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In Cina e Asia – Pechino pronta a collaborare per un’IA “sostenibile”

In Notizie Brevi by Redazione

I titoli di oggi:

  • Pechino pronta a collaborare per un’IA “sostenibile”
  • Stretto di Taiwan: la Cina condanna il primo passaggio di navi americane dall’insediamento di Trump
  • Nuova Zelanda, critiche alle Isole Cook per l’accordo di cooperazione con la Cina
  • I colossi cinesi degli EV sfidano Tesla
  • CATL annuncia IPO a Hong Kong
  • Newsweek: il pallone-spia cinese che ha sorvolato gli Usa era “pieno di tecnologia americana”
  • Esercitazione militare congiunta tra Francia, Stati Uniti e Giappone nel mar delle Filippine
  • I dazi “reciproci” promessi da Trump minacciano soprattutto India e Thailandia in Asia
  • Corea del Sud, Yoon accusa l’opposizione di comportamenti “maligni” e ostili al dialogo
  • Filippine, è iniziata la campagna elettorale per le elezioni di metà mandato
Pechino collaborerà con gli altri paesi per “per promuovere lo sviluppo, salvaguardare la sicurezza, condividere i risultati nel campo dell’intelligenza artificiale (IA) e costruire congiuntamente una comunità con un futuro condiviso per l’umanità”. Lo ha dichiarato ieri il vicepremier cinese Zhang Guoqing, che ha rappresentato la Cina al vertice di Parigi. Pechino è tra gli oltre 60 governi ad aver sottoscritto il comunicato finale, impegnandosi a sfruttare la tecnologia per difendere “diritti umani, uguaglianza di genere, diversità linguistica, diritti dei consumatori e proprietà intellettuale”. Messaggio opposto arriva invece dagli Stati Uniti, che insieme al Regno Unito, non hanno firmato la dichiarazione. Piuttosto il vicepresidente J.D Vance – al suo primo discorso politico internazionale – ha ribadito la necessità di deregolamentare il settore, e ha respinto la collaborazione con i “regimi autoritari” che “cercano di infiltrarsi, scavare e impossessarsi della tua infrastruttura informativa”.  Allusione alla Cina, accusata indirettamente di esportare tecnologia “a basso costo” “fortemente sovvenzionata”.
Apple ha deciso di collaborare con Alibaba, che recentemente ha lanciato il modello Qwen AI, per aumentare le vendite di iPhone nella Cina continentale, dove per ora i regolamenti non permettono all’azienda americana di introdurrei dispositivi con funzionalità IA.
Stretto di Taiwan: la Cina condanna il primo passaggio di navi americane dall’insediamento di Trump

La marina americana ha confermato che due navi, il cacciatorpediniere lanciamissili della classe Arleigh Burke USS Ralph Johnson e la nave da ricognizione USNS Bowditch, hanno attraversato lo stretto di Taiwan tra lunedì e mercoledì. Il Comando del Teatro Orientale dell’Esercito popolare di liberazione ha monitorato il transito dispiegando forze marittime e aeree. Si tratta del primo passaggio intorno all’isola dall’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Le autorità di Pechino hanno condannato l’operazione, accusando Washington di mandare un “messaggio sbagliato” e creando “rischi per la sicurezza”. Intanto nella giornata di ieri, gli Stati Uniti hanno finalizzato un accordo con Taiwan per l’acquisizione di tre sistemi missilistici terra-aria avanzati Nasams ad un prezzo di circa 761,9 milioni di dollari.

Nuova Zelanda, critiche alle Isole Cook per l’accordo di cooperazione con la Cina

La Nuova Zelanda ha accusato le Isole Cook di poca trasparenza in merito all’accordo di cooperazione che il paese del Pacifico ha intenzione di firmare con la Cina. La scorsa settimana il primo ministro delle Isole Cook, Mark Brown, aveva assicurato che la partnership con Pechino non avrebbe incluso nessuna disposizione su difesa e sicurezza, ma lunedì il premier neozelandese Christopher Luxon si è comunque lamentato di non essere stato adeguatamente informato dei piani di Brown. Secondo un accordo firmato nel 1965, le Isole Cook godono del sostegno finanziario di Wellington in cambio di una stretta dipendenza dalla Nuova Zelanda in ambito di difesa, sicurezza e politica estera.

