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In Cina e Asia – Trump accusa Harvard di attività coordinate con il Pcc

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Trump accusa Harvard di attività coordinate con il Pcc
  • Xi: “Cina e Francia devono cooperare per stabilità globale”
  • Kashmir, ucciso un soldato indiano nelle operazioni contro i terroristi
  • Hong Kong, aumenta la stretta sui media indipendenti
  • Filippine, Marcos chiede dimissioni del governo dopo sconfitta alle elezioni di mid-term
  • Mongolia, le proteste contro il premier minacciano la tenuta del governo
  • BYD sorpassa Tesla nelle vendite in Europa
  • Mar cinese meridionale e orientale, rimpallo di segnalazioni e denunce tra Pechino e vicinato

Giovedì, l’amministrazione del presidente Trump ha dichiarato di aver revocato il diritto dell’Università di Harvard di accogliere studenti internazionali a causa delle “attività coordinata” con il Partito Comunista Cinese. “Molti di questi agitatori sono studenti stranieri”, spiega un comunicato del Dipartimento per la Sicurezza Interna, alludendo alle proteste di “sinistra” in corso presso diversi atenei americani dall’inizio della presidenza Trump. Nello specifico, la dirigenza di Harvard è stata accusata di aver “facilitato e coordinato attività con il PCC, tra cui l’accoglienza e l’addestramento di membri di un gruppo paramilitare del PCC complice del genocidio uiguro”. Secondo Reuters, nel 2022 1.016 studenti cinesi si sono iscritti ad Harvard, il gruppo più numeroso in assoluto.

Xi: “Cina e Francia devono cooperare per stabilità globale”

“Quanto più complicata diventa la situazione internazionale, tanto più Cina e Francia dovranno fare le scelte strategiche giuste e collaborare per essere una forza affidabile nel mantenimento dell’ordine internazionale”. Lo ha dichiarato ieri Xi Jinping durante una conversazione con il presidente francese Emmanuel Macron. “La Cina ha sempre considerato l’Europa un polo indipendente nel mondo multipolare, e sostiene l’UE nel rafforzare la sua autonomia strategica e nello svolgere un ruolo più importante negli affari internazionali”, ha aggiunto il leader di Pechino. Da parte sua Macron ha auspicato una rapida risoluzione del contenzioso sul brandy, a cui la Cina ha applicato tariffe provvisorie in risposta alle misure restrittive di Bruxelles sui veicoli elettrici prodotti in Cina. Il capo dell’Eliseo ha inoltre chiesto maggiore reciprocità per le aziende europee nel mercato cinese e ha invitato la Cina a contribuire alla risoluzione delle guerre in Ucraina e Medio Oriente. 

Kashmir, ucciso un soldato indiano nelle operazioni contro i terroristi

Un soldato indiano è stato ucciso il 22 maggio durante pesanti scontri con alcuni militanti nel Kashmir amministrato dall’India. Lo ha reso noto l’esercito dell’India, specificando che la vittima ha “riportato gravi ferite nello scontro a fuoco” ed è morta “nonostante i migliori sforzi medici”. L’episodio si è verificato a Kishtwar, circa 125 km a sud-est della città di Srinagar, dove ieri Nuova Delhi ha condotto operazioni per “neutralizzare i terroristi” dopo l’attacco del 22 aprile attribuito al Pakistan.

Hong Kong, aumenta la stretta su giornalisti e media indipendenti

L’Associazione dei giornalisti di Hong Kong ha reso noto che sei testate indipendenti, i loro fondatori e alcuni familiari sono stati oggetto di controlli fiscali approfonditi da parte delle autorità. Le indagini includono richieste di documentazione finanziaria fino a sette anni e la notifica di imposte aggiuntive, in alcuni casi basate su stime considerate arbitrarie. Secondo l’Associazione, le verifiche mancano di giustificazioni concrete e aggravano il clima di pressione già in atto contro i media, a seguito dell’introduzione della Legge sulla sicurezza nazionale nel 2020. Le autorità negano qualsiasi intento discriminatorio, sostenendo che i controlli seguono procedure standard. Secondo gli analisti si tratterebbe invece di un ulteriore tentativo di scoraggiare le voci invise al governo cinese. Dal 2020 oltre 20 media indipendenti hanno cessato l’attività, mentre la metropoli è scesa al 140° posto nella classifica mondiale sulla libertà di stampa.

