Xi Kazakistan

In Cina e Asia – Xi in Kazakistan per il vertice Cina-Asia Centrale

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi

  • Xi Jinping in Kazakistan per il vertice Cina-Asia Centrale: affari per 25 miliardi di dollari
  • Biotecnologie, boom di accordi per le aziende cinesi
  • Cina-Usa, le tensioni rimandano la fusione tra due giganti dei semiconduttori
  • La portaerei USS Nimitz lascia il mar Cinese meridionale
  • Cina, a maggio aumento dei consumi e calo della produzione di acciaio
  • Giappone, carenza di 30.000 professionisti minaccia il futuro dell’anime
Xi Jinping in Kazakistan per il vertice Cina-Asia Centrale: affari per 25 miliardi di dollari

Il presidente cinese Xi Jinping è arrivato ad Astana (Kazakistan) lunedì per una visita ufficiale di tre giorni, in occasione del secondo vertice Cina-Asia Centrale. Xi, che ieri ha già incontrato l’omologo del Kazakistan, terrà bilaterali anche con i leader di Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan. Tra i temi chiave del vertice trasporti, energia e sicurezza, soprattutto in relazioni ai progetti cinesi nella regione, come la ferrovia Cina-Kirghizistan-Uzbekistan, i cui lavori dovrebbero iniziare a luglio e concludersi nel 2030. Probabile anche la discussione di un’altra grande opera regionale, la quarta e ultima linea del gasdotto Asia Centrale-Cina, che al momento è in stallo. Sul tavolo c’è poi la questione dei dazi americani, che per ora ammontano al 27% per il Kazakistan e al 10% per gli altri quattro paesi. 

La visita ad Astana di Xi si è aperta lunedì con il secondo Forum sulla cooperazione industriale e negli investimenti Cina–Asia Centrale, durante il quale Cina e Kazakistan hanno ultimato circa 60 accordi commerciali, del valore complessivo di 25 miliardi di dollari. Gli accordi coinvolgono settori strategici, inclusa l’energia verde, con un progetto chiave tra il Kazakistan e Seraphim per lo sviluppo dell’idrogeno verde. Firmati anche un accordo quadro per sviluppare congiuntamente un giacimento transfrontaliero di uranio nella regione dell’Ili, e un protocollo d’intesa trilaterale per l’ampliamento delle infrastrutture del porto kazako di Aktau, sul Mar Caspio. Con sei visite totali dall’inizio della presidenza, il Kazakistan è il secondo paese dove Xi si è recato più spesso dopo la Russia. 

Biotecnologie, boom di successi per le aziende cinesi

Le grandi aziende delle biotecnologie cinesi stanno incassando accordi da miliardi di dollari con i più importanti nomi del mercato internazionale. A fine maggio, Pfizer ha versato 1,25 miliardi di dollari a 3SBio per i diritti su un farmaco antitumorale, con un potenziale valore complessivo di oltre 6 miliardi. Al centro di questo boom ci sono anticorpi come il PD-1/VEGF, capaci di attaccare simultaneamente il sistema immunitario del tumore e i vasi sanguigni che lo nutrono. L’entusiasmo è esploso dopo che la cinese Ivonescimab (Akeso) ha superato l’olandese Keytruda negli studi clinici. Secondo gli analisti, la recente corsa ai brevetti cinesi riflette la necessità del mercato di colmare i vuoti lasciati dalle formule in scadenza entro il 2030. Nel primo trimestre 2025, il valore delle operazioni del settore farmaceutico cinese è aumentato del 222% su base annua, tanto che si parla già di un “Deepseek moment” dell’industria farmaceutica cinese.