Brown, che ha minimizzato le controversie e rivendicato il diritto del paese a cercare un proprio percorso di sviluppo autonomo, sostiene che l’accordo con Pechino riguarderà solo piani per una più stretta cooperazione riguardo la costruzione di infrastrutture, turismo e commercio, ma la partnership dovrebbe estendersi anche all’estrazione di minerali in acque profonde. Il premier ha ricevuto le critiche dell’opposizione, che ha definito “folle” la sua decisione di non informare l’opinione pubblica interna prima della definizione del trattato. La visita di stato di Brown in Cina per ufficializzare l’accordo è in corso e il ministero degli Esteri cinese stamani ha dichiarato in conferenza stampa che “rilasceremo informazioni a tempo debito”.

I colossi cinesi degli EV sfidano Tesla

Il gigante cinese dei veicoli elettrici BYD lancia il guanto della sfida a Tesla. Lunedì sera il fondatore dell’azienda Wang Chuanfu ha presentato il suo sistema di guida autonoma più avanzato che verrà installato su quasi tutti i modelli di automobili sopra i 100.000 yuan (appena 13.680 dollari). Lo scopo è rendere la tecnologia accessibile a tutti per “democratizzare la guida intelligente”. “God’s Eye”, come è noto il sistema, può raggiungere “oltre 1.000 chilometri di guida autonoma senza intervento e ha un tasso di successo del 99% per il parcheggio. L’annuncio ha coinciso con l’inizio della produzione presso un nuovo maxi stabilimento di Tesla a Shanghai, dedicato alla produzione di batterie d’accumulo d’energia (Megapack). Lo stabilimento copre un’area di circa 200 mila metri quadrati ed è stato realizzato con un investimento di circa 202 milioni di dollari. Ma le vendite della casa automobilistica americana sono diminuite dell’11,5% a gennaio rispetto all’anno precedente, anche e soprattutto a causa dell’offerta sempre più diversificata dei competitor locali.

Nel frattempo le società madri delle compagnie automobilistiche Dongfeng e Changan – Dongfeng Motor Corp. e China South Industries Group, affiliata all’esercito – starebbero procedendo con una fusione che, se portata a termine, vedrà la nascita della più grande azienda cinese dell’automotive. I due gruppi statali collaborano dal 2017, quando con FAW Group hanno lanciato una strategia per sviluppare nuove tecnologie per le quattro ruote.

CATL annuncia IPO a Hong Kong

Il produttore cinese di batterie CATL ha presentato ieri domanda per una quotazione secondaria a Hong Kong. La società, che è già registrata alla borsa di Shenzhen, ha affermato che intende raccogliere fondi per potenziare i suoi piani di espansione internazionale, inclusa la costruzione di uno stabilimento di batterie in Ungheria e l’istituzione di una joint venture con Stellantis in Spagna. L’azienda potrebbe raccogliere 5 miliardi di dollari, importo che renderebbe l’IPO di CATL una delle più consistenti sulla piazza di Hong Kong, in ripresa proprio grazie alla quotazione secondaria di varie società cinesi.

Newsweek: il pallone-spia cinese che ha sorvolato gli Usa era “pieno di tecnologia americana”

Secondo fonti di Newsweek, connesse all’esercito statunitense, il pallone-spia cinese che ha sorvolato gli Stati Uniti all’inizio del 2023 era “pieno di tecnologia americana che potrebbe essere stata usata per spiare gli statunitensi”. Tra gli strumenti di provenienza americana trovati a bordo del pallone, abbattuto il 4 febbraio dello stesso anno, c’erano moduli per la comunicazione satellitare, sensori e altre tecnologie per la raccolta dati prodotte da almeno cinque società statunitensi (tra cui Iridium) e una svizzera. Sia il Pentagono che l’FBI non hanno voluto commentare l’indiscrezione, mentre l’ambasciata cinese negli Stati Uniti ha confermato alla rivista la versione presentata due anni fa da Pechino, ribadendo che si trattava di un pallone utilizzato per le “ricerche meteorologiche” finito nello spazio aereo americano “per un errore dovuto a cause di forza maggiore”.

