I titoli di oggi:
- WSJ: c’è Pechino dietro al meeting tra Trump e Putin
- L’immobiliare cinese è sempre più in crisi
- Silver economy: la Cina lancia turismo per anziani
- Cina, Tesla vince tutte le causa di diffamazione
- Ne Zha2, il cartone cinese totalizza incassi record per mercato singolo
- Aziende cinesi rispondo al mondo della ricerca occidentale avviando cause legali
- Cina, boom di fabbriche “smart”
- Software rendono le GPU cinesi più competitivi
- Cina, Tesla vince causa contro cliente che aveva fatto reclamo per incidente
- Bangladesh, ONU denuncia violazioni dei diritti umani durante le proteste anti-governative
Dietro al dialogo tra Donald Trump e Vladimir Putin ci sarebbe la mano di Pechino. Secondo fonti del Wall Street Journal, nelle ultime settimane funzionari cinesi hanno proposto al team di Trump, tramite intermediari, di organizzare un vertice con il capo del Cremlino e contribuire al mantenimento della pace dopo un’eventuale tregua tra la Russia e l’Ucraina. Il quotidiano finanziario specifica che il piano cinese non prevede un coinvolgimento di Zelensky, fattore che renderebbe la proposta di Pechino poco attraente agli occhi dell’Europa. Il vicepresidente JD Vance e il tenente generale in pensione Keith Kellogg, inviato speciale di Trump per la Russia e l’Ucraina, saranno alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, a cui parteciperà anche il ministro degli Esteri Wang Yi.
L’immobiliare cinese è sempre più in crisi
Nonostante gli stimoli annunciati dal governo nella seconda metà del 2024, il mercato immobiliare cinese continua a mostrare segni preoccupanti. Anzi, secondo Bloomberg, recentemente la situazione sarebbe persino peggiorata: le banche hanno smesso di concedere prestiti per i progetti immobiliari, fatta eccezione per quelli nelle grandi città, come Shanghai. Nel frattempo, i creditori internazionali scalpitano per concludere accordi di ristrutturazione del debito che dovrebbero consentire di recuperare parte dei soldi investiti. Secondo dati preliminari di China Real Estate Information Corp., le vendite di case sono diminuite del 3,2% a gennaio rispetto all’anno precedente, dopo essere rimaste pressoché invariate nel mese precedente. Il caso Vanke rappresenta un nuovo banco di prova per le autorità cinesi che, secondo Bloomberg, avrebbero stanziato 20 miliardi di yuan per l’emissione di quote speciali di obbligazioni con cui il governo di Shenzhen procederà ad acquistare proprietà invendute e terreni inutilizzati.
Ne Zha2, il cartone cinese totalizza incassi record per mercato singolo
L’ultimo film campione di incassi arriva dalla Cina. Stiamo parlando di Ne Zha2, il sequel del cartone animato ispirato a una storia della mitologia cinese, che all’uscita il 29 gennaio ha totalizzato al box office nazionale 1,2 miliardi di dollari battendo il settimo episodio di Star Wars, che nel 2015 che aveva raccolto 936,7 milioni nel Nord America. Il successo di Ne Zha2 suggella gli sforzi messi in campo dal governo cinese per creare un’industria nazionale dell’intrattenimento un tempo dominata da Hollywood. Una forma di soft power che tuttavia la Cina fatica ancora ad esportare in Occidente.
Cina, Tesla vince tutte le causa di diffamazione
La cittadina cinese Zhang Yazhou dovrà pagare a Tesla oltre 23 mila dollari di danni dopo aver perso una causa che l’ha vista accusata di diffamazione dopo aver esposto un reclamo a seguito di un incidente. Si tratta solo di uno degli undici casi giudiziari che – secondo Associated Press – l’azienda americana ha vinto contro alcuni clienti, blogger e media cinesi, che hanno scritto in modo critico sulla qualità dei prodotti Tesla. L’inchiesta fa luce sul potere acquisito in Cina dalla società fondata da Elon Musk, anche grazie all’appoggio di alcuni importanti esponenti del Partito comunista cinese.
