I titoli di oggi:
- Pechino valuta se vendere TikTok a Musk
- Biden annuncia nuova limitazioni sull’export di chip avanzati
- Cina, aumentano gli scambi commerciali con la Russia
- Xi accoglie il premier di Grenada
- Cina, proteste nello Shaanxi per la morte di uno studente
- Gangster e militari per spiare la difesa taiwanese
- Guerra elettronica? Gli Usa hanno un piano per disturbare i satelliti cinesi
- Cina, proteste nello Shaanxi per la morte di uno studente
- India, inaugurato nuovo tunnel strategico al confine con Cina e Pakistan
- Giappone-Corea del Sud, ribadita l’importanza dei legami di sicurezza
- La Corea del Nord testa missili a corto raggio
Pechino valuta se vendere TikTok a Musk
Il governo cinese sta valutando la cessione delle operazioni statunitensi di TikTok al miliardario Elon Musk, nel caso in cui la società ByteDance, proprietaria della piattaforma sociale, non riesca a scongiurarne la messa al bando negli Usa. Lo hanno riferito all’agenzia d’informazione economica Bloomberg fonti anonime a conoscenza della questione, precisando che i funzionari cinesi preferirebbero che TikTok restasse sotto il controllo della casa madre Bytedance, che si è rivolta alla Corte Suprema degli Stati Uniti per contestare la messa al bando delle sue operazioni negli Stati Uniti. Tra gli esperti cinesi permangono tuttavia diversi dubbi sulle reali intenzioni di Musk rispetto alla Cina. Secondo Wang Jisi della Peking University l’imprenditore ha “relazioni competitive” con il paese asiatico: “Ha intenzione di investire in Tesla in Cina per molto tempo o se ne andrà dopo aver raccolto alcuni benefici?”
Biden annuncia nuova limitazioni sull’export di chip avanzati
L’amministrazione Biden ha annunciato nuove misure per precludere l’export di chip e modelli di intelligenza artificiale ai paesi considerati una potenziale minaccia per la sicurezza nazionale. Le limitazioni riguardano soprattutto le unità di elaborazione grafica avanzata (GPU), utilizzate per alimentare i data center necessari per addestrare i modelli di intelligenza artificiale, con possibili applicazioni militari, e di cui la maggior parte è prodotta dall’americana Nvidia. La regolamentazione divide il mondo in tre livelli: circa 18 paesi “alleati stretti”, tra cui Giappone, Regno Unito, Corea del Sud e Paesi Bassi, saranno essenzialmente esenti dalle nuove misure. 120 altri paesi “amici”, tra cui Singapore, Israele, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, dovranno affrontare alcune restrizioni, mentre stati “nemici” come Russia, Cina e Iran saranno invece esclusi completamente dall’export della tecnologia. La norma dovrebbe entrare in vigore 120 giorni dopo la pubblicazione, dando all’amministrazione Trump potenzialmente il tempo di intervenire.
L’industria americana dei semiconduttori ha già espresso la propria contrarietà all’iniziativa, che rischia di regalare un assist ai competitor di altri paesi. Attenzione però che invece la Cina, principale destinataria della manovra, potrebbe continuare a usufruire di qualche scappatoia. Intanto, nel suo ultimo discorso pubblico, Biden ha dichiarato che la Cina non supererà mai economicamente gli Stati Uniti e ha invitato Donald Trump a focalizzarsi sull’intelligenza artificiale e l’energia pulita per non cedere la leadership globale.
Cina, aumentano gli scambi commerciali con la Russia
Secondo i dati pubblicati il 13 gennaio dall’Amministrazione cinese delle dogane, nel 2024 gli scambi commerciali tra Cina e Russia hanno raggiunto un nuovo punto massimo, aumentando dell’1,9% rispetto al 2023. L’anno scorso la Repubblica popolare ha esportato in Russia beni per 244,8 miliardi di dollari, acquistando da Mosca soprattutto materie prime – come legname e combustibili fossili – per un totale di 129,3 miliardi di dollari di importazioni. Se il valore dell’import è rimasto più o meno stabile rispetto al 2023, a essere aumentate sono state le vendite in Russia dei prodotti cinesi (+4,1%), in particolare articoli di elettronica e auto elettriche.
