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In Cina e Asia – Tencent, CATL e COSCO nella lista nera del Pentagono

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Tencent, CATL e COSCO nella lista nera del Pentagono
  • Xi: “La corruzione è la minaccia più grande per il pcc”
  • Terremoto in Tibet fa oltre 90 morti
  • Cina, chiesta maggiore enfasi nella promozione dei risultati economici
  • Cina, aumentati gli stipendi dei dipendenti pubblici
  • Cina, pronte nuove restrizioni all’export di tecnologie usate per produrre batterie al litio
  • Condannato a tre anni di carcere autore del video sui “fogli bianchi”
  • Giappone, Nippon Steel e U.S. Steel fanno causa a Biden
  • Corea del sud: chiesta estensione del mandato d’arresto contro Yoon
  • Myanmar, bloccate navi di migranti birmani in Malaysia e nuovi sbarchi di Rohingya in Indonesia
  • Indonesia, partito il programma di pranzi gratuiti nelle scuole
Tencent, CATL e COSCO nella lista nera del Pentagono
Il Pentagono ha aggiunto cinque aziende cinesi, tra cui il gigante tecnologico Tencent e il più grande produttore di batterie al mondo CATL, a un elenco di aziende ritenute una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Secondo un documento pubblicato martedì sul Federal Register, tra le new entry figurano il produttore di chip ChangXin Memory Technologies Inc, il colosso delle spedizioni marittime COSCO e il produttore di droni Autel Robotics. In tutto salgono così a 134 le aziende cinesi sulla lista nera del dipartimento della Difesa americano. Il Pentagono è tenuto ad aggiornare la propria blacklist ai sensi della Defence Authorisation Act che però, a differenza dei controlli sulle esportazioni o delle sanzioni, non ha implicazioni legali anche se può compromettere la reputazione delle entità colpite. La misura è giustificata ufficialmente dalle necessità di impedire che la Cina sfrutti l’intelligenza artificiale avanzata, l’informatica quantistica, la biotecnologia e i circuiti integrati per scopi militari.
Intanto, nonostante le tensioni, Pechino e Washington continuano a dialogare.  Anche Donald Trump sostiene di essere in contatto con Xi Jinping “tramite i loro rappresentanti” e che “probabilmente andremo molto d’accordo”. “Ma deve essere una strada a doppio senso”, ha aggiunto.
Terremoto in Tibet fa oltre 90 morti

E’ di almeno 95 vittime il bilancio del terremoto di magnitudo 6,8 che ha colpito stamattina la contea di Dingri, nella regione autonoma del Tibet. Lo ha reso noto il quartier generale regionale per i soccorsi, aggiungendo che i feriti sono almeno 100. La violenta scossa si è verificata alle 9:05 ora locale, e l’epicentro è stato localizzato a 28,5 gradi di latitudine nord e 87,45 gradi di longitudine est, e ad una profondità di 10 chilometri. Sul posto sono stati inviati 1.500 vigili del fuoco e soccorritori per estrarre le persone ancora sotto le macerie. Xi Jinping ha impartito istruzioni, “chiedendo il massimo impegno per effettuare ricerche e soccorsi e fornire cure mediche ai feriti. Ha inoltre sollecitato sforzi per prevenire disastri secondari, reinsediare adeguatamente i residenti colpiti e gestire le conseguenze in modo efficace”. La scossa è stata avvertita anche in Nepal, dove sono stati segnalati danni ad alcuni edifici.

Cina, chiesta maggiore enfasi nella promozione dei risultati economici

Lo scorso weekend, nel corso di una conferenza con i vertici dell’ufficio propaganda del partito, il responsabile dell’ideologia del Pcc, Cai Qi, ha chiesto ai funzionari di promuovere con maggiore enfasi i risultati economici ottenuti dalla Cina e di “rafforzare la gestione delle aspettative dell’opinione pubblica”. Cai è la quinta figura più importante all’interno del Pcc ed è il capo dello staff del presidente Xi Jinping. Le sue richieste arrivano mentre Pechino fatica a dare slancio alla propria crescita economica, una condizione che negli ultimi mesi ha portato il partito a censurare gli account social di vari economisti cinesi che avevano criticato la gestione economica del paese.

Secondo l’ultima indagine sull’attività industriale e dei servizi, condotta ogni cinque anni dall’Ufficio Nazionale di Statistica (NBS) e pubblicata a dicembre, la guerra commerciale con gli Stati Uniti e la pandemia hanno cambiato profondamente l’economia cinese, che oggi soffre il crollo del mercato immobiliare e l’espansione incontrollata del settore finanziario. Nonostante le difficoltà, dice l’NBS, spiccano vari aspetti positivi: su tutti la forza del manifatturiero cinese, che ha resistito alle tensioni con Washington, e la crescita del settore hi-tech e dell’economia digitale. “L’economia cinese ha dimostrato di avere basi solide e grande potenziale”, ha dichiarato il direttore dell’NBS, Kang Yi.

