I titoli della rassegna di oggi:
-Taiwan spare per sbaglio nell’anniversario del Pcc
-Hong Kong in piazza
-Spiegare la Cina con il rap
-Prima ordinanza contro i crimini d’odio in Giappone
-Un uomo solo al comando in Corea del Nord
Taiwan spara per sbaglio nell’anniversario del Pcc
Un errore carico di significati. Nel giorno in cui il Partito comunista cinese celebra l’anniversario dei 95 anni fondazione la marina taiwanese ha lanciato un missione antinave dalla base Kaohisiung, nella parte meridionale dell’isola. L’incidente è avvenuto mentre la presidentessa Tsai Ing-wen, che riveste anche il ruolo di comandante in capo delle Forze armate, si trova all’estero.
L’episodio si è verificato inoltre a stretto giro dalla decisione di Pechino di sospendere contatti con l’agenzia taiwanese responsabile di mantenere la comunicazione con la Cina continentale. Uno strappo motivato dalla dirigenza comunista con il mancato riconoscimento della leadership taiwanese del «principio di una sola Cina» e giunto dopo mesi di tensioni latenti per le posizioni del Partito democratico progressista al governo sull’isola, su posizioni autonomiste.
La Marina taiwanese intanto ha avviato proprie indagini sull’incidente, avvisando prontamente il ministero della Difesa cinese.
Hong Kong in piazza
Non ci sarà Lam Wing-kee, uno dei librai scomparsi nei mesi scorsi che una volta ripresentatosi in pubblico ha denunciato di essere stato sequestrato e detenuto da Pechino. Teme infatti per la propria incolumità. Presenti invece i gruppi localisti che al contrario hanno annunciato anche con toni minacciosi la loro partecipazione alla manifestazione antiPechino nell’anniversario del ritorno di Hong Kong sotto la sovranità cinese nel 1997.
L’attenzione è alta. I gruppi localisti, vicini a posizioni indipendentiste e fortemente contrari alla Repubblica popolare, hanno postato immagini di giovani con caschi e tenuta da tafferugli, attirando l’attenzione della polizia.
Spiegare la Cina con il rap
Pechino continua la sua propaganda a suon di rime. L’ultimo video in ordine di tempo «spiegare la Cina» è stato ideato dalla Lega giovanile comunista. This is China è il brano rap diffuso dai giovani comunisti su Weibo e su Youtube (benché quest’ultimo sia bloccato nella Repubblica popolare). L’intento del brano diffuso in occasione del 95esimo anniversario della fondazione del Pcc è raccontare la Cina agli stranieri.
L’iniziativa risponde però anche a logiche interne. La Lega infatti è stata di recente bersaglio delle critiche di Xi Jinping perché considerata troppo aristocratica. Ed ecco arrivare la svolta pop dell’organizzazione da cui arriva parte della fazione del Pcc in passato all’opposizione dell’attuale capo di stato, con l’intento di mostrarsi ancora utile alla causa.
Il testo riprende alcune delle tematiche tipiche della propaganda cinese: quello di un Paese ricco di storia e cultura, capace di rinascere dopo due guerre mondiali, ora alle prese con le controindicazioni della crescita ossia disparità, corruzione e inquinamento.
Prima ordinanza contro i crimini d’odio in Giappone
La città di Osaka è la prima in Giappone a varare un ordinanza contro i crimini d’odio. Nella metropoli non sono mancate le tensioni con la comunità coreana. L’ordinanza stabilisce cosa debba intendersi per crimine d’odio, ossia messaggi che diffamano o tendono ad escludere un particolare gruppo per motivi razziali.
Vieta quindi la diffusione di tale messaggi e soprattutto si ripropone di rendere pubblici i nomi di chi si rende responsabile di simili atti. Negli ultimi tre anni, secondo i dati del ministero della Giustizia, si sono verificate un migliaio di manifestazioni razziste o di incitamento all’odio.
Un uomo solo al comando in Corea del Nord
Ancora una carica per Kim Jong Un che in questo modo rafforza la sua leadership e il controllo sul regime nordcoreano. Il presidio dell’Assemblea suprema del popolo, sorta di parlamentino di regime, ha nominato il giovane dittatore a capo della commissione per gli affari di stato, un nuovo organismo che in realtà prende il posto della potente e ormai passata Commissione nazionale di difesa, l’organismo che all’epoca Kim Jong Il affiancava il Caro Leader nella gestione del potere.
Per gli analisti sudcoreani, la nuova carica rafforza l’immagine dell’uomo solo al comando. Kim sta portando avanti una strategia binaria. Da una parte attraverso le provocazioni e il programma nucleare, in realtà opera dei suoi predecessori, rafforza l’immagine di un Paese che si vuole presentarsi come una potenza (o minaccia) nucleare. Parallelamente procede un lento processo di aggiustamento dell’economia.