In Cina e Asia – Xi Jinping despota o riformatore?

In by Simone

I titoli della rassegna asiatica di oggi:

– Xi Jinping despota o riformatore?
– Agli arresti la sciamana che «manovrava» la presidentessa Park: «Merito la pena di morte».
– Il Nepal ha iniziato a svuotare parzialmente i «laghi a rischio» sull’Himalaya
– Il primo sondaggio nazionale sul razzismo in Giappone
– Autorità di New Delhi: «Inquinamento tornerà presto alla normalità»Xi Jinping despota o riformatore?

Dopo il sesto plenum del Pcc e l’elevazione di Xi Jinping a «cuore» del Partito, gli osservatori di cose cinesi rilanciano il dilemma che circonda la figura del presidente cinese sin dall’inizio del suo mandato: Xi Jinping è un accentratore assetato di potere per il potere o un riformista che userà la propria influenza per promuovere le riforme di cui la Cina ha bisogno? In un lungo articolo il Scmp ha raccolto le opinioni di diversi analisti e professori cinesi in cui emerge una fiducia generale nell’operato futuro di Xi, probabilmente pronto a dettare il passo di una serie di liberalizzazioni necessarie al «sistema Cina» ma invise ai piccoli potentati locali, su cui però si è abbattuta con violenza la campagna anticorruzione promossa dal presidente cinese.

Agli arresti la sciamana che «manovrava» la presidentessa Park: «Merito la pena di morte».

Choi Soon-sil, amica di lunga data della presidentessa sudcoreana Park Geun-hye al centro di uno scandalo che sta scuotendo la politica di Seul, nella serata di lunedì è stata posta in stato di fermo per evitare il rischio di fuga. È l’ultimo risvolto del caso esploso la scorsa settimana con la dichiarazione di Park dell’influenza eccessiva che Choi, figlia di un leader spirituale controverso già consigliere del padre di Park, avrebbe avuto lungo tutta la sua carriera politica, compreso il periodo della presidenza, mettendo mano ai discorsi ufficiali e avendo accesso a diversi documenti confidenziali e di sicurezza nazionale. Park, che ha chiesto scusa alla popolazione sudcoreana in una dichiarazione pubblica, è al centro di forti pressioni che vorrebbero lei consegnasse le dimissioni.

Entro 48 ore gli inquirenti decideranno se accusare formalmente Choi che, nel frattempo, secondo Bbc davanti agli investigatori avrebbe ammesso di meritarsi la pena di morte per il crimine commesso contro la nazione.

Il Nepal ha iniziato a svuotare parzialmente i «laghi a rischio» sull’Himalaya

Dopo mesi di lavoro, l’esercito nepalese ha concluso l’abbassamento del livello del lago glaciale Imja, situato nei pressi del Monte Everest a un’altezza di 5000 metri sul livello del mare. Si tratta di un progetto pilota per la messa in sicurezza dei laghi ad alta quota nepalesi che, con il progressivo scioglimento dei ghiacci causato dal riscaldamento globale, sono a rischio esondazione. Il successo delle operazioni di drenaggio portate a termine per il lago Imja ha incoraggiato le autorità di Kathmandu a proseguire in un’opera su scala nazionale per la messa in sicurezza dei laghi sostenuta dalle Nazioni Unite, che hanno già sovvenzionato il governo nepalese con 3 milioni di dollari.

Il primo sondaggio nazionale sul razzismo in Giappone

In risposta a episodi di razzismo in aumento nel paese, il governo giapponese ha deciso di indire il primo sondaggio nazionale sul tema, intervistando 18.500 persone tra turisti e stranieri residenti in Giappone sulla propria esperienza personale, dagli insulti alla discriminazione sul posto di lavoro. In Giappone, spiega il Guardian, ci sono 2,3 milioni di stranieri residenti: meno del 2 per cento della popolazione complessiva. L’aumento di «hate speech» negli ultimi anni ha preso di mira in particolare la comunità coreana in Giappone, in gran parte composta da figli di lavoratori migranti forzatamente condotti in Giappone durante il dominio coloniale di Tokyo sulla penisola coreana, dal 1910 al 1945.

Autorità di New Delhi: «Inquinamento tornerà presto alla normalità»

Al termine dei festeggiamenti di Diwali, il Natale indiano, New Delhi si è svegliata lunedì 31 ottobre avvolta da una fitta coltre di smog. Le rilevazioni di Pm2,5 nell’aria hanno raggiunto quota 999, record assoluto per la capitale indiana già indicata come l’undicesima città più inquinata al mondo secondo l’ultimo rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità sulla qualità dell’aria nei centri urbani.
L’emergenza, secondo le autorità di New Delhi, è dovuta a un mix di fumo causato dall’esplosione di botti durante la notte di domenica, da quello prodotto dai roghi dei campi circostanti la capitale, dalle basse temperature e dai venti più deboli del solito, che hanno fatto stagnare su New Delhi la cappa di smog. La situazione dovrebbe tornare alla normalità entro qualche giorno, dove «normalità» significa livelli di qualità dell’aria «severamente nocivi». Secondo l’Indian Express, New Delhi dal mese di settembre a oggi non ha registrato nemmeno un giorno con qualità dell’aria non dannosa alla salute dei propri abitanti.