Xi: “La corruzione è la minaccia più grande per il Pcc”
“La corruzione è la minaccia più grande per il nostro partito”. A dirlo è Xi Jinping che lunedì ha presieduto la riunione plenaria della Commissione centrale per l’ispezione della disciplina, il massimo organo anticorruzione della Cina. Il presidente nonché leader del partito ha definito la situazione “ardua e gravosa”. “Dobbiamo chiarire risolutamente tutti i tipi di idee sbagliate, dissipare la nebbia ideologica e rafforzare ulteriormente la nostra determinazione e fiducia nella lotta contro la corruzione”, ha spiegato. Secondo stime ufficiali, lo scorso anno 58 “tigri”, ovvero alti funzionari, sono stati indagati, di cui 47 di livello viceministeriale o superiore. Il numero più alto  Spicca il nome di Tang Renjian, ex ministro dell’agricoltura e degli affari rurali, ma è soprattutto l’esercito ad aver proceduto a rimuovere numerosi generali. Molti dei perseguiti erano stati nominati personalmente da Xi, fattore che suggerisce come il problema della corruzione sia più radicato di quanto forse si aspettasse lo stesso leader.
Cina, aumentati gli stipendi dei dipendenti pubblici

Gli stipendi dei dipendenti pubblici cinesi sono aumentati per la prima volta dal 2015. La decisione di Pechino – non annunciata ufficialmente – è diventata di dominio pubblico a fine dicembre, quando molti impiegati statali sono rimasti sorpresi dall’aver ricevuto una busta paga più alta del solito. In media gli aumenti ammonterebbero ad almeno 500 yuan al mese (circa 65 euro), sommati per ogni mese a partire da luglio. Secondo gli analisti, la misura è volta sia a spronare i consumi interni che a portare maggiore stabilità sociale dopo gli omicidi di massa degli ultimi mesi. Non mancano però alcune critiche. I nuovi aumenti infatti non toccano i dipendenti del settore privato, ovvero la grande maggioranza della forza lavoro cinese, e sarebbero comunque inferiori ai tagli degli stipendi subiti negli ultimi anni dagli impiegati statali, dovuti principalmente alle cancellazioni di bonus e altri benefici attuate dalle amministrazioni locali a corto di fondi.

Condannato a tre anni di carcere autore del video sui “fogli bianchi”

Un regista cinese è stato condannato a tre anni e mezzo di prigione per aver realizzato un documentario sulle proteste contro la politica Zero Covid del novembre 2022. Secondo la CNN, Chen Pinlin, questo il nome del videomaker, è stato condannato da un tribunale di Shanghai lunedì dopo un processo a porte chiuse durato tre ore. L’accusa è di “aver attaccato briga e provocato problemi”, un reato spesso utilizzato dal governo cinese per mettere a tacere attivisti, avvocati e giornalisti. Il trentenne era stato arrestato dalla polizia di Shanghai nel 2023 dopo aver pubblicato “Not the Foreign Force”,  un documentario realizzato per celebrare il primo anniversario delle cosiddette proteste dei “fogli bianchi” e smentire le illazioni di Pechino riguardo un presunto coinvolgimento di paesi stranieri. Il video è stato diffuso solo su YouTube e X, entrambi censurati nel paese.  “Solo ricordando la bruttezza possiamo tendere verso la luce. Spero anche che un giorno la Cina abbracci la propria luce e il proprio futuro”, dichiarò all’epoca il ragazzo per spiegare lo scopo della sua iniziativa.

Cina, pronte nuove restrizioni all’export di tecnologie usate per produrre batterie al litio

Il ministero del Commercio cinese ha proposto di aggiungere le tecnologie utilizzate per l’estrazione di materiali critici e la produzione di batterie al litio alla lista dei beni sottoposti a esportazione controllata. Nell’elenco verrebbero inserite anche le tecnologie per l’estrazione del gallio, usato nella produzione dei chip. La proposta sarà soggetta a commenti pubblici fino al 1° febbraio: se dovesse entrare in vigore, le aziende cinesi del settore potrebbero vendere all’estero le tecnologie sottoposte a restrizione solo dopo aver ricevuto dalle autorità specifiche licenze. Le batterie agli ioni di litio sono una componente fondamentale delle auto elettriche e più in generale di molte tecnologie legate alla transizione energetica. La Cina è il principale produttore al mondo delle tecnologie utilizzate per la realizzazione di specifiche tipologie di litio, come il litio-ferro-fosfato, e secondo gli esperti potrebbe così consolidare la sua posizione dominante nella catena di approvvigionamento globale di batterie al litio.

Corea del sud: chiesta estensione del mandato d’arresto contro Yoon

L’ufficio investigativo sulla corruzione per gli alti funzionari (CIO) ha presentato domanda a un tribunale di Seul per estendere il mandato di arresto a carico del presidente Yoon Suk Yeol, accusato di insurrezione per aver dichiarato la legge marziale lo scorso 3 dicembre. La richiesta segue il drammatico stallo che venerdì ha visto le forze di sicurezza presidenziale opporsi con la forza agli inquirenti giunti presso la residenza del presidente per attuare il mandato di arresto, il primo a coinvolgere un leader ancora in carica. Il mandato, che sarebbe scaduto a mezzanotte di lunedì, verrà ora eseguito da un team congiunto del CIO insieme alla polizia. Non è chiaro l’estensione – approvata oggi  – per quanti giorni sarebbe valida.

