In Cina e Asia – Xi Jinping: «Il Partito ascolti il popolo del web»

In by Gabriele Battaglia

I titoli della rassegna di oggi:

– Xi Jinping: «Il Partito ascolti il popolo del web»
– Genitori «orfani» in protesta per ottenere più sussidi statali 
– Al via l’Orgasmo Festival di Hong Kong (con il «placet» del Global Times)
– Raid nel Guangdong: confiscati 400 chili di cocaina 
– Gli ankang, ospedali psichiatrici in cui Pechino interna i dissidenti 
– Lavori forzati e soprusi nei campi di lavoro sudcoreani
– Lo scrittore giapponese Murakami Haruki crea un fondo per i terremotati di KumamotoXi Jinping: «Il Partito ascolti il popolo del web»

Il Partito deve essere paziente con gli utenti di Internet, deve risolvere le difficoltà e correggere le opinioni erronee in modo tempestivo: anche le critiche sono costruttiveha dichiarato martedì Xi Jinping ricordando come il web rappresenti un prezioso termometro dei malumori popolari. Un appello simile lo aveva già lanciato a dicembre, senza che questo abbia comunque rallentato il lavoro frenetico dei censori. 

Da quando Xi ha assunto la guida del paese, la rivoluzione digitale, cominciata con la passata leadership, ha evidenziato un’accelerata. A un più serrato controllo dei social si è aggiunto un maggior protagonismo delle politiche sul web riadattate al grande pubblico. 

Al meeting di martedì – che è stato anche un’occasione per ritornare sul concetto di cybersecurity– hanno presenziato, tra gli altri, il premier Li Keqiang, il capo della propaganda Liu Yunshan, il direttore della banca centrale Zhou Xiaochuan, il fondatore di Alibaba Jack Ma, nonché alcuni funzionari dell’Esercito e della sicurezza. 

Genitori «orfani» in protesta per ottenere più sussidi statali

Lunedì, centinaia di genitori sono scesi in strada a Pechino per protestare contro i sussidi insufficienti elargiti dallo stato alle coppie rimaste senza assistenza dopo la morte del loro unico figlio. Alcuni dei manifestanti, riunitisi davanti ai cancelli della Commissione nazionale per la salute e la pianificazione familiare, hanno dichiarato di ricevere soltanto 500 yuan al mese, pari a 77 dollari. Mentre la legge cinese impone ai figli di accudire i propri cari, i genitori «rimasti orfani» hanno diritto a una compensazione che però cambia da luogo a luogo.

Lo scorso anno il governo cinese ha deciso di abolire la storica politica del figlio unico permettendo a tutte le coppie di avere un secondo bambino. Tuttavia, molte sono le critiche di quanti considerano il ripensamento troppo tardivo per risolvere questioni come il gap di genere e l’invecchiamento della popolazione. La protesta di lunedì è avvenuta sotto l’occhio vigile delle autorità di pubblica sicurezza ma senza il verificarsi di disordini.

Al via l’Orgasmo Festival di Hong Kong (con il «placet» del Global Times)

Da inizio aprile, Hong Kong sta ospitando un festival dedicato interamente al sesso alla faccia dei cugini della mainland e delle politiche puritane messe in atto nella Cina continentale. L’Orgasmo 2016 Festival è un’iniziativa del collettivo hongkonghese GOOOOOD Secrets. Secondo Tracy Wong, una delle intrattenitrici, i giovani dell’ex colonia britannica sono ancora molto poco aperti alla discussione in pubblico di tematiche piccanti. «Negli anni 90 diversi cinema proponevano film di categoria III (ovvero vietati ai minori), ma ormai sono praticamente scomparsi».

Il festival, che raggiungerà il climax il 14 gennaio con la proiezione pubblica di un film porno, ha attirato persino l’attenzione del Global Times, spin-off dell’ufficialissimo People’s Daily. Il giornale si è concentrato sopratutto sul kimbaku, l’arte giapponese della legatura con le corde. 

Raid nel Guangdong: confiscati 400 chili di cocaina 

Nove sospettati – inclusi 5 hongkonghesi – sono stati fermati dalle autorità della provincia del Guangdong in riferimento alla confisca di 400 chili di cocaina, il quantitativo più consistente requisito in Cina nell’ambito di un unico raid dal luglio 2008. Il bottino, partito probabilmente dal Sud America e destinato a Hong Kong, vale quasi 70 milioni di dollari. Secondo la legge penale cinese il contrabbando, la vendita, il trasporto o la produzione di più di 1 chilo di oppio, 50 grammi di eroina o metanfetamine o una «quantità relativamente grande» di altre droghe, possono essere puniti con la pena capitale.
Grazie al suo efficiente network di trasporti, il Guangdong viene considerato dai trafficanti un centro di smistamento ideale verso altri Paesi.

Gli ankang, ospedali psichiatrici in cui Pechino interna i dissidenti

Mentre Pechino spinge sul pedale del  «rule of law», nella Repubblica popolare continuano a sopravvivere pratiche come la detenzione psichiatrica per fini politici. Rigorosamente controllati dal ministero della Sicurezza pubblica, in Cina sono ancora 22 gli ospedali adibiti a centri di detenzione. Secondo un rapporto del Legal Daily, tra il 1998 e il 2010 più di 40mila persone sono state internate in queste strutture. E nonostante Pechino abbia adottato nel 2012 la Mental Health Law, secondo Radio Free Asia, nel 2015 si sono verificati 30 i casi di dissidenti finiti in ospedali psichiatrici, «spesso senza che i parenti ne fossero a conoscenza o ne avessero dato il consenso».

Data la segretezza della questione, quello degli ankang è un problema relativamente poco conosciuto all’estero, dove invece di norma le violazioni dei diritti umani portate avanti da Pechino sono motivo di critiche pressoché quotidiane.

Lavori forzati e soprusi nei campi di lavoro sudcoreani

Un’inchiesta dell’Associated Press fa luce sui soprusi subiti dalle frange più emarginate della società sudcoreana alla viglia delle Olimpiadi di Seul 1988. Migliaia di vagabondi, alcolizzati, bambini e senza tetto sono stati rinchiusi in sedicenti «centri di recupero» e sottoposti a lavori forzati e violenze quotidiane, mentre parte dei prodotti realizzati dai detenuti è finita sul mercato internazionale.

Da quando nel 1975 l’allora dittatore (nonché padre dell’attuale presidente) Park Chung-hee lanciò una campagna per «ripulire le strade», il numero degli internati in queste strutture ha raggiunto le 16mila unità. 4000 di loro sono finiti in un ex orfanotrofio, nei pressi della città di Busan, noto con il nome di Brothers Home, una delle 36 strutture presenti in tutto il Paese chiusa circa trent’anni fa.

A due anni dai nuovi Giochi di Seul le vittime sono ancora in attesa di giustizia; una giustizia che tarda ad arrivare a causa dei molteplici insabbiamenti da parte delle autorità.


Lo scrittore giapponese Murakami Haruki crea un fondo per i terremotati di Kumamoto

Haruki Murakami ha lanciato insieme al mensile Crea un fondo per aiutare i terremotati della prefettura di Kumamoto, dove lo scrittore si era già recato nel 2015 nell’ambito di un progetto realizzato proprio con il magazine. Il fondo si chiama «Crea Surume Fund Kumamoto», dove surume sta a indicare in giapponese i calamari essiccati. Come spiega Murakami in un comunicato ripreso dall’Asahi Shimbun, il nome è evocativo e richiama una graduale perseveranza, proprio come quando si mastica un calamaro disidratato.