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In Cina e Asia – Proteste a LA: per i media cinesi sono segno di una nazione in crisi

In Notizie Brevi by Redazione

Le notizie di oggi:

  • Proteste a LA: per i media cinesi sono segno di una nazione in crisi
  • Cina, nuove linee guida per migliorare il benessere pubblico
  • Cina e Usa definiscono un quadro per la tregua commerciale
  • Cina, caso di suicidio apre dibattito sulla pressione scolastica
  • La Cina vieta alle banche di offrire i Labubu come benefit
  • La Cina lancia piano su anestesia epidurale per sostenere le nascite
  • Fondatore di Huawei: “Gli Usa ci sopravvalutano”
  • Giappone, premier Ishiba promette aumento dei salari

I media statali cinesi stanno raccontando l’escalation delle proteste di Los Angeles a seguito dei raid dell’Ice, la famigerata polizia dell’immigrazione, come la rappresentazione di un paese in declino. Le posizioni delle testate giornalistiche e quelle degli utenti sui social media sembrano d’accordo sul fatto che l’amministrazione Trump abbia innescato una crisi interna senza precedenti e che la frattura tra il governo e la società statunitense sia sempre più profonda.

La “democrazia in stile americano”, secondo i commenti, sarebbe ormai compromessa, e il paese starebbe registrando la perdita della coesione sociale e la crescita dell’autoritarismo. Con il governo Trump, secondo quanto ha scritto ieri il quotidiano Beijing Youth Daily, la politica statunitense sta entrando in una fase sempre più imprevedibile e “caotica”. Il Beijing Daily sostiene che i recenti scontri hanno messo in luce la “pericolosa tendenza dell’amministrazione Trump ad espandere il potere esecutivo“.

Non sono mancati i parallelismi con le proteste antigovernative di Hong Kong. Sempre il Beijing Daily ha descritto gli scontri a Los Angeles come “un meraviglioso spettacolo nella terra della libertà”, con una sarcastico riferimento alle parole dell’ex presidente della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti Nancy Pelosi, che nel 2019 definì le proteste a Hong Kong uno “spettacolo meraviglioso da vedere”.

Cina, nuove linee guida per migliorare il benessere pubblico

Lunedì 9 giugno l’Ufficio Generale del Comitato Centrale del Partito comunista cinese e l’Ufficio Generale del Consiglio di Stato cinese hanno emanato nuove linee guida per salvaguardare e migliorare le misure per il benessere pubblico, promuovendo lo sviluppo di servizi pubblici più equi, equilibrati e accessibili. Le linee guida sottolineano la necessità di fornire sussidi a neolaureati in possesso dei requisiti e alle persone in difficoltà economica, anche aumentando gli standard salariali minimi e l’offerta degli alloggi pubblici. Si fa riferimento anche all’abolizione delle restrizioni relative all’hukou (il sistema di certificazione di residenza) per l’erogazione di servizi pubblici di base. Come scrive Bill Bishop su Sinocism, non vengono definiti molti dettagli sulle modalità di finanziamento: le spese saranno stanziate in conformità “con la ripartizione dei poteri fiscali e delle responsabilità di spesa tra governi centrali e locali”.

Cina e Usa definiscono un quadro per la tregua commerciale

Cina e Stati Uniti hanno raggiunto un accordo preliminare per istituire un quadro di massima che permetterà di attuare il consenso raggiunto da Trump e Xi Jinping durante la telefonata della scorsa settimana, nonché gli obiettivi fissati a Ginevra per disinnescare la guerra tariffaria tra i due paesi. L’annuncio è avvenuto al termine dei colloqui che lunedì e martedì hanno visto impegnati i rispettivi capi negoziatori a Londra. L’intesa sarà sottoposta all’approvazione dei due leader. Secondo la Xinhua, le due parti “hanno condotto scambi professionali, razionali, approfonditi e sinceri“, ma non sembra esserci (ancora) alcun chiaro miglioramento sui dossier di maggiore interesse: export di terre rare verso gli Stati Uniti e allentamento dei limiti sulla vendita di tecnologia americana alla Cina.

Per il segretario al Commercio Howard Lutnick, il principale obiettivo di Washington è “ridurre il deficit commerciale e aumentare gli scambi”, mentre la questione dei materiali critici è stata definita “parte fondamentale” dell’accordo: l’amministrazione americana si aspetta che il problema “verrà risolto con il nuovo quadro”.

Negli scorsi giorni le autorità cinesi hanno concesso licenze temporanee di esportazione ai fornitori di terre rare, ma le tempistiche non sono ritenute soddisfacenti. Pechino, dal canto suo, ha accusato gli Stati Uniti di aver “violato gravemente” l’accordo di Ginevra annunciando nuove restrizioni sulle forniture di software per la progettazione di chip alle aziende cinesi. Secondo il Wall Street Journal, la questione è stata sollevata dal vice premier He Lifeng, che ha chiesto alle controparti statunitensi di “allentare significativamente le restrizioni sulla vendita di tecnologia e altri prodotti alla Cina”.