Intanto, nella giornata di ieri, Antony Blinken, in visita a Seul, ha definito la democrazia sudcoreana “notevolmente forte”. Commentando la situazione internazionale, il segretario di Stato americano uscente ha dichiarato di ritenere che la Russia sia disposta a fornire alla Corea del Nord tecnologia spaziale e satellitare in cambio di armi e altri equipaggiamenti da utilizzare contro l’Ucraina. Accuse giunte a stretto giro dal lancio di un presunto missile balistico ipersonico a medio raggio dall’area di Pyongyang. Il vettore si è inabissato alle 12:00 di lunedì nel Mar Cinese Orientale dopo aver percorso la distanza più lunga mai compiuta nell’ambito di un test nordcoreano di questo genere. “Il sistema missilistico ipersonico conterrà in modo affidabile qualsiasi rivale nella regione del Pacifico che possa compromettere la sicurezza del nostro stato”, ha dichiarato oggi Kim Jong-un confermando la natura del collaudo.

Giappone, Nippon Steel e U.S. Steel fanno causa a Biden

Lunedì 6 gennaio Nippon Steel e U.S. Steel hanno fatto causa al presidente americano Joe Biden e ad altri funzionari della sua amministrazione, accusati dalle due società di aver esercitato “un’influenza politica illegale” bloccando l’accordo con cui l’azienda siderurgica giapponese avrebbe dovuto acquisire il colosso dell’acciaio americano. È la prima volta che un’importante compagnia giapponese porta in tribunale il presidente degli Stati Uniti. Lo scorso 3 gennaio Biden aveva deciso di cancellare l’accordo, dal valore di 14,9 miliardi di dollari, per motivi di sicurezza nazionale. Agendo per vie legali, scrive il Nikkei, Nippon Steel chiede l’annullamento della decisione di Biden e l’avvio di una nuova revisione dell’accordo da parte della Commissione americana sugli investimenti esteri (CFIUS), a sua volta denunciata con l’accusa di aver ostacolato l’acquisizione.

Le due aziende hanno infine fatto causa anche alla società concorrente Cleveland-Cliffs, che avrebbe avviato una campagna di lobbying illegale per impedire l’accordo e trarne un vantaggio sul mercato dell’acciaio. Lunedì anche il premier giapponese Shigeru Ishiba ha criticato la decisione di Biden, sollevando “preoccupazioni sui futuri investimenti tra Giappone e Stati Uniti”. Il dossier Nippon Steel è comparso tra le righe anche durante gli incontri tenuti oggi da Blinken a Tokyo, seconda tappa della trasferta. “Tra i nostri due paesi esiste una partnership che all’inizio si concentrava su questioni bilaterali, poi ha cominciato a lavorare su questioni regionali e ora è autenticamente globale”, ha affermato il segretario di Stato.

Myanmar, bloccate navi di migranti birmani in Malaysia e nuovi sbarchi di Rohingya in Indonesia

Sabato 4 gennaio la guardia costiera della Malaysia ha scortato fuori dalle acque territoriali del paese due navi con a bordo in totale circa 300 migranti irregolari provenienti dal Myanmar. Lo hanno reso noto le autorità malaysiane, senza specificare se queste persone appartenessero alla minoranza musulmana Rohingya, perseguitata da anni in Myanmar. Kuala Lumpur ha detto di aver comunque fornito viveri ai 300 migranti rimasti probabilmente senza cibo e acqua per giorni. Venerdì altri 196 Rohingya erano invece riusciti a sbarcare nel paese, a Langkawi, mentre più di 200 membri della minoranza musulmana sono arrivati domenica via nave ad Aceh, in Indonesia. I Rohingya emigrano costantemente da anni, ma dallo scoppio della guerra civile le partenze sono aumentate, così come le morti in mare. Comunque, anche chi giunge a destinazione non ha spesso vita facile. La Malaysia, ad esempio, non riconosce lo status di rifugiato e rinchiude gli immigrati senza documenti in appositi centri di detenzione.

Indonesia, partito il programma di pranzi gratuiti nelle scuole

Lunedì 6 gennaio è partito ufficialmente il programma attraverso cui il governo indonesiano fornirà pranzi gratuiti agli studenti e alle donne incinta o in fase di allattamento. L’obiettivo è arrivare coprire 83 milioni di indonesiani entro il 2029, ma è previsto che nel 2025 i riceventi saranno in totale circa 15 milioni. La prima fase del piano, voluto con forza dal presidente Prabowo Subianto, costerà 4,3 miliardi di dollari, ma si stima una spesa pubblica di circa 30 miliardi nei prossimi cinque anni. Ragione per cui diversi esperti non ritengono il programma sostenibile sul lungo periodo. Secondo Prabowo, la fornitura di pranzi gratuiti contribuirà a contrastare la malnutrizione infantile e ad aumentare l’occupazione, favorendo la crescita economica.