I titoli di oggi:
- Intelligence Usa: “La Cina si conferma la principale minaccia”
- Cina, raffica di visite diplomatiche dall’Europa
- Cina, rilasciati i cinque dipendenti di una società di consulenza americana arrestati nel 2023
- Aumentano le tensioni tra Cina e Giappone per le Senkaku-Diaoyu
- Giappone, ordinato lo scioglimento della Chiesa dell’Unificazione
- Giappone, ex detenuto nel braccio della morte risarcito con 1,3 milioni di euro
- Incendi boschivi in Corea del Sud, 18 morti e 19 feriti
Intelligence Usa: “La Cina si conferma la principale minaccia”
La Cina continua a rappresentare la principale minaccia militare e informatica per gli Stati Uniti. È quanto emerge dal rapporto annuale delle agenzie di intelligence statunitensi, pubblicato martedì, secondo il quale Pechino ha la capacità di colpire l’America con armi convenzionali; compromettere l’infrastruttura statunitense tramite attacchi informatici; e attaccare asset nello spazio. Secondo l’analisi, la Cina è inoltre intenzionata a diventare la principale potenza dell’IA entro il 2030 mentre, presentando il rapporto, il direttore della CIA John Ratcliffe ha definito “intermittenti” gli sforzi messi in campo dal governo cinese per ridurre il flusso dei precursori utilizzati nella produzione di fentanyl. L’incontro, convocato dal Senate Intelligence Committee, ha interessato anche lo scandalo sulla fuga di informazioni militari via Signal, che secondo diversi senatori avrebbe “eroso la fiducia” nell’intelligence americana, incoraggiando Pechino e Mosca a reclutare i funzionari disillusi.
Nel frattempo, proprio per arrestare lo sviluppo militare cinese, sempre ieri il dipartimento del Commercio ha aggiunto all’entity list 80 entità provenienti da Cina, Emirati Arabi Uniti, Sudafrica, Iran, Taiwan e altri paesi, per attività contrarie alla sicurezza nazionale.
Cina, raffica di visite diplomatiche dall’Europa
Martedì 25 marzo il ministro degli Esteri portoghese Paulo Rangel ha incontrato a Pechino l’omologo cinese Wang Yi. La visita è servita a rafforzare i legami tra i due paesi ma anche, in un senso più ampio, a cominciare a porre le basi per una maggiore cooperazione tra Cina ed Europa. Nonostante a Bruxelles non manchino dubbi e scetticismi in merito alla collaborazione con Pechino, dovuti in particolare alla vicinanza con Mosca, le frizioni tra Unione Europea e Stati Uniti rappresentano un’opportunità per la Repubblica popolare, che in questi giorni ospiterà vari funzionari provenienti dal Vecchio Continente. Oltre a Rangel, martedì era a Pechino anche il presidente del senato italiano, Ignazio La Russa, che ha incontrato il vicepresidente cinese Han Zheng.
Il 27 marzo atterrerà invece in Cina il Commissario al Commercio dell’Ue, l’ex diplomatico slovacco Maros Sefcovic, che tra le altre cose cercherà di convincere Pechino a rallentare la propria sovrapproduzione industriale. Negli stessi giorni sarà nella Repubblica popolare anche il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot, mentre l’8 aprile è previsto l’arrivo nel paese del premier spagnolo Pedro Sanchez. Se gli Stati Uniti si allontanano, la Cina “considera l’Europa come un polo importante in un mondo multipolare e la supporta nel mantenimento della propria autonomia strategica”, ha detto Wang a Rangel.
Aumentano le tensioni tra Cina e Giappone per le Senkaku-Diaoyu
Nel corso del weekend la guardia costiera cinese ha allontanato quattro pescherecci giapponesi dalle acque attorno alle isole Senkaku, situate nel mar Cinese orientale, tra Taiwan e Okinawa. L’arcipelago disabitato è amministrato dal Giappone ma rivendicato anche dalla Cina, che si riferisce alle isole come “Diaoyu”. Il 24 marzo Tokyo ha convocato l’ambasciatore cinese in Giappone per presentare protesta formale, mentre il ministro degli Esteri giapponese, Takeshi Iwaya, ha dichiarato al parlamento che le azioni della Cina rappresentano una “chiara escalation”. Per la prima volta, riferisce Tokyo, le navi della guardia costiera cinese sono rimaste a pattugliare le acque attorno alle Senkaku per più di 92 ore, superando un precedente record di 80 ore. Diverse di queste imbarcazioni erano inoltre dotate di mitragliatrici pesanti: anche questa sarebbe una novità, visto che in passato era comune che solamente una nave si presentasse armata in questo tipo di operazioni.