Le sanzioni occidentali a carico di Mosca hanno lasciato i consumatori russi con poche alternative, ma questo non significa che nel 2025 il valore del commercio tra i due paesi sia destinato a crescere ancora: secondo gli analisti, a fronte di un ulteriore aggravamento delle sanzioni americane Pechino potrebbe rallentare i commerci con la Russia. Per esempio, riporta Bloomberg, dall’11 gennaio tre petroliere con a bordo più di 2 milioni di barili di petrolio russo restano ancorate al largo della costa orientale della Cina a seguito delle nuove sanzioni di Washington al commercio di combustibili fossili provenienti dalla Russia, annunciate la scorsa settimana. Ad oggi non è chiaro se e quando sbarcheranno.
Gangster e militari per spiare la difesa taiwanese
Secondo un rapporto pubblicato nel fine settimana dall’ufficio per la sicurezza nazionale di Taiwan, la Cina si starebbe avvalendo della malavita taiwanese per ottenere informazioni sulle capacità difensive di Taipei. Strozzini, società fittizie e gang, molte delle quali nate prima divisione intra-Stretto del 1949, vengono assoldate per riciclare fondi con cui corrompere ufficiali taiwanesi in carica o in pensione, afferma il rapporto. Alcuni pagamenti vengono effettuati anche in criptovaluta o metodi tradizionali, come la seduzione sessuale. Stando all’intelligence dell’isola, circa la metà delle 64 presunte spie processate l’anno scorso erano funzionari militari, un numero in netto aumento rispetto ai 16 del 2021 e ai 10 del 2022. Nel frattempo, secondo diversi osservatori internazionali, Pechino starebbe costruendo delle grandi chiatte, dotate di piattaforme aperte che consente ad altre navi di attraccare e scaricare. “Durante il funzionamento, la chiatta fungerebbe da molo per consentire lo scarico di camion e cisterne dalle navi cargo”, scrive Naval News.
Xi accoglie il premier di Grenada
Il primo leader straniero a visitare la Cina non è Macron, non Scholz, non è Biden. E’ il primo ministro di Grenada, Dickon Mitchell, che ieri è stato ricevuto da Xi Jinping. I due hanno celebrato i 20 anni delle relazioni bilaterali scambiandosi apprezzamenti reciproci. Pechino si è impegnato ad aiutare il paese caraibico a “esplorare in maniera indipendente di un percorso di sviluppo adatto alle sue condizioni nazionali ed è pronta a rafforzare gli scambi di esperienze di governance”. La visita di Mitchell conferma l’interesse della Cina a cementare i rapporti con il Sud globale, sempre più importante da un punto di vista economico alla luce della stretta normativa negli Stati Uniti e in Europa. A questo proposito si è espresso Ding Dongsheng, vice preside della facoltà di Studi Internazionali presso la Renmin University. “Contro lo sfondo del disaccoppiamento e delle interruzioni della catena di fornitura, sostenere il Sud del mondo è come sostenere noi stessi. Dobbiamo impegnarci per fare più amicizie e aiutare questi paesi a diventare più ricchi, rendendo i nostri avversari più poveri e frammentati”, scrive il professore.
Guerra elettronica? Gli Usa hanno un piano per disturbare i satelliti cinesi
A dicembre la US Space Force ha svelato un piano per il dispiegamento nell’Asia-Pacifico di una serie di disturbatori (Remote Modular Terminal, RMT) in grado di bloccare le comunicazioni tra i satelliti, con l’intento di colpire soprattutto la rete di sorveglianza satellitare cinese, in grande espansione da anni. Secondo vari analisti, contattati dal South China Morning Post, la misura denota il crescente disagio a Washington per i progressi compiuti dalla Cina nello spazio e potrebbe portare a una “guerra elettronica” tra i due paesi. È possibile infatti che Pechino risponderà agli RMT sviluppando mezzi (come dei droni anti-radiazioni) per attaccare o inibire l’azione dei disturbatori americani, alimentando un circolo vizioso che potrebbe tradursi in una nuova forma di scontro tecnologico tra le parti, seppur con bassi rischi di una escalation militare vera e propria. Per il momento gli Stati Uniti hanno approvato il dispiegamento di 11 RMT nell’Asia-Pacifico, ma stando al piano il loro numero potrebbe crescere fino ad arrivare a 200 unità.