Cina-Usa, le tensioni rimandano la fusione tra due giganti dei semiconduttori

La maxi fusione da 35 miliardi di dollari tra le americane Synopsys e Ansys è stata rinviata dall’antitrust cinese (SAMR). Secondo il Financial Times, lo stop sarebbe arrivato dopo che il presidente statunitense Trump ha inasprito i controlli sulle esportazioni di tecnologie per la progettazione di chip verso la Cina, aggravando le tensioni tra le due maggiori economie mondiali. L’accordo, già approvato negli Stati Uniti e in Europa, era vicino al traguardo ma ora rischia un rallentamento significativo. Synopsys, fornitore leader di software e proprietà intellettuale per la progettazione di semiconduttori utilizzati da colossi come Nvidia e Intel, ha avviato un dialogo con le autorità cinesi per superare lo stallo.

La portaerei USS Nimitz lascia il mar Cinese meridionale

Lunedì 16 giugno la portaerei statunitense USS Nimitz ha lasciato il mar Cinese meridionale, dirigendosi a ovest verso la regione mediorientale. Il cambio di rotta arriva dopo la cancellazione della sosta prevista a Danang, in Vietnam, inizialmente fissata per il 20 giugno. Fonti diplomatiche riferiscono che la decisione è legata a una “necessità operativa urgente”, comunicata dall’ambasciata Usa ad Hanoi. La Nimitz Carrier Strike Group aveva condotto operazioni di sicurezza marittima nella regione e assicurato una certa presenza di routine della Marina americana nell’Indo-Pacifico. La nuova rotta della portaerei sembra collegata al crescente conflitto tra Israele e Iran. L’Ambasciata Usa non ha rilasciato commenti ufficiali sulla vicenda.

Cina, a maggio aumento dei consumi e calo della produzione di acciaio

Secondo gli ultimi dati dell’Istituto di Statistica cinese, a maggio in Cina i consumi sono cresciuti. Le vendite al dettaglio sono aumentate del 6,4% a/a (rispetto al 5,1% di aprile), trainate dai beni di consumo come elettrodomestici (+53,0%), cellulari (+33%), mobili (+25,6%) e automobili (+1,1%). La crescita mensile è accelerata allo 0,9% dallo 0,5% di aprile. Per il terzo mese consecutivo, la spesa urbana è cresciuta più di quella rurale (6,5% contro 5,4%). Secondo Trivium China, tuttavia, la ripresa dei consumi è ancora fragile, e principalmente dovuta agli incentivi governativi.

Altri dati di maggio rivelano che la produzione cinese di acciaio ha registrato un calo del 6,9% a/a, attestandosi a 86,55 milioni di tonnellate. È stato il maggio più debole degli ultimi sette anni, con un calo dell’outpput dell’1,7% a/a. Il calo riflette l’esecuzione della politica di riduzione lanciata a marzo per fronteggiare il calo della domanda cinese di acciaio, indebolita dal crollo del settore immobiliare. La raffinazione del greggio, al centro di una simile politica di riduzione, è scesa dell’1,8%. In aumento invece la produzione di altre materime, tra cui alluminio (+5% ), gas naturale (+9,1%), carbone (+4,2%) e petrolio (+1,8%).

Giappone, industria degli anime a rischio per mancanza di disegnatori

L’industria giapponese dell’animazione si trova a corto di personale. Il buco di posizioni necessarie a sopperire alle richieste di un mercato in costante crescita, secondo le stime del Japan Research Institute, entro il 2050 potrebbe veder calare il numero di illustratori del 27% rispetto al 2019. Nel frattempo, però, per raggiungere gli obiettivi di export fissati dal governo serviranno circa 30 mila professionisti. Il mercato degli anime ha raggiunto un record di 3,34 trilioni di yen nel 2023, ma i bassi salari e le scarse prospettive di carriera spingono molti giovani a lasciare il settore. Per contrastare la crisi, gli studi come Bandai Namco Filmworks e TMS Entertainment hanno avviato accademie interne per formare nuovi talenti e offrire maggiori opportunità ai giovani. Tuttavia, secondo gli esperti, serviranno anche corsi dedicati ai professionisti freelance e un ripensamento del modello economico dell’industria per garantire condizioni più sostenibili.