabilmente organizzata prima dell’escalation.

Giappone, ministro dell’agricoltura si dimette per gaffe sul riso

Il ministro dell’agricoltura giapponese Taku Eto si è dimesso mercoledì dopo aver suscitato accese polemiche per avere ammesso di non comprare riso perché ne riceve troppo dai suoi sostenitori. Le dichiarazioni di Eto sono state giudicate inopportune e provocatorie dall’opinione pubblica: i prezzi del riso sono raddoppiati nell’ultimo anno, appesantendo i bilanci delle famiglie, in un contesto già complicato dall’impennata dell’inflazione che tormenta il Giappone. Eto è stato sostituito da Shinjiro Koizumi, ex ministro dell’ambiente che lo scorso autunno si era candidato senza successo contro Shigeru Ishiba per la leadership del Partito Liberal Democratico (LDP).