Aziende cinesi fanno causa ai ricercatori occidentali
Dei ricercatori hanno prodotto uno studio sul coinvolgimento della manodopera uigura nella produzione di capi di abbigliamento in arrivo dalla Cina e destinati ai mercati europei. Ora una sussidiaria delle aziende citate nel report ha intentato una causa per diffamazione e potrebbe ottenere il risarcimento dei danni. Il caso della diatriba tra la Sheffield Hallam University nel Regno Unito ed il produttore cinese Smart Shirts mette in luce la nuova strategia adottata dalle imprese cinesi nei confronti degli istituti di ricerca, che le accusano di pratiche illegali, come sfruttare i lavoratori o appropriarsi di proprietà intellettuale. Le aziende stanno assumendo personale all’estero per contestare le indagini sulle pratiche commerciali di Pechino. Un trend cominciato nel nel 2019, ma che solo ora si sta consolidando.
Cina, boom di fabbriche “smart”
La Repubblica popolare è riuscita a costruire oltre 30 mila impianti industriali che sfruttano le tecnologie più avanzate nel quadro di un ambizioso progetto dedicato alle imprese “intelligenti”. Lo ha annunciato il ministero dell’Industria e dell’Informazione Tecnologica (MIIT) cinese, che nel suo rapporto ha menzionato 230 fabbriche “d’eccellenza” in 31 delle regioni cinesi e che hanno già coperto l’80% dei settori manifatturieri. L’annuncio arriva per comunicare l’avanzamento della digitalizzazione industriale cinese, che secondo i dati del MIIT indica tassi di difettosità più bassi del 50,2%.
Silver economy: la Cina lancia turismo per anziani
Per aumentare i consumi tra la crescente popolazione anziana, il Ministero del Commercio cinese e altre otto agenzie governative hanno annunciato treni turistici speciali per anziani. Secondo Xinhua, “saranno prese misure per aggiornare i treni per renderli più adatti agli anziani, ecologici e confortevoli, per sviluppare percorsi di viaggio tematici e prodotti su misura per gli anziani”. Con quasi 300 milioni di over 60, la popolazione anziana cinese è diventata un’opportunità di business. Lo scorso anno la cosiddetta “silver economy”, l’economia cinese della terza età, ha raggiunto un valore pari a 966 miliardi di dollari.
Software rendono le GPU cinesi più competitivi
Uno studio della Hohai University di Nanchino (sottoposto a revisione paritaria) ha rivelato gli enormi passi avanti fatti dagli sviluppatori cinesi al lavoro su processori grafici (GPU) che utilizzano tecnologie prodotte in Cina. Secondo quanto indicato dai ricercatori, tecniche di ottimizzazione del software hanno consentito di aumentare l’efficienza dei computer alimentati da unità di elaborazione grafica progettate in Cina. Tanto che, in determinati calcoli scientifici, si sono dimostrati quasi dieci volte più veloci dei supercomputer americani che usano i chip di Nvidia, considerati i migliori al mondo. La ricerca avvalorerebbe quanto emerso nel panorama high tech cinese degli ultimi anni, ovvero un ritorno molto positivo sui massicci investimenti avviati dal governo cinese per rendere le sue aziende indipendenti dalle importazioni di tecnologie avanzate.
Bangladesh, ONU denuncia violazioni dei diritti umani durante le proteste antigovernative
L’Alto Commissario per i diritti umani dell’ONU Volker Turk ha dichiarato che in Bangladesh sono state commesse violazioni dei diritti umani da parte delle forze governative e di polizia durante le proteste del 2024. Presentando il suo rapporto in merito alle manifestazioni antigovernative Turk ha affermato che “il 78% delle oltre mille persone uccise è avvenuto tramite colpi di arma da fuoco”, mentre altrettanto numerosi e permanentemente compromessi sono i feriti di quegli scontri.