In Cina e Asia – Pechino si prepara a regolamentare i chatbot

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Pechino si prepara a regolamentare i chatbot
  • Gli Usa aiuteranno Taiwan a aumentare la propria partecipazione internazionale
  • Le preoccupazioni di Seoul per la fuga di documenti del Pentagono
  • Myanmar, raid aereo fa strage di civili
  • No allo stress. Sì a lavori ordinari e meditazione

 

Martedì 11 aprile la Cyberspace Administration of China (Cac) ha rilasciato una bozza di un piano per regolamentare i servizi di intelligenza artificiale generativa simili a ChatGPT. La misura prevede, tra le altre cose, che le aziende forniscano della valutazioni preliminari di sicurezza prima del rilascio dei software. La bozza arriva a fronte dell’entusiasmo che sta travolgendo le big tech cinesi dopo che Baidu ha rilasciato una prima versione di prova del suo Ernie Bot. Altri colossi come Alibaba e Tencent hanno ugualmente annunciato l’arrivo imminente di nuovi servizi che adottano tali tecnologie.  La Cac ha cercato di rassicurare gli investitori (le azioni delle aziende coinvolte sono immediatamente scese dopo l’annuncio): la Cina, afferma, promuove l’innovazione e l’applicazione dell’intelligenza artificiale e incoraggia l’uso di software, strumenti e risorse di dati sicuri e affidabili, ma i contenuti generati dall’Ia generativa devono essere in linea con i valori socialisti fondamentali del paese.

No allo stress. Sì a lavori ordinari e meditazione

“Ero stanca di vivere così. Mi sembrava di non riuscire a concludere nulla”: così una giovane cinese ha raccontato al New York Times di aver lasciato un impiego da visual designer per lavorare in un negozio di toelettatura. Storie come questa sono sempre più comuni nella Repubblica popolare: un numero crescente di ragazzi e ragazze sta abbandonando lavori prestigiosi da colletto bianco per impieghi manuali, che regalano la gioia dell’ordinarietà e di orari prevedibili. Sul social media Xiaohongshu l’hashtag “La mia prima esperienza di lavoro fisico” ha superato le 28 milioni di visualizzazioni. Dopo il picco registrato lo scorso agosto il tasso di disoccupazione giovanile è calato di alcuni punti percentuali a fine anno, per poi superare di nuovo il 18% nei primi mesi del 2023. E le nuove generazioni sperimentano il desiderio di ridimensionare le proprie aspettative e una generale sfiducia per il futuro. Per molti la soluzione è la preghiera e la meditazione. Un articolo del South China Morning Post ha raccontato che i templi buddisti e taoisti sono diventati luoghi di tendenza per i giovani cinesi che cercano di rifuggire la pressione quotidiana, e le pratiche religiose si sono diffuse anche sottoforma di applicazioni dedicate (al “rosario digitale” e ad altri strumenti simili avevamo dedicato un approfondimento).

Gli Usa aiuteranno Taiwan a aumentare la propria partecipazione internazionale

Il Dipartimento degli Stati Uniti ha confermato che sono in corso colloqui per aiutare Taiwan a aumentare la propria partecipazione nelle piattaforme dell’Onu (soprattutto l’Assemblea mondiale della Sanità), da cui – a causa delle pressioni cinesi – Taipei è stata estromessa nonostante per anni fosse stata accolta in qualità di membro osservatore.

Le preoccupazioni di Seoul per la fuga di documenti del Pentagono

L’amministrazione Biden si sta impegnando a rassicurare i paesi alleati rispetto alla fuga di documenti del Pentagono. Si tratterebbe di una grande mole di informazioni riservate apparse negli scorsi giorni sui social media e che descrivono in maniera dettagliata i piani di Stati Uniti e Nato per rafforzare l’esercito ucraino. Pare che alcuni documenti provino che Washington abbia richiesto al Consiglio di sicurezza nazionale sudcoreano di fornire munizioni di artiglieria all’Ucraina. Nel paese la reazione è stata molto forte. Dal partito democratico, il principale partito di opposizione di Seoul, sono giunte accuse di spionaggio. Nella giornata di ieri il leader democratico Lee Jae-myung ha detto che il fatto, se confermato, “mina l’alleanza tra i due paesi”. Ma l’amministrazione Yoon si è affrettata a minimizzare l’accaduto: il vice consigliere per la sicurezza nazionale Kim Tae-hyo ha negato qualsiasi accusa, affermando che il contenuto dei documenti in questione sarebbe “alterato” e “non veritiero”.

Myanmar, raid aereo fa strage di civili

Le forze armate birmane hanno concluso una delle operazioni più devastanti dall’inizio del golpe in Myanmar: si tratta di un attacco aereo avvenuto martedì 11 aprile nella divisione di Sagaing, a pochi chilometri a sud di Madalay. Nel villaggio di Pazigyi, che si trova sotto il controllo di una cellula della resistenza locale, si sono registrati almeno un centinaio di morti, tra cui 30 bambini. Negli ultimi mesi il Tatmadaw ha intensificato l’offensiva contro i “ribelli” ricorrendo a raid aerei e mezzi pesanti con maggiore frequenza e intensità

A cura di Sabrina Moles e Vittoria Mazzieri