Sui social giapponesi molti si sono indignati per la “doppia faccia” di Pechino. Mentre la guardia costiera cinese pattugliava le Senkaku, a Tokyo era in corso il trilaterale tra i ministri degli Esteri di Cina, Giappone e Corea del Sud, durante il quale le parti si erano impegnate per una maggiore cooperazione anche in termini di sicurezza regionale.
Cina, rilasciati i cinque dipendenti di una società di consulenza americana arrestati nel 2023
Il 25 marzo le autorità cinesi hanno rilasciato tutti i cinque dipendenti della società americana Mintz Group arrestati nel 2023. La decisione viene vista dagli analisti come un tentativo di rassicurare le imprese straniere che operano in Cina, tra l’altro proprio a margine del China Development Forum (23-24 marzo), l’appuntamento di dialogo annuale tra il governo cinese e i rappresentanti delle principali aziende internazionali. Nel 2023 la sede cinese di Mintz Group, società di consulenza aziendale, stava esaminando alcune prove legate al possibile impiego di lavoro forzato nel Xinjiang. L’arresto dei cinque dipendenti (tutti cinesi) fu parte di una più ampia operazione di repressione a carico delle società di consulenza in nome della sicurezza nazionale.
Giappone, ordinato lo scioglimento della Chiesa dell’Unificazione
Martedì 25 marzo un tribunale di Tokyo ha ordinato lo scioglimento della Chiesa dell’Unificazione, organizzazione religiosa sudcoreana da tempo al centro di scandali per le sue pratiche poco trasparenti di raccolta fondi e per i suoi legami con la politica giapponese. La sentenza, a cui i portavoce dell’organizzazione hanno detto che faranno appello, priva la Chiesa dell’Unificazione del suo status di società religiosa esente da tassazione, ma teoricamente non impedisce ai suoi membri di continuare a operare in Giappone, scrive Bloomberg. La corte ha accolto così la richiesta di scioglimento presentata a ottobre 2023 dal ministero della Cultura e dell’Istruzione, che ha fornito al tribunale oltre 5 mila prove per dimostrare le pratiche manipolatorie dell’organizzazione, accusata tra le altre cose di fare pressione sui propri seguaci per versare ingenti somme di denaro alla Chiesa.
Le indagini a carico della Chiesa dell’Unificazione accelerarono a seguito dell’omicidio di Shinzo Abe, nel luglio 2022: l’assassino dichiarò di avergli sparato proprio per via dei legami dell’ex premier giapponese con l’organizzazione, colpevole di aver mandato la sua famiglia in bancarotta.
Giappone, ex detenuto nel braccio della morte risarcito con 1,3 milioni di euro
Iwao Hakamada (89 anni), un uomo giapponese detenuto per 46 anni nel braccio della morte dopo essere stato ingiustamente accusato di omicidio nel 1968, verrà risarcito con l’equivalente di 1,3 milioni di euro. Lo ha deciso lunedì il tribunale distrettuale di Shizuoka. La cifra corrisponde a circa 77 euro per ogni giorno della sua detenzione. Hakamada, che aveva confessato il crimine sotto tortura, ritrattando poco dopo, era stato condannato a morte nel 1968 per poi essere scarcerato a settembre del 2014 dopo decenni di lotte giudiziarie. La lunghissima attesa dell’esecuzione della sua condanna a morte ha causato all’uomo danni mentali ormai irreparabili, hanno fatto sapere i suoi familiari.
Incendi boschivi in Corea del Sud, 18 morti e 19 feriti
La Corea del Sud ha dichiarato oggi che 18 persone sono morte in uno dei peggiori incendi boschivi del paese asiatico, con numerosi roghi ancora in corso e migliaia di pompieri che cercano di domarli. “Diciotto persone sono decedute negli incendi”, ha detto un funzionario del Ministero della Sicurezza sudcoreano aggiungendo che “sei persone sono rimaste gravemente ferite e altre 13 hanno riportato ferite lievi”. Gli incendi interessano il sudest del paese asiatico, hanno devastato migliaia di ettari e ridotto in cenere un antico tempio buddista. Il lavoro dei vigili del fuoco è complicato dal clima secco e dai forti venti che facilitano la propagazione delle fiamme. Il presidente ad interim sudcoreano Han Duck-soo ha affermato che i roghi stanno “crescendo in un modo che supera i modelli di previsione esistenti” e ha annunciato in risposta una “piena mobilitazione nazionale”, innalzando l’allerta antincendio al massimo livello.