Filippine, Marcos scioglie il governo dopo sconfitta alle elezioni di mid-term

Il presidente delle Filippine Ferdinand Marcos Jr ha chiesto le dimissioni del governo dopo che le elezioni di metà mandato hanno mostrato un significativo calo di consensi nei confronti dell’amministrazione Marcos. “Il popolo ha parlato, ora vuole risultati, non scuse”, ha dichiarato Marcos, presentando la decisione come un rilancio dell’azione di governo. Le elezioni del 12 maggio hanno visto la sconfitta di vari candidati sostenuti da Marcos e l’ascesa di figure legate alla vicepresidente Sara Duterte, con cui è in atto uno scontro politico aperto. Il risultato elettorale ha rafforzato anche l’opposizione e arriva mentre il Senato si prepara a giudicare un procedimento di impeachment proprio contro Duterte, accusata di non aver gestito accuratamente i fondi pubblici. Intanto, cresce l’influenza dell’ex presidente Rodrigo Duterte, padre di Sara, eletto sindaco di Davao nonostante sia detenuto all’Aia per crimini contro l’umanità.

Mongolia, le proteste contro il premier minacciano la tenuta del governo

Continuano le proteste a Ulaanbaatar, dove le folle si sono riunite in piazza per manifestare contro il primo ministro mongolo Oyun-Erdene Luvsannamsrai. Il partito del Popolo mongolo, alla maggioranza, ha annunciato l’espulsione del partito Democratico dalla coalizione di governo, accusandolo di aver violato gli accordi interni dopo che alcuni suoi deputati hanno sostenuto la richiesta di dimissioni del premier. Il leader democratico e vicepremier Gantumur Luvsannyam ha preso le distanze, affermando di non voler censurare i membri del suo partito. Le manifestazioni, composte in gran parte da giovani, sono scoppiate a seguito di notizie su presunte spese eccessive del figlio del primo ministro, riaccendendo le polemiche contro la corruzione tra i quadri del governo. Il Parlamento si riunirà venerdì, mentre l’esito della crisi rimane incerto. Il tutto avviene a meno di un anno dall’insediamento del nuovo esecutivo, che ora rischia di perdere la maggioranza.

BYD sorpassa Tesla nelle vendite in Europa

Il gigante dell’automotive elettrica cinese BYD ha superato Tesla nelle vendite mensili in Europa per la prima volta dal suo debutto sul mercato. Secondo i dati forniti da Jato Dynamics, BYD ha immatricolato 7231 veicoli elettrici nel solo mese di aprile, con un balzo del 169% rispetto ai dati del 2024. Nello stesso periodo, Tesla ha registrato un calo del 49%. A livello complessivo, includendo anche i veicoli ibridi plug-in, BYD ha distanziato Tesla con una crescita del 359%. Felipe Munoz, analista di Jato,  ha spiegato a Bloomberg che il sorpasso rappresenta “un momento spartiacque per il mercato europeo”, sottolineando l’importanza crescente dei marchi cinesi nel settore elettrico del continente.

Nel frattempo aumentano le attenzioni nei confronti del ruolo degli aiuti statali dietro il successo internazionale delle aziende dell’automotive elettrico cinese. Solo nel 2024 CATL, principale fornitore di batterie per veicoli elettrici in Cina, ha ricevuto sussidi pubblici per circa 532 milioni di dollari. Si tratta della cifra più alta tra tutte le società quotate nei mercati A-share nel periodo considerato, superando quanto ricevuto in un anno intero da altri grandi nomi del settore automotive come BYD, Great Wall Motors e SAIC Motor. Tuttavia, nel bilancio annuale 2024, CATL non ha fornito un dettaglio completo dei sussidi ricevuti nel secondo semestre, sollevando dubbi sulla trasparenza. Secondo gli analisi è probabile che l’importo effettivo dei sussidi pubblici superi abbondantemente quanto dichiarato.

Mar cinese meridionale e orientale, rimpallo di segnalazioni e denunce tra Pechino e vicinato

La Cina ha denunciato una serie di “provocazioni” aeree da parte di una forza militare straniera nel mar Cinese orientale, con elicotteri dell’Esercito popolare di liberazione (PLA) arrivati a soli 10 metri dai mezzi stranieri intercettati. Secondo quanto riportato dai media cinesi, tra il 12 e il 21 maggio sono avvenute 11 intercettazioni in 10 giorni. Le autorità cinesi non hanno specificato quale nazione fosse coinvolta, ma immagini precedenti suggeriscono si tratti di elicotteri della Marina statunitense. L’episodio più pericoloso avrebbe visto un elicottero straniero virare bruscamente per evitare una collisione, secondo quanto dichiarato alla stampa dal pilota cinese Wang Ling.

Nel frattempo, nel mar Cinese meridionale, la Guardia costiera cinese è stata accusata dalle Filippine di aver speronato e colpito con cannoni ad acqua la nave da ricerca BRP Datu Sanday, impegnata vicino alle isole Spratly. Secondo le autorità filippine, l’incidente ha causato danni significativi e messo in pericolo il personale civile a bordo. Pechino ha risposto accusando l’imbarcazione filippina di aver violato le acque territoriali cinesi nei pressi di Sandy Cay, un’area al centro di numerose dispute con Manila.