In Cina e Asia – Protesta contro WalMart

In by Gabriele Battaglia

I titoli della rassegna di oggi:

-Protesta contro WalMart
-I colossi del web cinese sposano la nuova legge sulla sicurezza
-La difficile corsa dei candidati indipendenti in Cina
-Abe ha fiducia in Trump
-Marcos nel cimitero degli eroi Protesta contro WalMart

I lavoratori cinesi di WalMart si organizzano e protestano. Negli ultimi mesi il movimento si sta facendo sempre più attivo e numeroso. I dipendenti si muovono in modo autonomo, senza cercare il sostegno del sindacato ufficiale, legato al Partito comunista cinese. Nascono invece gruppi online, su WeChat, con l’intento di organizzare la protesta scatenata dall’introduzione di un nuovo sistema di turni che se per la società garantisce ai dipendenti maggiore flessibilità. I lavoratori denunciano invece la riduzione degli straordinari non pagati e le minacce, smentite da WalMart, affinché firmino il nuovo accordo. La protesta si inserisce comunque nel malcontento del settore retail, uno dei sintomi della trasformazione del sistema produttivo cinese, che dalla manifattura si sta spostando ai servizi.

I colossi del web cinese sposano la nuova legge sulla sicurezza

Tencent e Alibaba sostengono Pechino nell’applicazione della nuova legge sulla cybersicurezza, criticata al contrario delle aziende straniere. I due colossi del web cinese si sono schierati in occasione del World Internet Conference. Le controverse nuove norme, che prevedono un controllo più stringente sui dati e le apparecchiature nei settori considerati strategici, sono state presentate come una soluzione per difendere l’industria cinese. Allo stesso tempo sono percepite dalle aziende straniere come un ostacolo e una forma di controllo nei loro confronti e non come uno strumento per la lotta contro il terrorismo o la manaccia di attacchi informatici.

La difficile corsa dei candidati indipendenti in Cina

Nove milioni di cinesi sono andati ai seggi per eleggere i loro rappresentanti distrettuali e locali. In tutto saranno 900 milioni chiamati a scegliere i 2,5 milioni di delegati che poi a loro volta sceglieranno i deputati a livello centrale. Il processo di selezione in vista dell’Assemblea nazionale del popolo è iniziato. I candidati sono in gran parte sponsorizzati dal Partito comunista cinese, ma non mancano gli indipendenti, spesso ostacolati, nonostante i loro diritti siano sanciti dalla Costituzione. Lo dimostra l’episodio che ha coinvolto un giornalista della Bbc, cui un gruppo di uomini ha impedito di intervistare una candidata nella periferia di Pechino.

Abe ha fiducia in Trump

Primo leader straniero a incontrare il presidente eletto statunitense, il premier giapponese Shinzo Abe dà fiducia a Donald Trump. I due hanno avuto un incontro di un’ora e mezzo a New York al termine del quale il leader nipponico ha spiegato di essere convinto di poter stabilire un rapporto basato sulla fiducia. Il faccia a faccia potrebbe essere servito a discutere dei timori di Tokyo sugli impegni elettorali di Trump, in particolare la volontà di far pagare gli alleati per le truppe Usa di stanza all’estero e la suggestione di un Giappone dotato di armi nucleari. Il presidente eletto si è inoltre caratterizzato per le critiche e l’opposizione alla Trans-Pacific Partnership, l’intesa di libero scambio tra undici Paesi che si affacciano sulle due sponde del Pacifico, che eventuali politiche protezioniste americane potrebbero mettere a serio rischio.

Marcos nel cimitero degli eroi

La salma dell’ex dittatore filippino Ferdinand Marcos è stata traslata nel cimitero degli eroi di Manila. Nonostante una diffusa protesta popolare, il progetto del presidente Rodrigo Duterte è andato a buon fine, con il sostegno della Corte Suprema che la scorsa settimana si era pronunciata a favore. Marcos, deposto nel 1986 dopo 21 anni al potere, morì in esilio alle Hawaii. Da anni la salma si trovava nel suo luogo di nascita a Iloco Norte. La decisione ha scatenato le proteste di parte dell’opposizione che contesta gli onori concessi al tiranno, sotto il cui regime in migliaia furono rapiti, torturati e uccisi.