Cina, proteste nello Shaanxi per la morte di uno studente
I sospetti attorno alla morte di un adolescente a Pucheng, nello Shaanxi, hanno portato il 13 gennaio ad alcuni scontri tra decine di manifestanti e la polizia antisommossa fuori dalla scuola dove il ragazzo ha perso la vita lo scorso 2 gennaio. Dang, questo il cognome del ragazzo, è morto a seguito di una caduta di diversi metri da una finestra del dormitorio scolastico dove risiedeva. Secondo le autorità si è trattato di un incidente, ma per la famiglia Dang sarebbe stato invece spinto giù, come sembrerebbero indicare alcuni segni di lotta e le testimonianze di un diverbio che sarebbe avvenuto tra lui e un altro studente la notte della sua morte. Foto e video dal suo telefono sarebbero inoltre stati cancellati. Negli ultimi giorni i dubbi su in possibile insabbiamento delle autorità hanno alimentato progressivamente l’indignazione sui social, fino ad arrivare alle violenti proteste di lunedì.
India, inaugurato nuovo tunnel strategico al confine con Cina e Pakistan
Lunedì 13 gennaio il premier indiano Narendra Modi ha inaugurato il tunnel stradale Sonmarg, o Z-Morh, un’infrastruttura strategica sull’Himalaya che faciliterà i collegamenti tra il Kashmir e il Ladakh in una zona che si trova sommersa dalla neve dai quattro ai sei mesi all’anno. Il tunnel, lungo 6,4 km e costato 313 milioni di dollari, fa parte di un più ampio programma indiano per la costruzione di infrastrutture al confine con Cina e Pakistan: lo scopo di questi progetti è quello di consentire un rapido dispiegamento di truppe e rifornimenti militari durante tutto l’anno, a prescindere dalle condizioni meteo. Nel 2026 dovrebbe essere inaugurato un nuovo tunnel nella stessa area tra Kashmir e Ladakh, dove Nuova Delhi sta anche costruendo un’autostrada.
Giappone-Corea del Sud, ribadita l’importanza dei legami di sicurezza
Il 13 gennaio il ministro degli Esteri giapponese, Takeshi Iwaya, ha incontrato a Seul l’omologo sudcoreano Cho Tae-yul per ribadire la forza dei legami di sicurezza tra i due paesi in un periodo di grandi incertezze politiche. Iwaya e Cho hanno inoltre sottolineato l’importanza della cooperazione trilaterale di difesa con gli Stati Uniti. Si è trattato dello scambio diplomatico di più alto livello tra Giappone e Corea del Sud dalla proclamazione della legge marziale (durata poche ore) da parte del presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, lo scorso 3 dicembre: da allora sia Yoon che il suo successore ad interim, il premier Han Duck-soo, sono finiti sotto impeachment, e il paese è ora guidato dal ministro delle finanze Choi Sang-mok. Le turbolenze politiche in Corea del Sud e l’imminente ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca rappresentano un’incognita per il futuro delle relazioni tra Corea del Sud e Giappone, storicamente difficili. In questi anni sia Yoon che il presidente americano uscente, Joe Biden, sono stati tra i principali fautori del riavvicinamento tra i due paesi.
La Corea del Nord testa missili a corto raggio
La Corea del Nord ha lanciato “diversi missili balistici a corto raggio lanciati nel Mar Orientale”, ha fatto sapere stamani le autorità di Seul. Il test è avvenuto intorno alle 9.30 ora locale vicino all’area di Ganggye. I missili hanno volato per 250 km prima di atterrare in mare. Non sembra casuale che il collaudo preceda di pochi giorni l’investitura di Trump e abbia coinciso con la visita del ministro degli Esteri giapponese Takeshi Iwaya in Corea del Sud. Solo la scorsa settimana Pyongyang aveva lanciato un missile ipersonico proprio mentre il segretario di Stato americano Antony Blinken si trovava a Seul.