In Cina e Asia – Vertice bilaterale Ue-Cina a giugno. Ma il BIT potrebbe slittare al 2021

In Notizie Brevi by Serena Console

La Cina e l’UE potrebbero non essere in grado di firmare un trattato bilaterale di investimento quest’anno a causa delle misure di controllo delle frontiere per la prevenzione della pandemia. Nonostante l’incapacità di tenere gli incontri bilaterali, Pechino e Bruxelles sono intenzionate però a portare avanti i negoziati: entrambe le potenze hanno l’obiettivo di ringiovanire le economie, in crisi a causa del Covid-19, e di rafforzare la cooperazione economica e commerciale bilaterale. La Cina e l’Ue hanno proseguito i colloqui anche quando il coronavirus ha raggiunto la curva più alta di contagi e decessi: ad aprile, hanno infatti tenuto il 28° round di negoziati sul patto bilaterale. Pechino vede il dialogo con Bruxelles un’occasione per stabilizzare le turbolenti relazioni con i Paesi dell’Ue, mentre cerca di sostenere le continue tensioni con gli Stati Uniti. In ritardo, ma molto probabilmente il vertice tra la Cina e l’Unione europea si terrà online il prossimo mese. Il vertice, che sarà il primo grande evento diplomatico di Pechino dall’inizio della pandemia di Covid-19, e vedrà un confronto in videoconferenza tra il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e il premier cinese Li Keqiang già nella prima settimana di giugno. [fonte: Global Times, SCMP]

Pechino esorta la Francia ad annullare il contratto con Taiwan sulla vendita di armi

L’ingresso di Taiwan nell’Organizzazione Mondiale della Sanità è uno dei temi caldi della diplomazia internazionale, esacerbato dalle vicende legate alla pandemia da coronavirus. La presenza dell’isola nell’OMS è fortemente osteggiata da Pechino che considera Taiwan parte integrante del territorio cinese. Taipei sottolinea come il sistema sanitario sia separato da quello di Pechino, tanto che sull’isola, grazie all’immediata risposta delle autorità locali al coronavirus, si sono registrati meno di 400 casi di contagi e meno di dieci decessi. Attraverso un rapporto pubblicato dalla Commissione di revisione economica e di sicurezza USA-Cina del Congresso USA, Washington afferma come l’esclusione di Taiwan dall’ente sanitario con sede a Ginevra abbia contribuito a ritardi critici nella gestione tempestiva durante le prime fasi dell’epidemia. Ma l’appoggio a Taiwan non arriva solo dagli Stati Uniti. Secondo il Ministero della Difesa Nazionale taiwanese, l’isola ha in programma l’aggiornamento dei sistemi di interferenza missilistica delle sei fregate La Fayette, acquistate in Francia circa 30 anni fa, per cui è stata stanziata una somma pari a 27.8 milioni di dollari. L’affare non è piaciuto alla Cina, tanto che ha chiesto alla Francia di annullare il contratto con Taiwan,  avvertendo che l’accordo con l’isola potrebbe danneggiare le relazioni diplomatiche tra Pechino e Parigi. [fonte: Reuters, SCMP]

Hong Kong, “Mrs. X” denuncia la polizia di stupro ma ora è ricercata

La polizia di Hong Kong, che prima delle manifestazioni vantava di essere il corpo più pacifico e per questo era molto amato dalla cittadinanza, deve fare i conti con le accuse di stupro mosse da una giovane manifestante di 18 anni. La ragazza, che si riserva dell’anonimato, ha sporto denuncia il 22 ottobre dell’anno scorso, sostenendo di essere stata violentata in gruppo da quattro ufficiali di polizia nella stazione di Tsuen Wan e di aver fatto ricorso successivamente all’aborto. Gli avvocati difensori della ragazza sostengono che dal feto abortito sia stato prelevato un campione di DNA per risalire all’identificazione di almeno uno degli assalitori. L’episodio, che sarebbe accaduto nel corso delle manifestazioni che hanno scosso l’ex colonia britannica, è stato negato dal capo della polizia Chris Tang. Il numero uno delle forze dell’ordine di Hong Kong, nel corso di una riunione del Consiglio distrettuale di Yuen ha rivelato che la donna, nota come “Ms. X”, è ora ricercata per aver fornito accuse infondate e screditanti sulla polizia. Tang ha detto che la ragazza avrebbe lasciato la città, ma la giovane, attraverso una dichiarazione rilasciata dai suoi rappresentanti legali ha accusato Tang di aver utilizzato intenzionalmente il suo caso nel tentativo ripetuto di screditarla. Nonostante le proteste siano riprese a pieno regime, l’amministrazione della città continua la lotta contro il coronavirus. Centinaia di famiglie di Hong Kong dovranno essere sottoposte a screening per Covid-19 per controllare un probabile focolaio nella città dopo che una donna di 66 ha infettato diversi membri della famiglia, tra cui suo nipote di cinque anni. Sarebbe il primo caso dopo 23 giorni in cui non si è registrato alcun contagio. Per questo i funzionari non hanno intenzione di restringere le misure per il contenimento del coronavirus. (Fonte: HKFP, SCMP)

Vietnam, il governo invita le giovani donne a fare più figli

Proliferate! È questo l’appello lanciato dal primo ministro del Vietnam, Nguyen Xuan Phuc, che si è rivolto ai suoi cittadini, annunciando speciali bonus ai futuri papà e mamme che faranno figli in giovane età. Lo scorso mese il governo vietnamita ha introdotto un’iniziativa volta a invertire il calo dei tassi di fertilità, incoraggiando i giovani vietnamiti a sposarsi entro i 30 anni e iniziare a creare una famiglia entro i  35. Nel Paese comunista, abitato da 96 milioni di persone, il tasso di natalità è drasticamente diminuito dagli anni ‘80, da quando il governo ha introdotto le riforme economiche del ‘doi moi’ con l’obiettivo di creare una “economia di mercato orientata al socialismo”. Nel 1986 una donna aveva quattro figli, attualmente ne ha un media due. La speranza del governo vietnamita è quello di prevenire i problemi economici associati all’invecchiamento della popolazione. [fonte SCMP]

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