Esercitazione militare congiunta tra Francia, Stati Uniti e Giappone nel mar delle Filippine

Martedì 11 febbraio sono iniziate le Esercitazioni Pacific Steller 2025 nel mar delle Filippine, in programma fino a martedì 18. Guidate dalla Francia, le esercitazioni congiunte comprendono anche imbarcazioni della marina americana e giapponese, che partecipano rispettivamente con il gruppo d’assalto Carl Vinson Carrier e con il cacciatorpediniere JS Kaga. Questo tipo di addestramenti “rafforza le nostre alleanze e scoraggia i nostri avversari (…) per un Indo-Pacifico aperto e inclusivo”, ha detto il comandante del carrier americano, Michael Wosje.

I dazi “reciproci” promessi da Trump minacciano soprattutto India e Thailandia in Asia

India e Thailandia sono due dei paesi asiatici più esposti ai dazi “reciproci” promessi dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Come riportato da Bloomberg, le tariffe imposte attualmente da Nuova Delhi e Bangkok alle importazioni di prodotti americani sono più alte di vari punti percentuali rispetto a quelle sulle stesse merci indiane e thailandesi in vigore a Washington, che avrebbe per questo intenzione di portare i dazi allo stesso livello. Per scongiurare gli aumenti, sia India che Thailandia starebbero già valutando la possibilità di impegnarsi ad acquistare un maggior numero di prodotti statunitensi, dal gas naturale ai prodotti agricoli.

Intanto si conclude oggi, 12 febbraio, la visita di tre giorni del premier indiano Narendra Modi in Francia. Modi, invitato dal presidente francese Emmanuel Macron a ospitare come copresidente il vertice sull’intelligenza artificiale di Parigi, ha rafforzato la cooperazione bilaterale con la Francia in vari settori, con un’attenzione particolare dedicata a tecnologia e difesa (il porto di Marsiglia potrebbe diventare inoltre una sede del progetto IMEC, alternativo alla BRI cinese). Durante la sua permanenza, il primo ministro indiano ha poi incontrato vari leader europei e il vicepresidente americano J.D Vance. Il bilaterale tra i due ha preceduto l’incontro tra Modi e Trump in programma nei prossimi giorni a Washington.

Corea del Sud, Yoon accusa l’opposizione di comportamenti “maligni” e ostili al dialogo

Martedì il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, in stato d’accusa dal 14 dicembre e detenuto dal 15 gennaio, ha testimoniato nuovamente davanti alla corte costituzionale, che a breve dovrà giudicare se confermare l’impeachment e rimuoverlo definitivamente dall’incarico. Durante l’udienza Yoon ha accusato l’opposizione di non essere mai stata aperta al dialogo e di essergli stata ostile “fin dall’inizio” del suo mandato, definendo il comportamento del Partito Democratico “maligno e inaccettabile in un moderno paese civilizzato”. Di fatto il presidente ha tentato di incolpare l’opposizione per la sua decisione di dichiarare la legge marziale, lo scorso 3 dicembre. Giovedì il presidente dovrà comparire ancora davanti al tribunale in quella che potrebbe essere la sua ultima testimonianza prima della sentenza. Se Yoon verrà condannato, e rimosso dall’incarico, si dovranno tenere nuove elezioni presidenziali entro 60 giorni dalla decisione della corte.

Filippine, è iniziata la campagna elettorale per le elezioni di metà mandato

L’11 febbraio è ufficialmente iniziato il periodo di campagna elettorale nelle Filippine per le elezioni di metà mandato, in programma il prossimo 12 maggio. Con il voto verranno rinnovati tutti i 318 membri della camera dei rappresentanti, 12 dei 24 senatori e altre 18 mila posizioni elettive a livello locale. L’impeachment della vicepresidente Sara Duterte (di cui abbiamo parlato qui) sarà uno dei temi cardine di questa campagna elettorale, che rischia di polarizzarsi sullo scontro dinastico tra la famiglia Duterte e quella del presidente Ferdinand Marcos Jr. Martedì ci sono già stati i primi comizi. Marcos ha guidato quello di Laoag nella provincia di Ilocos Norte, feudo di famiglia, dove si è preso grandi applausi sottolineando il distanziamento tra lui e il suo predecessore Rodrigo Duterte (padre di Sara).

Si vocifera anche che il presidente sia disposto a “premiare” i candidati senatori che si impegneranno a votare a favore dell’impeachment della sua vice, stanziando frazioni di budget per le loro circoscrizioni. Gran parte dei filippini sembra però stanca dello scontro dinastico tra le due famiglie più potenti del paese. Secondo alcuni sondaggi, a interessare gli elettori sono soprattutto economia, inflazione e lavoro.