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In Cina e Asia – Trump minaccia dazi per un “rapporto giusto ed equo” con la Cina

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Usa, tornano al Pentagono i falchi anticinesi
  • Tre aziende cinesi dei VE fanno causa alla Commissione Ue
  • La Cina non è più il partner commerciale nr.1 di Berlino
  • Una scienziata cinese alla guida dell’agenzia per gli standard sul nucleare
  • Thailandia, firmato primo accordo di libero scambio con paesi europei
  • Gli Usa incriminano cinque ingegneri informatici che lavoravano per la Corea del Nord
Gli Stati Uniti vogliono un rapporto “giusto ed equo” con la Cina, che permetta condizioni paritarie per entrambi i paesi. Lo ha detto ieri Donald Trump, parlando in videoconferenza al Forum economico mondiale di Davos. “Al momento abbiamo un deficit enorme con la Cina: al momento si tratta di una relazione ingiusta, ma con me sarà di nuovo equilibrata”, ha detto, aggiungendo di essere ansioso di lavorare con il presidente cinese, Xi Jinping, con cui “ho sempre avuto un buon rapporto, anche se si è incrinato dopo che il Covid-19 è uscito da Wuhan”. Trump si è poi augurato che la Cina possa aiutare a mettere fine alla guerra in Ucraina. In un’intervista rilasciata a Fox News l’inquilino della Casa Bianca ha più esplicitamente rivelato l’intenzione di usare la minaccia dei dazi per raggiungere un accordo. “Abbiamo un potere molto grande sulla Cina, ovvero i dazi, e loro non li vogliono, e preferirei non doverli usare, ma è un potere tremendo sulla Cina”, ha spiegato Trump.
Intanto John Moolenaar, presidente del comitato speciale della Camera dei rappresentanti sulla Cina, ieri ha presentato un disegno di legge che, se approvato, revocherà lo status commerciale preferenziale concesso alla Cina nel 2000, introdurrà tariffe elevate e porrebbe fine all’esenzione “de minimis” per le importazioni cinesi inferiori agli 800 dollari. Secondo Moolenaar, il PNTR ha provocato massicce importazioni cinesi, impoverendo la produzione americana, e ha reso gli Stati Uniti vulnerabili alla coercizione economica del suo “principale avversario”. Questa legislazione salvaguarderà la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, migliorerà la resilienza della catena di fornitura e riporterà i posti di lavoro manifatturieri in America e nei nostri alleati”, ha spiegato il deputato repubblicano.
Per quanto in miglioramento, il clima teso tra Washington e Pechino sta pesando sulle scelte delle aziende americane, sempre meno attratte dal mercato cinese. Secondo uno studio della Camera di commercio americana in Cina, lo scorso anno il 30 per cento degli intervistati ha esplorato fonti d’importazione alternative e pianificato di trasferire la propria produzione fuori dal paese, il doppio della percentuale del 2020.
Tre aziende cinesi dei VE fanno causa alla Commissione Ue
Tre delle più grandi aziende automobilistiche cinesi e un ente del settore hanno fatto causa alla Commissione europea per i dazi imposti lo scorso anno sulle importazioni di veicoli elettrici prodotti in Cina. I documenti sono stati depositati presso la Corte generale di Lussemburgo da BYD, Geely e SAIC, le quali sono pronte a contestare che i fondi ricevuti costituiscono sussidi statali, nonché il modo in cui sono stati calcolati i sussidi nell’applicazione delle tariffe e l’accusa che questi abbiano causato danni al mercato unico dell’Ue. Non è la prima volta che aziende cinesi si rivolgono ai tribunali dell’Ue per contestare le misure introdotte da Bruxelles. L’anno scorso, il produttore di scanner Nuctech ha citato in giudizio la Commissione in seguito a un raid condotto presso le sue filiali olandesi e polacche nell’ambito di un’indagine sui sussidi esteri. La Corte generale ha respinto il caso di Nuctech, ma l’azienda cinese ha presentato ricorso.
Usa, tornano al Pentagono i falchi anticinesi

Sono scettici gli analisti dopo che Donald Trump ha annunciato i nomi della squadra di funzionari al Pentagono che condurranno la politica di Difesa Usa per i prossimi anni. Le prospettive, affermano, potrebbero portare a una politica estera nei confronti della Cina guidata da diffidenza e ideologia, tale da mettere a repentaglio la sicurezza di Taiwan. Mentre rimane da convalidare il nome de futuro segretario alla Difesa (Pete Hegseth è indagato per abusi), la lista annunciata dal presidente include nomi noti nel panorama politico statunitense più anticinese. Tra questi, Austin Dahmer, ex consigliere per la Sicurezza nazionale del senatore Josh Hawley, e Alexander Velez-Green, ex consigliere senior del think tank conservatore Heritage Foundation. Entrambi sono vicini a Bridge Colby, che ha prestato servizio durante il primo mandato di Trump e ha contribuito a redigere la Strategia di difesa nazionale che individuava la Cina come la principale minaccia al potere globale degli Stati Uniti.

La Cina non è più il partner commerciale nr.1 di Berlino

La Cina non è più il primo partner commerciale della Germania. Non accadeva dal 2016. Sebbene Pechino rimanga il principale importatore di prodotti tedeschi, ora Berlino annovera gli Stati Uniti come suo primo paese di esportazione. “La Germania”, ha dichiarato il CEO di Germany Trade & Invest Robert Hermann, “è focalizzata sulla diversificazione economica e sulla resilienza”. ” La Germania sta ora perseguendo quella che è stata chiamata la strategia ‘Cina più X‘ per evitare di diventare eccessivamente dipendente da un singolo partner commerciale”.

Una scienziata cinese alla guida dell’agenzia per gli standard sul nucleare

La scienziata Xiao Chen è ora la nuova presidente della Commissione elettrotecnica internazionale (IEC), l’agenzia che si occupa di definire gli standard per impianti, i sistemi di sicurezza e apparecchiature per la produzione di energia nucleare. Laureata presso l’università Tsinghua, è specializzata nella progettazione di sistemi di protezione e controllo, nonché nella ricerca presso l’International Thermonuclear Experimental Reactor (ITER), Francia, dove ha sede il più grande esperimento di fusione nucleare al mondo.

Thailandia, firmato primo accordo di libero scambio con paesi europei

Giovedì 23 gennaio a Davos la premier Paetongtarn Shinawatra ha firmato un accordo di libero scambio con i quattro paesi della European Free Trade Association (EFTA): Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. Si tratta del primo accordo di questo tipo con dei paesi situati in Europa, dove nel 2024, il commercio bilaterale ha raggiunto 11,8 miliardi di $, rappresentando l’1,94% del volume commerciale totale della Thailandia.

Gli Usa incriminano cinque ingegneri informatici che lavoravano per la Corea del Nord

Il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato ieri di aver incriminato cinque uomini accusati di aver ottenuto impieghi da remoto come ingegneri informatici per aziende americane.  Le attività, condotte tramite identità false, avevano lo scopo di generare entrate economiche per il regime della Corea del Nord. Tra i cinque soggetti incriminati figurano i cittadini nordcoreani Jin Sung-Il e Pak Jin-Song, il cittadino messicano Pedro Ernesto Alonso De Los Reyes e gli statunitensi Erick Ntekereze Prince ed Emanuel Ashtor. Soltanto una settimana fa il dipartimento del Tesoro aveva sanzionato due individui e quattro entità per reati analoghi.