Cina, caso di suicidio apre dibattito sulla pressione scolastica

In Cina il recente suicidio di una diciottenne, iscritta all’ultimo anno di un prestigioso liceo a Bengbu, città della provincia centrale di Anhui, ha riaperto il dibattito pubblico sulla forte pressione che grava sugli studenti. Sui social media si è diffusa la foto del biglietto che la giovane ha lasciato prima di togliersi una vita, in cui descriveva il peso di esami continui e le grandi aspettative di ottenere voti alti. Il padre ha esortato gli altri genitori a prestare maggiore attenzione alla salute mentale dei propri figli. Il fenomeno sarebbe in crescita, malgrado i dati ufficiali più recenti risalgano al 2021, quando si sono stimati 10 mila suicidi tra i giovani dai 15 ai 24 anni. Secondo un sondaggio post-Covid, il 25% degli oltre 82 mila ragazzi intervista ha dichiarato di aver pensato al suicidio almeno una volta nella vita, mentre il 12,5% lo aveva fatto negli ultimi 12 mesi.

La Cina vieta alle banche di offrire i Labubu come benefit

Le autorità cinesi hanno vietato alle banche nazionali di attrarre clienti con regali e benefit non conformi. Il divieto arriva dopo che la Ping An Bank, con sede a Shenzhen, ha lanciato una promozione legata ai depositi, innescando una campagna social divenuta virale in poche ore: i nuovi clienti disposti a depositare almeno 50 mila yuan per tre mesi avrebbero potuto scegliere una blind box dei Labubu, i pupazzetti-mostro prodotti dall’azienda cinese Pop Mart e divenuti popolarissimi dopo le condivisioni sui social da parte di celebrità come Lisa del gruppo K-pop Black Pink e Rihanna. La pratica di offrire regali ai clienti, che possono includere anche riso, piccoli elettrodomestici e abbonamenti online, si è intensificata a fronte della forte concorrenza tra gli istituti di credito, dovuta al calo dei tassi di interesse e dei margini di profitto.

La Cina lancia piano su anestesia epidurale per sostenere le nascite

La Cina ha divulgato un piano secondo il quale, entro la fine dell’anno, tutti gli ospedali di terzo livello dovranno offrire l’anestesia epidurale durante il parto, un provvedimento che il governo cinese spera contribuirà a promuovere un “ambiente fertile favorevole” e quindi a frenare il calo demografico. Secondo quanto dichiarato dalla Commissione Nazionale per la Salute (NHC), gli ospedali con più di 500 posti letto dovranno fornire servizi di anestesia epidurale entro il 2025, mentre gli ospedali secondari, ovvero quelli con più di 100 posti letto, dovranno fornire i servizi entro il 2027. Solo circa il 30% delle donne incinte in Cina riceve anestesia per alleviare il dolore durante il parto, rispetto a oltre il 70% di alcuni paesi sviluppati. Non è la prima volta che Pechino interviene direttamente negli ospedali per incentivare le nascite, talvolta anche con iniziative controverse come le limitazioni all’aborto introdotte nel 2021.

Fondatore di Huawei: “Gli Usa ci sopravvalutano”

“I chip cinesi sono ancora una generazione indietro rispetto a quelli americani”. A dirlo è niente meno che il fondatore di Huawei Ren Zhengfei, intervistato recentemente dal People’s Daily. L’imprenditore, molto vicino alla stanza dei bottoni cinese, ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno sopravvalutato i successi di Huawei”.  Tuttavia, pur dovendo “lavorare duro per raggiungere i concorrenti americani”, Ren ha messo in evidenza come Huawei sta trovando modi alternativi per migliorare le prestazioni dei suoi prodotti, puntando su tecniche come il calcolo a cluster e nuovi approcci matematici fuori dalla tradizionale legge di Moore. Lo scorso mese l’amministrazione Trump ha vietato l’utilizzo dei microprocessori di Huawei a livello mondiale giustificando il provvedimento con la necessità di “garantire che gli Stati Uniti restino all’avanguardia nell’innovazione AI e mantengano la leadership globale”.

Giappone, premier Ishiba promette aumento dei salari

In vista delle elezioni della Camera Alta previste per quest’estate, il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha promesso un aumento salariale del 50% e il raggiungimento di mille trilioni di yen (circa 7 mila miliardi di dollari) di PIL nominale entro il 2040, obiettivo ambizioso che il governo aveva già stabilito nel 2024. La sera del 9 giugno il premier ha dichiarato ai giornalisti che entro la fine della settimana definirà alcuni principi fondamentali per le future politiche economiche. Il Giappone si prepara a emettere un verdetto sull’operato di Ishiba, in carica da inizio ottobre 2024 e finito poi a capo di un governo di minoranza. Il contesto politico ed economico è complesso, con il paese che prova a negoziare con Trump per arginare la pressione tariffaria di Washington e l’inflazione in crescita: ad aprile i prezzi al consumo sono aumentati del 3,5% rispetto all’anno precedente. Il Partito Liberale Democratico (LDP) sta anche valutando un sussidio in denaro di circa qualche centinaio di dollari a persona in vista delle elezioni estive per contrastare l’aumento dei prezzi.